Grande partecipazione di amici e amanti dell’arte alle esequie del pittore Antonio Occhipinti presso la parrocchia San Giovanni Evangelista del quartiere Macchitella. Alla cerimonia funebre hanno partecipato il parroco don Giuseppe Siracusa, il vicario don Michelin e don Lillo Di Dio rettore della Casa della Misericordia di Gela. Erano presenti tanti pittori e amanti dell’arte della città.
L’elogio funebre l’ha fatto Emanuele Zuppardo, amico e biografo di Antonio Occhipinti.
Questo il testo dell’elogio.
“Ciao Antonio,
te ne sei andato in punta di piedi, silenzioso, senza dar fastidio, così come sei vissuto. Te ne sei andato lasciando nel dolore quanti ti hanno amato, voluto bene.
Anche tu ci volevi bene e nella tua vita ci hai circondato di bellezza e di stupore. Hai amato tanto la tua famiglia, la tua carissima moglie, i figli e i nipoti.
E noi che ti abbiamo voluto bene ti siamo tanto debitori, Antonio, assieme ai tuoi allievi della scuola di pittura del Dopolavoro Eni, ai tuoi amici, alla tua città alla quale hai immortalato diversi scorci pieni di luce e poesia.
Hai illustrato la storia di Gela dalla sua fondazione greca ai nostri giorni, in 24 tavole che ora sono esposte nella Pinacoteca comunale e che quanto prima si chiamerà “Pinacoteca Comunale Antonio Occhipinti”.
La tua maturità, il tuo amore per l’arte, la tua umanità e la tua umiltà ti hanno sempre contraddistinto. Eri meno di parola e non giudicavi mai gli altri.
Anche nella maggiore età sei stato come un bambino desideroso di conoscere, di scoprire nuove emozioni tanto da diventare poeta della luce e del colore.
Nei tuoi componimenti sei stato un lirico e nelle tue opere si avverte subito la mediterraneità della tua terra e coi tuoi colori, ora tenui e delicati, sempre rinati alla solarità di una luce profonda e spirituale, ci hai fatto sognare e godere di fronte a paesaggi ed opere senza tempo.
Sei stato, carissimo Antonio, un geniale costruttore di bellezza, un raffinato ricercatore di nuove epifanie. Per te dipingere ha significato partecipare all’immenso disegno della creatività; sei stato come un continuatore dell’opera creativa di Dio, consapevole di osservare con occhi pieni di contemplazione, stupore e ammirazione, la grandezza e la bellezza del mondo che ti ha circondato.
Fino alla fine sei stato consapevole che la bellezza è l’espressione visibile del bene, così come il bene è la condizione metafisica della bellezza. E questo lo avevano capito anche i Greci e Platone che al riguardo scrive: “La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello”.
Hai fatto i ritratti a ben quattro papi della nostra chiesa e, personalmente hai consegnato il tuo elaborato nelle loro mani. Quanta emozione c’era in te, così come a Cracovia dove il primate di quel Paese ti ha allestito una mostra con tue opere dedicate a San Giovanni Paolo II.
Sei stato un amico della nostra associazione, il Centro di Cultura “Salvatore Zuppardo”, e le illustrazioni delle nostre antologie poetiche, le copertine dei nostri libri e i ritratti di Salvatore, sono tutte opera del tuo ingegno e amore. Ti siamo tanto debitori!
In ogni chiesa e parrocchia della nostra città sono presenti opere di incommensurabile bellezza, ritratti di madonne stupende, piene di grazia, di amore filiale, di santi che invitano alla preghiera.
Anche in questa chiesa, nella cantoria, è presente una rivisitazione dell’Ultima Cena dove hai illustrato l’ora della glorificazione di Cristo che passa da questo mondo al Padre, per prepararci un posto. E in quel posto ci sei anche tu, Antonio, che ora vedi con occhi diversi Colui che ci trascende, la sua grande madre e i suoi santi. E li vedi cosi come veramente sono, nella loro gloria e bellezza. E magari dipingerai il Paradiso coi suoi angeli e i suoi santi, con nuovi colori ricchi di sfumature e di luce.
Grazie Antonio, innumerevoli volte grazie per il bene che ci hai voluto, che il Signore ti accolga a braccia aperte e al tuo arrivo farà festa con un grande banchetto con gli angeli, la Madre santa e i nostri cari che ci hanno preceduti.
Ciao Antonio!”