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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Occhipinti: il ricordo del Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”

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Giunge in redazione il ricordo del pittore Occhipinti da parte del centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”.

“Il pittore Antonio Occhipinti è morto. Il centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” e l’Associazione Betania ODV di Gela ne danno il triste annunzio. Occhipinti è stato un grande amico della nostra Associazione e con le sue opere ha illustrato le nostre antologie poetiche che si sono arricchite con la sua bellezza.

Antonio Occhipinti, pittore della luce e della bellezza, è stato un bravissimo pittore e grande acquerellista tra i più importanti in Italia. La sua tenacia, il suo amore per l’arte, la sua maturità, l’umiltà e la passione lo contraddistinsero e, soprattutto, il suo senso etico dell’arte hanno fatto di lui un artista consapevole del suo ruolo nel campo delle arti figurative.

Nelle sue opere egli raggiunse una maturità pittorica e poetica nella quale sentimento e colore pervengono a un raffinato equilibrio e a una pregevole sintesi. Le sue figure acquistano maggiore importanza così come il recupero della sensazione gioiosa che suscitano la luce delle sue marine e i folti colori dei cespugli sulla sabbia baciata dal mare. E questo, grazie al suo estro e alla sua tavolozza che si porta al limite di una tensione che si libera e che perciò ha il pregio di creare nell’osservatore un aggancio di ciò che l’artista, magari a parole, non riesce ad esprimere nel suo vivere quotidiano.

Antonio Occhipinti, di fronte ai soggetti della sua terra ha espresso il massimo della libertà artistica che si concretizza in una vigorosa sintesi espressiva, e nei suoi componimenti avvertiva la mediterraneità idealizzata della sua terra e coi suoi colori, ora tenui e delicati, ora dolci e suggestivi, sempre rinati alla solarità di una luce profonda e spirituale, che ci ha fatto sognare e godere di fronte a paesaggi ed ad opere senza tempo.

Nelle sue ultime opere, pur ricollegandosi a soggetti tanto amati nel passato, Occhipinti è riuscito ad ottenere un risultato encomiabile, frutto di una ricerca quotidiana, della sua coerenza e tenacia, del suo amore gratuito per l’arte.

Per lui, geniale costruttore di bellezza, raffinato ricercatore di nuove epifanie, dipingere ha significato donarsi, partecipare all’immenso disegno della creatività; continuare l’opera creativa di Dio, consapevole di osservare con occhi pieni di contemplazione, stupore e ammirazione la grandezza e la bellezza del mondo che ci circonda.

In tutta la produzione artistica di Occhipinti la bellezza occupa un posto di primo piano. Lui era sempre consapevole che la bellezza è l’espressione visibile del bene, così come il bene è la condizione metafisica della bellezza. Lo avevano capito anche i Greci e Platone che al riguardo scrive: “La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello”.

Negli ultimi anni ha dipinto i ritratti dei papi che si trovano esposte nelle Gallerie Vaticane a sue opere si trovano in tutte le chiese di Gela. Nella Pinacoteca del Comune di Gela sono 24 dipinti riguardanti la storia della città dalla sua fondazione ai nostri giorni”.

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Fiab sulla sicurezza stradale: “questa condizione è ormai insostenibile!”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota della Fiab a firma del presidente Emanuele Iudici sul tema della sicurezza stradale

“L’ennesimo sinistro che vede coinvolti degli utenti deboli della strada ci spinge ancora una volta a chiedere maggiori interventi a tutela di chi vive sotto la costante minaccia creata dalle troppe auto in circolazione.

Due bambini in bici investiti da un’automobilista in una delle vie principali della città ci dicono come ad oggi la mobilità sia negata a chi si muove con mezzi diversi dall’auto. Un pedone, un ciclista, vivono sotto la costante paura che un’automobilista distratto o che procede a velocità sostenuta possa investirli. Questa condizione è ormai insostenibile.

Fiab è vicina alle famiglie dei bambini investiti e auspica che i piccoli possano riprendersi il più presto possibile. Al contempo chiede all’amministrazione comunale di intervenire tempestivamente sulla viabilità cittadina, promuovendo un generale abbassamento dei limiti nelle arterie cittadine a 30 o 20 km/h, realizzando concreti interventi di moderazione del traffico, come, a titolo di esempio, dossi, passaggi pedonali rialzati, isole salvagente, restringimenti di carreggiata, puntando ad una maggiore estensione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato. La riduzione della velocità delle auto e della loro circolazione, anche con un potenziamento concreto del servizio di trasporto pubblico, diventano obiettivi fondamentali affinchè la sicurezza di tutti gli utenti che sulla strada sono più vulnerabili possa essere qualcosa di reale.

In tal senso Fiab si rende sempre disponibile al dialogo per fornire un contributo fattivo in tal senso”.  

      

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Proposta “Riciclo totale”, lettera aperta al ministro Pichetto Fratin

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Da Margherita Bologna, ex giornalista scientifica, ricercatrice ed esperta nuove tecnologie per gestire i rifiuti, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta al ministro Mase Pichetto Fratin sul Piano rifiuti della Regione Sicilia.

“Con due pec (8 maggio 2024 e 3 giugno 2024) indirizzate al Commissario ai rifiuti della regione Sicilia Renato Schifani e al Dipartimento acqua e rifiuti della Regione, ho inviato due proposte alternative ai due inceneritori con recupero energetico previsti nel Piano rifiuti della regione Sicilia recentemente approvato. Entrambe le proposte prevedono la suddivisione della regione Sicilia in sette distretti del riciclo nei quali collocare gli impianti per trattare le diverse tipologie dei rifiuti come gli urbani indifferenziati, i raee, il car fluff, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, i rifiuti ospedalieri ed anche i centri per il recupero e riciclo dei materiali componenti i materassi, gli ingombranti, ecc.

“Per la chiusura del ciclo sia dei rifiuti urbani che degli speciali, entrambe le proposte  inviate includono un impianto di pirolisi che scinde i legami molecolari delle catene di polimeri caratterizzanti i rifiuti da trattare, in un ambiente totalmente privo di ossigeno e, pertanto, senza produrre emissioni.  Le due differenti proposte inviate  riguardano unicamente la modalità di trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati .La prima di queste comprende un impianto innovativo di selezione degli RSU sul tipo di quello realizzato a Tripoli in Grecia, mentre la seconda prevede la ristrutturazione degli impianti di trattamento meccanico biologico in uso, eliminando la tritovagliatura e separando l’organico dal secco con un vaglio efficace che consente il massimo recupero dei materiali secchi riciclabili. Successivamente questi sono recuperati in un impianto innovativo di selezione del multimateriale sul tipo di quello realizzato in Francia nel 2019 in sole 14 settimane! 

“Tuttavia nel Piano Rifiuti approvato dal commissario Schifani, la realizzazione degli impianti che ho proposto si ferma alla ristrutturazione dei tmb ora rinominati  “Piattaforme” quindi, tralascia  tutte le  soluzioni prospettate per lo sviluppo dell’economia circolare ed anche quella degli impianti di pirolisi per la chiusura del ciclo sia dei rifiuti urbani che speciali, impianti sicuramente troppo “pericolosi” non certo per la tecnologia in se stessa ma perché avrebbero ostacolato la realizzazione dei due inceneritori da 300.000t previsti. Così sono cadute nell’oblio sia le due pec inviate al Commissario Schifani sia la pec del 5 giugno scorso con la quale ho inoltrato a Lei, Ministro, le mie proposte alternative ai due inceneritori con recupero energetico previsti per la Sicilia! Eppure, per significarLe quanta importanza abbia per me risolvere l’annoso problema dei rifiuti in quest’isola, quest’anno, in occasione della Fiera Ecomondo di Rimini, Le ho consegnato personalmente le stesse proposte alternative che Le ho inviato via pec. 

“Ora, signor Ministro P. Fratin Le chiedo di prendere atto che l’economia circolare non si sviluppa gettando indiscriminatamente i rifiuti in due forni ricavandone poca energia ma adottando in via prioritaria le tecnologie specifiche che consentono di riciclare le diverse tipologie di rifiuti!  Inoltre Lei saprà che  l’impianto di pirolisi contenuto nella mia proposta è modularequindi l’adozione di questa tecnologia, a differenza dei due inceneritori con recupero energetico previsti, permette di rispettare il principio di prossimità senza penalizzare i territori più distanti”.

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Gelesi internati dai nazisti nei campi di concentramento

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Dallo storico Nuccio Mulè, riceviamo e pubblichiamo

Lunedì 27 gennaio, giorno della memoria in ricordo delle vittime nei campi di concentramento nazisti; giorno che sotto certi aspetti è legato al contesto della comunità gelese. Infatti, anche a Gela, su quasi 3.300 richiamati alle armi di cui si ha notizia, ci sono stati ben 242 militari che durante gli eventi bellici dell’ultima guerra sono stati catturati dai tedeschi e internati nei campi di concentramento in Germania, i cosiddetti prigionieri I.M.I. (Internati Militari Italiani ovvero Italienische Militärinternierten) che furono anche privati della tutela internazionale oltre ad esser stati costretti sia al lavoro forzato nelle città bombardate dagli Alleati sia ad essere a servizio della Wehrmacht e della Luftwaffe tedesche; e comunque quasi tutti scampati all’olocausto. Di Imi fece parte anche il Prof. Virgilio Argento (nella foto)

Degli 810.000 militari italiani internati dopo l’armistizio, 94.000 preferirono alla cattura la RSI o le SS italiane, con 14.000 come combattenti o 80.000 come ausiliari. Quindi, oltre 600.000 I.M.I., nonostante le sofferenze e il trattamento disumano subito nei lager, rimasero fedeli al giuramento alla Patria e scelsero di resistere e dire “No” alla Repubblica Sociale Italiana. Nel 1941 altre migliaia di soldati italiani furono mandati a combattere; in particolare 230.000 militari fecero parte dell’8ª Armata Italiana ARM.I.R. inviata in Russia, con 114.520 militari tra morti e dispersi; ed ancora trentacinque divisioni furono inviate nei Balcani dove avvenne una tragedia nazionale per troppo tempo ignorata con un’eliminazione di massa di nostri soldati, che si ritrovarono intrappolate tra Jugoslavia, Albania e Grecia; accadde proprio in Grecia l’eccidio dei soldati della Div. “Acqui” che fecero la scelta di combattere a Cefalonia e a Corfù contro gli stessi ex alleati tedeschi dopo l’armistizio; tra essi vi erano cinque gelesi tra cui Orazio Marinelli (nella foto)

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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