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Politica

Per Di Paola gli inceneritori rappresentano un grave passo indietro

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Palermo – “Il governo Schifani come da premesse autorizza due inceneritori in zone industriali, uno a Palermo ed uno a Catania. Si tratta di un grave passo indietro per l’ambiente e per la salute dei siciliani che di certo non risolverà il problema dei rifiuti perché di fatto discariche e inceneritori continueranno a convivere. E’ dunque questa la soluzione proposta dal governo di centrodestra per chiudere il ciclo dei rifiuti in Sicilia?”

Lo dichiara il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a proposito del Piano Rifiuti della Regione Siciliana la cui bozza circola negli uffici di Palazzo d’Orleans e che prevede tra l’altro l’adozione di due inceneritori. 

“Dato che gli impianti saranno costruiti nelle aree industriali – spiega Di Paola – viene da chiedersi se ad esempio il territorio del Palermitano continuerà a convivere con la discarica di Bellolampo ed un nuovo inceneritore o se quest’ultimo sostituirà e metterà la parola fine alla discarica? Stessa cosa dicasi per Catania. Tutte questioni irrisolte che denotano la grande confusione che regna a Palazzo d’Orleans anche su questo tema, con l’unica certezza di voler affidare ai privati il business dei rifiuti” – conclude Di Paola

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Unità siciliana plaude all’incarico legale per difendere il referendum.

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Unità Siciliana il gruppo di Filippo Franzone che di recente ha aderito a Sud chiama Nord, accoglie con grande favore l’iniziativa dell’assessore Filippo Franzone e del Sindaco Terenziano Di Stefano di incaricare un avvocato per difendere le ragioni democraticamente assunte dai gelesi nel referendum del 2014 sul passaggio di Gela con Catania.

Un punto programmatico assunto in fase di ballottaggio dal candidato a sindaco Terenziano Di Stefano con il gruppo civico di Filippo Franzone “Gela nel Cuore”.

Unità Siciliana ritiene che il voto dei gelesi che al ballottaggio si è riversato portando alla vittoria il candidato Terenziano Di Stefano, che ha accettato di farsi carico di difendere l’esito del referendum del 2014, a differenza dell’altro candidato che si è rifiutato di farlo, dimostra senza ombra di dubbio come sia ancora grande l’aspirazione dei gelesi di rompere le catene che li legano a Caltanissetta.

Naturalmente l’incarico legale all’avvocato è un primo passo per raggiungere l’obiettivo!

Unità Siciliana confida comunque sul fatto che alla fine la magistratura non potrà che fare valere il diritto dei gelesi di passare liberamente con Catania, che l’ARS finora gli ha negato, semplicemente perché questa possibilità è prevista dalla legislazione siciliana,

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Cracolici:”c’è un calo drammatico delle denunce.Bisogna non essere indifferenti alla mafia”

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È impressionante la quantità di armi in circolazione a Gela, ma anche nel resto della Sicilia: un fenomeno che riguarda sempre più i giovani e che dimostra come il tema della sicurezza sia un tutt’uno con la lotta alla criminalità: ecco perché rispetto alla narrazione comune di una mafia che oggi non spara più bisogna mettere in guardia sulla diminuzione dell’allarme sociale da parte dell’opinione pubblica, meno attenta rispetto alla reazione registrata dopo le grandi stragi di mafia ma anche rispetto ai fatti di sangue che si sono avuti qui a Gela”: Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, intervenendo al Comune di Gela.

All’iniziativa erano presenti anche il vicepresidente Ars, Nuccio Di Paola, la senatrice Enza Rando della commissione nazionale Antimafia, il sindaco di Gela, Giuseppe Terenziano Di Stefano, e alcuni assessori e consiglieri del consiglio comunale della città. Diversi i temi affrontanti durante l’incontro, come il calo di attenzione e di denunce contro il racket: “C’è un abbassamento drammatico delle denunce – ha aggiunto il presidente Cracolici – anzi, spesso, sono le stesse vittime a chiamare gli estorsori e oggi molte attività estorsive sono connaturate a uno scambio di servizi, forniture o imposizione di prodotti al valore fissato dalle organizzazioni criminali, cioè di una mafia che oggi preferisce emettere fattura”

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“Gli amministratori sono l’avamposto più importante nell’azione di contrasto alle mafie – ha concluso Cracolici – per questo con la commissione Antimafia, dopo avere ascoltato oltre 300 sindaci, stiamo lavorando a un patrimonio di conoscenza del fenomeno da trasmettere proprio agli amministratori locali, perché la lotta non può essere lasciata solo alle forze dell’ordine: in questa fase storica dobbiamo conquistare il popolo degli indifferenti per sottrarli a una neutralità che giova alla mafia”.

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PeR contro l’aumento degli emolumenti degli amministratori di Caltanissetta

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ll vice segretario provinciale di PeR (Progressisti e Rinnovatori) di Caltanissetta, Salvatore Porsio, esprime disappunto e ferma contrarietà per l’inopportuna scelta adottata dai rappresentati istituzionali del Comune che ha portato all’aumento degli emolumenti, praticamente quasi raddoppiati, in un momento di forte crisi economica che vede tantissimi cittadini affrontare la
precarietà lavorativa se non addirittura la disoccupazione, famiglie che non arrivano in modo dignitoso non al fine mese ma alla seconda settimana, una città messa in ginocchio dalla carenza idrica e da una sanità pubblica sempre più in difficoltà che molto spesso quasi costringe a pagare
a caro prezzo quella privata, ecc.


Considerato e premesso che l’impegno delle istituzioni dovrebbe anteporre le politiche sociali e di sviluppo economico all’interesse personale e che il predetto aumento addizionato ai costi della
giunta potrebbero superare il milione di euro a carico dei cittadini.

Si ritiene giusto che gli aumenti degli emolumenti vengano rifiutati per essere versati in un “fondo istituzionale amministrativo” intestato al comune di Caltanissetta o girati all’ufficio solidarietà sociale dello stesso comune per
essere utilizzati a favore di famiglie più bisognose, iniziative sociali e/o a favore delle persone con disabilità.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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