Archestrato di Gela, la gastronomia siciliana e la dieta mediterranea: è il titolo del nuovo libro scritto da Franco Città che sarà presentato sabato 29 marzo alle 18.30 nei saloni di Villa Greca.
Dialogherà con l’autore, la professoressa Rita Salvo. Interverranno la biologa nutrizionista dott.ssa Danila Sciagura e lo chef Maurizio Urso. Saranno presenti inoltre Mariuccia Palumbo, Nuccia Romano e i parenti del compianto chef Stefano Sanfilippo.
Riceviamo e pubblichiamo due note inviate da cittadini sulla situazione dell’acqua sul tema dei lavori e perdite.
“Questa è la Via Ionio una delle tante strade dove sono stati rilevati valori alterati di inquinamento delle acque. L’ente gestore per la distribuzione dell’acqua ha avviato i lavori per il rifacimento di una condotta da 50 metri della rete idrica, ma da 20 giorni questa situazione crea disagi ai residenti per la mancanza di parcheggio e per il passaggio pedonale.
I lavori generalmente dovrebbero durare la meta’ del tempo a Gela non si conosce la presunta fine dei lavori.
“Ci chiediamo- dicono i residenti- se in questo frangente qualcuno sta male oppure si richiede l’intervento dei Vigili del Fuoco cosa si fa? Il Comune intervenga a sollecitare la conclusione dei lavori in tempi accettabili”.
Il video che vi proponiamo si riferisce ad una perdita copiosa del Lungomare in zona discesa via Matteotti: l’acqua si perde e le bollette salgono alle stelle, benché non sia prodotta dall’ente gestore che ha il compito di aprire e chiudere i rubinetti su un prodotto della natura quale è l’acqua…
Royalties di Argo e Cassiopea.La Regione prende tempo.
Il sindaco chiederà lumi all’Assessorato regionale all’energia sul decreto del 18 marzo con cui si congelano gli introiti delle royalties di Argo e Cassiopea. Gela, Butera e Licata incasseranno le loro quote,stabilite dalla legge 16 del 2025,solo nel 2027. Cioè al termine dei 3 anni dall’avvio della produzione e, soprattutto, concluse le verifiche sull’estratto ubicazione dei giacimenti. Se tutti o alcuni pozzi si trovano fuori delle 12 miglia le royalties vanno tutte allo Stato. La Regione, per evitate di trovarsi un giorno nella necessità di dovere restituire somme ingenti allo Stato, ha creato un capitolo vincolato. Somme bloccate fino al 2027. Per il Comune in dissesto una bruttissima notizia.
Un carretto siciliano istoriato in tutti i suoi lati, secondo la più antica tradizione ed imbadito di ogni ben di Dio, come fosse una tavola. Arazzi finemente decorati alle pareti. Cesti di fiori e frutta. Un arcobaleno di odori puri della campagna e di fiori freschi. E poi il simbolo della città: i carciofi che adornano l’ingresso, come un segno di benvenuto e prosperità. Questo è stata l’interpretazione della Fidapa diretta da Lucia Spata, dell’altare di San Giuseppe a Niscemi.
Qui, come in molti luoghi della Sicilia, la festa di San Giuseppe rappresenta un giorno di profonda devozione e di grande partecipazione comunitaria. Una delle tradizioni più sentite è l’allestimento degli altari votivi, simbolo di ringraziamento e di fede verso il Santo protettore dei lavoratori e delle famiglie.
I singolari altari, riccamente decorati, vengono preparati con cura e devozione nelle case dei fedeli e nelle chiese. Al centro dell’allestimento giganteggiano il pane di San Giuseppe e una grande varietà di cibi tipici della tradizione siciliana: verdure, legumi, dolci tipici come i cannoli, le ‘sfince’ e le cassate.
Uno dei momenti più suggestivi è la “tavolata”, in cui tre persone – che rappresentano la Sacra Famiglia – vengono invitate a sedersi e consumare il pasto benedetto, mentre il resto della comunità, con a capo i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, assiste un piedi in silenzio e con devozione rispettosa.
Qui si consuma il Pranzo delle Verginelle. Questo pranzo viene offerto a un gruppo di bambine (le “verginelle”), che simboleggiano la Sacra Famiglia e gli angeli.
Le bambine, vestite di bianco in segno di purezza, vengono invitate a sedersi attorno alla tavola imbandita e servite con grande rispetto e devozione. Il rito ha un forte valore simbolico e comunitario: rappresenta l’ospitalità e la carità cristiana, ricordando l’accoglienza che San Giuseppe e la Sacra Famiglia ricevettero durante il loro cammino.
L’Altare di San Giuseppe non è solo un atto di fede, ma anche un gesto di solidarietà. Secondo la tradizione, il cibo preparato viene poi distribuito ai bisognosi, rafforzando così il senso di comunità e di aiuto reciproco.A Niscemi, questa celebrazione si rinnova ogni anno con lo stesso entusiasmo e la stessa devozione, mantenendo vive le radici culturali e religiose di un popolo che, attraverso il cibo e la preghiera, esprime il suo amore per San Giuseppe e il valore della condivisione.