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Partito il progetto ‘Centro Sicilia Bio’

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CALTANISSETTA – Al centro della Sicilia batte un cuore bio. “Biologico” è infatti la parola d’ordine del progetto “Centro Sicilia Bio”, un’iniziativa di cooperazione tra diversi produttori agricoli (operanti soprattutto nel territorio di Caltanissetta, Mazzarino e Riesi), che dell’agricoltura biologica hanno fatto la loro bandiera. Finanziato dal Gal Terre del Nisseno, attraverso i fondi del Psr e con capofila la cooperativa “La Mandorla”, il progetto mira a creare una rete di produttori agricoli che, a partire dai principi dell’agricoltura biologica e della filiera corta, si impegnino a valorizzare la domanda e l’offerta dei prodotti agricoli e agroalimentari biologici e a incentivarne iil consumo e la conoscenza tra i consumatori. 
Filiera corta e agricoltura biologica del resto ben rispondono alle richieste di un mercato, quale quello alimentare, che negli ultimi anni ha visto crescere notevolmente la sensibilità dei consumatori, tanto in termini di consapevolezza nelle scelte d’acquisto quanto per l’attenzione ai temi ambientali.
L’agricoltura biologica infatti, utilizzando solo sostanze e processi naturali, promuove un utilizzo responsabile delle risorse, aiutando a preservare la fertilità del suolo e la qualità delle acque, oltre a conservarne la biodiversità e a rispettare il benessere degli animali. Riducendo i passaggi tra produttore e consumatore, la filiera corta consente una tracciabilità totale del prodotto acquistato ed elimina i rincari dovuti all’intermediazione, valorizzando per di più la produzione di stagione e soprattutto locale, con effetti benefici per lo sviluppo dell’intero territorio. 
Avviato nelle scorse settimane, il progetto “Centro Sicilia Bio” ha fatto tappa al Villaggio dei Sapori e dei Saperi di Caltanissetta, una collaborazione tra la Condotta Slow Food di Caltanissetta e l’Amministrazione comunale, proprio in occasione del riconoscimento del torrone tradizionale di Caltanissetta come presidio Slow Food. E anche “Centro Sicilia Bio”, che ha tra i suoi prodotti di punta proprio le mandorle, ma anche il miele, i formaggi, l’olio e il vino, ha partecipato all’importante evento, animando la piazza con momenti di degustazione e di informazione, finalizzati sempre a promuovere i prodotti locali e biologici che hanno reso eccezionali i piatti della tradizione Sicilia. Presentato il 15 novembre scorso in occasione del convegno “La forza del cambiamento – Sviluppo rurale, la nuova programmazione dei fondi UE – Le opportunità per i Comuni e le microimprese” organizzato dal Comune di Mazzarino in collaborazione con il GAL Terre del Nisseno, e dopo i momenti di degustazione, show cooking e divulgazione dei prodotti biologici della filiera corta, il “Centro Sicilia Bio” tornerà a Mazzarino proprio a ridosso del Natale. Nella giornata di venerdì 23 dicembre infatti sono in programma degustazioni, ma anche momenti informativi, sempre a cura del progetto, all’interno dei Mercatini di Natale in programma nel suggestivo atrio del Palazzo Municipale di Mazzarino

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Educazione stradale e civica: il Lions ATC con gli studenti per un futuro più sicuro

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Una giornata all’insegna della consapevolezza e della responsabilità civica ha visto protagonisti gli studenti della scuola media E. Romagnoli di Gela. Il Lions Gela ATC, guidato dal presidente Dott. Santo Figura, ha organizzato un importante evento di sensibilizzazione in collaborazione con il Comune di Gela, la Polizia Municipale e la Procivis, presieduta da Luca Cattuti.

Un’iniziativa che ha lasciato il segno nei giovani partecipanti, coinvolgendoli in un’esperienza formativa dal forte impatto emotivo. Tra i momenti più toccanti, la simulazione di un intervento di primo soccorso stradale, realizzata dai volontari della Procivis. Vedere con i propri occhi la rapidità e la competenza necessarie per salvare una vita ha acceso nei ragazzi una riflessione profonda sull’importanza del rispetto delle regole e della prontezza nell’agire in situazioni di emergenza.

A rendere ancora più efficace il messaggio, le relazioni dell’ispettore della Polizia Municipale Gloria Fasciana, dell’agente Massimo Legname e del perito Ascanio Carpino, che hanno saputo trasmettere, con competenza e passione, l’importanza della sicurezza stradale e del senso civico.Questo service non è stato solo un momento di formazione, ma un vero e proprio dono per i giovani: un’opportunità per acquisire consapevolezza e per imparare a scegliere, ogni giorno, la strada giusta.

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“Donna che Dona”, tante donatrici alla Fidas. Emmanuello: “Grande senso civico dimostrato”

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Successo dell’iniziativa proposta dalla Fidas Gela in occasione dell’8 marzo: “Donna che Dona” ha visto un’ottima partecipazione di donatrici. Presso l’Unità di Raccolta di via degli Appennini, è stato registrato l’afflusso di persone pronte a fare la differenza, dando il loro contributo concreto alla causa della donazione di sangue. In particolare, per questa occasione, le donne hanno risposto con entusiasmo all’invito a partecipare, dimostrando ancora una volta il loro impegno nella cura degli altri e nella solidarietà.

L’iniziativa, che ha avuto come obiettivo sensibilizzare la comunità sull’importanza della donazione di sangue, ha visto il coinvolgimento di molte donne, che con un semplice gesto hanno contribuito a salvare vite umane. La giornata è stata un omaggio alla forza e generosità femminile, un esempio di come il volontariato e la solidarietà possano unire le persone in nome del bene comune.

Complessivamente sono state registrate 31 presenze: 25 donazioni, 5 pre-donazioni ed 1 controllo. “Sono felice dell’andamento della giornata – commenta il presidente di Fidas Gela, Enzo Emmanuello – e soprattutto della dimostrazione di grande attaccamento e senso civico dimostrato dalle donne presenti, per un gesto importante quale la donazione di sangue. L’augurio è che questo esempio possa portare tanta altra gente ad avvicinarsi alla nostra realtà”.

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Protesta Sp 11: esperienza di spiritualità

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Niscemi – Il secondo sit-in dei niscemesi Giuseppe Maida e Rosario Ristagno, di venerdì e sabato scorsi dentro due casse da morto davanti alla sede della Provincia regionale di Caltanissetta per chiedere la messa in sicurezza della Sp 11 Niscemi-Bivio Priolo, si è rivelato un’esperienza dura e nel contempo un’occasione di alta spiritualità.

La singolare protesta era finalizzata a sollecitare l’Amministrazione provinciale, il Comune di Niscemi e la Prefettura a mettere in atto tutte le procedure per evitare la strage di giovani vite, perdute per lo più in incidenti autonomi, lungo la Sp 11 che collega Niscemi alla strada statale 115 Gela-Vittoria.

L’ultima tragedia si è consumata il 28 gennaio scorso nel tratto terminale di questa “strada assassina”, quando una mamma che stava accompagnando i tre figlioletti a scuola, ha perso il controllo dell’autovettura che si è schiantata contro un muro di cinta. Nell’urto, perdeva la vita la piccola figlia Aurora, 9 anni, mentre la madre e altri due figli, di 7 e 4 anni, riportavano gravi traumi e ferite e venivano ricoverati in ospedale.

Ma i morti sulla Sp 11 non sono solo questi. È una lunga scia di sangue che si perde nel tempo. Negli ultimi 4 anni, 7 giovani niscemesi hanno perso la vita nel tratto terminale di questa strada, quasi alle porte di Niscemi. Il sit-in del fine settimana scorso, è stato svolto dentro le bare collocate in un furgone davanti alla sede della Provincia. «Il tempo è stato inclemente – riferisce Maida – con pioggia battente e basse temperature.

Però molti nisseni si sono fermati davanti alla nostra “camera ardente” per informarsi sui motivi della protesta e per fare qualche selfie. Il sit-in ci ha riservato anche una piacevolissima sorpresa. Il vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, venuto a conoscenza della nostra insolita manifestazione, ha voluto conoscerci, invitandoci tramite gli agenti della Digos a raggiungerlo nella vicina sede vescovile. Monsignor Russotto si è rivelato una persona meravigliosa, sensibile e affettuosa».

Dopo aver spiegato i motivi della loro protesta, Maida e Ristagno hanno chiesto al pastore nisseno di poter pregare per le ultime sette giovanissime vittime della “strada killer”. Nella piccola e accogliente cappella della sede vescovile, sul cui altare erano state sistemate le foto delle povere vittime, i due niscemesi, monsignor Russotto e gli agenti della Digos hanno rivolto anche una fervida preghiera perché «il Signore consoli i familiari che stanno vivendo in silenzio nel dolore e nello sconforto».

Al termine dell’incontro, il vescovo Russotto ha promesso “una sua amichevole intercessione presso il Prefetto Chiara Armenia, affinché possa definitivamente contribuire alla messa in sicurezza della Sp 11”.

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