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Oggi si celebra la giornata delle Forze Armate

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Oggi si commemora in Italia la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Si tratta di una giornata celebrativa nazionale italiana. Fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale, visto che permise all’Italia l’annessione di Trento e Trieste. Per tale motivo, l’intervento italiano nella prima guerra mondiale è considerato la quarta guerra d’indipendenza italiana.

La cerimonia per la festa delle Forze armate si è chiusa con l’inno di Mameli. Poi accompagnato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato piazza Venezia in macchina, per raggiungere Bari dove continueranno le celebrazioni della giornata dell’Unità nazionale e la festa delle Forze Armate

La festa è il 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918), che sancì la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia.

 la celebrazione del 4 novembre è l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al Fascismo, all’Italia repubblicana. Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’Altare della Patria a Roma.

Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell’Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell’Unità d’Italia.

Infatti, con la vittoria nella prima guerra mondiale, l’Italia completò l’unità nazionale, iniziata con il Risorgimento, con l’annessione di Trento e Trieste, tant’è che questo conflitto è considerato la quarta guerra d’indipendenza italiana, sebbene oggi tale termine abbia perso di rilevanza, senza però scomparire.

Fino al 1976, il 4 novembre è stato un giorno festivo. Dal 1977, in pieno clima di austerity, a causa della riforma del calendario delle festività nazionali introdotta con la legge n° 54 del 5 marzo 1977, la ricorrenza è stata resa “festa mobile”, con le celebrazioni che hanno luogo, ancora oggi, alla prima domenica di novembre[2].

Nel corso degli anni ottanta e novanta la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando ma negli anni duemila, grazie all’impulso dato dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che fu protagonista, all’inizio del XXI secolo, di una più generale azione di valorizzazione dei simboli patri italiani, la festa è tornata a celebrazioni più ampie e diffuse.

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Attualità

Decimo pranzo annuale degli ex colleghi di lavoro all’Anic di Gela

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Stare insieme per qualche ora ricordando gli anni condivisi al lavoro.

Totò Milia, Lillo Montaperto, Antonio Di Caro, Giuseppe Sicilia e Lino Valenti da dieci anni organizzano il pranzo annuale degli ex colleghi dell’Anic ,la prima società dell’Eni che 60 anni fa operò a Gela. Quella di Mattei che fece nascere la raffineria di petrolio a Gela.

“Si incontrano – dice Lino Valenti – persone che si conoscono da circa mezzo secolo e che hanno condiviso un lavoro non sempre facile e con tanti rischi. Adesso in pensione, da Caltanissetta, Agrigento, Palma di Montechiaro, per poche ore si sta insieme per ricordare ed alimentare una grande amicizia.”

Ecco l’elenco dei partecipanti:

Alessandro Addario, Angelo Arcadipane, Giuseppe Arnone, Stefano Bacchi, Giuseppe Bacchi, Salvatore Bellavia, Giovanni Belluzzo, Renato Bottone, Giovanni Bruccoleri, Serafino Bruccoleri, Gerlando Casa, Stefano Castiglione, Giuseppe Castronovo, Pasquale Chianetta, Giuseppe Contrino, Antonio Di Caro, Calogero Di Pasquale, Filippo Di Stefano, Angelo Fanara, Ignazio Fanara, Giuseppe Giglia, Giuseppe Licata, Pasquale Marchica, Giuseppe Marotta, Salvatore Milia, Calogero Montaperto, Giuseppe Nicotra, Luigi Patti, Salvatore Patti, Michele Pullara, Domenico Quaranta, Antonio Russello, Serafino Russello, Gaetano Salli, Giuseppe Sciumè, Salvatore Sferrazza, Giuseppe Sicilia, Vito Tamburo, Giuseppe Terranova, Lino Valenti, Pasquale Zambito.

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Presentato il libro su Padre Fiorenzo

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Licata – Ci sono tanto modi per testimoniare la fede: predicare, servire i malati o i poveri. Padre Fiorenzo testimoniava la fede con la gioia del cuore e le arti poetiche e musicali. La sua figura è state eternata in un testo redatto da un’insegnante di Gela.

La nuova opera letteraria di Concetta Caruso “Padre Fiorenzo Calaciura CP-  di S. Cecilia e di S. Gabriele dell’addolorata –  Canterò in eterno l’Amore del Signore”, è stata presentata nel Santuario S. Angelo Martire dei Carmelitani  di Licata, dalla sezione locale della Fidapa, presieduta da Linda Bottaro. Relatori della serata sono stati il Vice Presidente Associazione Nexum e il Direttore  artistico, Enza Prestino , che hanno ‘raccontato’ il libro ed il suo protagonista dopo l’accoglienza del Parroco  del Santuario S. Angelo Martire dei Carmelitani  di Licata,  Padre Roberto.

Il libro, intitolato” Padre Fiorenzo Calaciura CP-  di S. Cecilia e di S. Gabriele dell’addolorata –  Canterò in eterno l’Amore del Signore ”, era stato profetizzato dallo stesso Padre Fiorenzo, durante una visita di circostanza dal carattere familiare, in quanto cugino del marito di Concetta Caruso, il prof. Vincenzo Calaciura.

Padre Fiorenzo, originario di Butera, classe 1934, al secolo Giuseppe Calaciura,  fin da giovanissimo è stato consacrato nella Congregazione dei Passionisti ed ha operato in Sicilia e in varie parti d’Italia, non perdendo mai l’occasione per annunciare l’Amore di Dio ad ogni fratello e sorella che incontrava.

Variegati sono stati gli ambiti e i contesti  in cui si è messo a servizio della Passione e del popolo di Dio con il suo ingegno e la sua arte poetica e musicale.

Di vasta cultura teologica, spirituale e umanistica, numerose sono le testimonianze che hanno messo in luce gli aspetti della sua spiritualità: la capacità di consolare, di essere guida spirituale di giovani, di sacerdoti , la capacità di riappacificare le  famiglie, l’arritudine a portare gioia evangelica con la sua fisarmonica,  quella di comporre poesie, inni e canti spirituali con testi e musica, capacità di arrivare dritto al cuore e di introspezione spirituale. Storica la sua sensibilità verso i poveri. Padre Fiorenzo e’ morto a Borgetto il 27 Ottobre 2023.

Queste le peculiarità messe in evidenza durante la presentazione  del testo, che si è tenuta nel Santuario di S. Angelo Martire  dei Carmelitani di Licata , a cui  hanno partecipato numerosi fedeli, soci della Fidapa e Club service della città agrigentina.

Concetta Caruso, gelese già Docente di Materie umanistiche, adesso si dedica alla scrittura a tempo pieno; ha, al suo attivo, alcune pubblicazioni: una biografia dedicata al fratello artista  Vincenzo Caruso, prematuramenre scomparso un quarto di secolo fa,  una Silloge di poesie dedicata alla città di Siracusa, una sezione di poesie nella raccolta “I poeti di via Margutta”, pubblicata a Roma. Vari  i riconoscimenti in campo poetico.

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Agro’ chiede un incontro alle istituzioni per ‘Cambiare Gela’

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La proposta di un Piano di Sviluppo Economico Occupazionale per la città di Gela è stata presentata al sindaco di Gela, al Presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri comunali, alla commissione sport, turismo e spettacolo da Alfio Agro’ da sempre impegnato nel mondo dello sport e del sociale, che ha chiesto un incontro per potere presentare i risultati di una ricerca specifica su: “Come la valorizzazione delle potenzialità di Gela possa diventare ricchezza, sviluppo, lavoro e benessere sociale ”. La dimostrazione che Gela può cambiare!

Sono fiducioso che la bontà degli argomenti riportati possano influenzare la vostra decisione di una eventuale convocazione relazionale su questa mia ricerca: Come cambiare Gela da povera, disastrata e bistrattata, a ricca, laboriosa, ammirata e rispettata?

Chi ama veramente Gela sa come cambiarla! La Politica perché non vuole neanche provarci?Perché la Politica non ha un Piano di Sviluppo Economico Occupazionale e Sociale per Gela? Forse non ha una chiara Visione Realistica di Futuro della Città nel breve, medio e lungo termine e nemmeno percepisce l’alta vocazione turistica del nostro Territorio che le potrebbe permettere di abbinarne uno sviluppo notevole, compatibile?

Sicuramente dovrà ripartire dalla visione del passato, ovvero: esaminare e riconoscere gli errori commessi, per non ricascare, l’ennesima volta, nello stesso dissesto economico. Se la politica di Governo Locale, dopo queste riflessioni, finalmente, decidesse di scegliere un nuovo indirizzo di sviluppo per il nostro Territorio, quali iniziative dovrebbe adottare per cambiare questa Città? Senza sviluppo ed occupazione, che hanno causato negli ultimi decenni la fuga di 2 generazioni di giovani, Gela, è una città per vecchi che sopravvive sull’economia dei pensionati! Perché la Politica Locale non promuove il lavoro, nel rispetto dell’art.4 della nostra Costituzione, ignorando, dunque, un dovere costituzionale?Perché la Politica Locale non sa valorizzare le potenzialità del nostro territorio per trasformarle in ricchezza? Le potenzialità del nostro Territorio quante sono, cosa sono e dove sono?

Soprattutto perché tutti noi Gelesi queste potenzialità le tiriamo in ballo solo per vantarci come se fossero delle invenzioni fantascientifiche e non pura realtà? A chi tocca mettere ordine, studio, ricerca professionale per materializzare queste potenzialità e renderle fruibili? Visto che non si muove foglia in proposito, è’ una colpa o pazzia essersi impegnato, per tanti anni, nella ricerca di risposte e soluzioni su questi argomenti, certamente invadendo prerogative politiche, ma non per questo mi si può condannare al silenzio, ignorando la voce di un cittadino che mette a disposizione professionalità ed esperienza, perché vuole, solo, offrire prospettive creative per la propria Città. Perché la Politica del nostro Governo Locale è in eterna attesa che arrivino i turisti, che aprano musei, le Mura Timoleontee, che sistemino il porto e lo stadio, che arrivino i finanziamenti pubblici; aspetta pure che i privati cittadini aprano, di propria iniziativa, imprese, fabbriche, alberghi, B&B, Case vacanze! Cosa dovrebbe fare la politica per uscire da questa interminabile attesa? La soluzione ce l’ha data Draghi: “Promuovere gli investimenti privati” perché puntare, solo, sui finanziamenti pubblici per lo sviluppo economico occupazionale di un territorio, significa precipitare nell’immobilismo politico!

Perché ogni 5/6 anni dobbiamo assistere al tracollo economico, sia del Comune di Gela che della squadra di calcio del Gela? Come evitare, per entrambi, questa specie di abbonamento quinquennale che li lega allo stesso destino finale disastroso, nonostante le speranzose, partenze? Come lo sport e la cultura potrebbero diventare il volano, di uno sviluppo economico occupazionale di notevole proporzione, capace di coinvolgere e trainare tutti gli altri settori produttivi della città. Nonché, nel campo del sociale potrebbero puntare ad azzerare qualsiasi tipo di dispersione giovanile. Il Partenariato Pubblico Privato, ossia collaborazione tra Ente Pubblico e Privato per la progettazione, costruzione e gestione di opere e servizi di utilità pubblica, legge Europea del 2004 che stabilisce la quota economica massima di partecipazione dell’Ente Pubblico per il 49%; mentre la quota del Privato per il 51%. Legge sconosciuta alla Politica Gelese mentre la città di Caltanissetta (ben aggiornata) ci ha regalato il “PalaLivatino” assegnandone la gestione al sig. Melfa, il quale con questo accordo economico di collaborazione P.P.P. ha rimesso a nuovo questo splendido Palazzetto che era diventato un relitto (da cittadino Gelese dico grazie sig. Melfa e grazie Caltanissetta!).Cos’è il P.N.R.R. + P.P.P. ? Ossia due forme di finanziamento che assieme nello stesso progetto autorizzano l’aumento della quota economica di partecipazione dell’Ente Pubblico oltre il 49%; Legge Europea recentissima che è un’opportunità incredibile per gli Investimenti privati. Queste due forme di finanziamento potrebbero attivare tantissime opere, strutture e servizi di utilità pubblica di cui l’Ente Comunale non potrebbe seguirne le fasi di progettazione, costruzione e gestione mentre il privato, ciascuno per la propria struttura accordata con l’Ente Pubblico, potrebbe seguirne facilmente e velocemente l’iter burocratico e finanziario. Quante opportunità che stiamo perdendo!!Quattro tipi, tra finanziamenti pubblici ed investimenti privati, per un futuro sviluppo economico occupazionale di Gela (alcuni completamente sconosciuti alla politica locale).

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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