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Nuove prospettive per l’aeroporto di Comiso

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Il sereno dopo la tempesta. Il futuro dell’aeroporto di Comiso assume toni promettenti. Potrebbero infatti arrivare anche due nuove compagnie aeree low cost: Easy Jet e Volotea. Ci starebbe lavorando la SAC (Società Aeroportuale Catania).

La SAC non ha commentato ufficialmente la notizia ma pare che le due compagnie low-cost inizieranno a operare dall’aeroporto nei prossimi mesi. Si prevede che i primi voli decolleranno entro la fine dell’estate, offrendo collegamenti diretti tra il territorio ibleo e le principali destinazioni del Nord Italia ed Europa.

L’ accordo con le due compagnie aeree potrebbe rappresentare un’importante svolta per l’aeroporto di Comiso, che negli ultimi anni ha faticato a trovare il suo posto nel mercato dell’aviazione civile: sono note per offrire tariffe convenienti e una vasta scelta di destinazioni, il che potrebbe attirare un maggior numero di passeggeri e contribuire a ridare slancio all’economia locale.

Inoltre, l’arrivo di Easy Jet e Volotea potrebbe avere un impatto positivo sull’industria turistica della zona, permettendo ai visitatori di raggiungere più facilmente le bellezze naturali e culturali del territorio ibleo. Si aprono, dunque, nuove prospettive per il turismo locale, che potrebbe beneficiare dell’arrivo di un maggior numero di visitatori.

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Attualità

Ecco i turni di distribuzione dell’acqua

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L’acqua ancora non è sufficiente per il fabbisogno dei quartieri ed in considezione dei quantitativi di acqua, ancora ridotti, che Siciliacque sta fornendo ai serbatoi Caposoprano e Montelungo, Siciliacque ha comunjcato la programmazione della distribuzione con i turni:

25/01 Marchitello, Manfria

26/01 baracche, Caposoprano basso, Fondo Iozza27/01 Caposoprano alto, San Giacomo alto, San Giacomo basso, Scavone

28/01 Marchitello

Rimane invariata la distribuzione nelle zone servite dal serbatoio Spinasanta

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Attualità

Inaugurazione anno giudiziario, il procuratore generale: “Troppe armi a Gela”

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“C’è una elevatissima propensione alla violenza e alla disponibilità di ingenti quantitativi di armi nel mandamento di Gela. In relazione al numero di residenti è forse la più ‘armata’ d’Italia ed ha disponibilità di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com’è noto, non sono mai stati utilizzati da ‘Cosa Nostra’ in Sicilia per colpire obiettivi ‘ordinari’”. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D’Anna nella sua relazione presentata oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Il mandamento di Gela ha un modus operandi apertamente ‘corleonese’ con una chiara propensione al ricorso alla violenza più efferata”.

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Lavori nel Castello di Butera

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Butera – A Butera se cade qualche calcinaccio da una parete umida, non si chiude una struttura, come è accaduto a Gela con la scuola Solito. Si trova una soluzione e si ripristina, come avviene in tutte la abitazioni private se si s rosta un muro interno.

Ed è così che sono iniziati i lavori di ripristino sugli interni del Castello medievale di Buemtera. L’amministrazione comunale ha acceso un mutuo a tasso zero con l’Istituto di credito sportivo per la somma di 430 mila euro ed ha affidato i lavori ad una ditta nissena, previa supervisione della Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta che ha già inviato un professionista per la custodia dell’Antiquarium che il Castello custodisce al suo interno.

 Il Caterina di Butera costituiva il nucleo centrale di una roccaforte la cui difesa era affidata, oltre che alla poderosa cinta muraria, alle scoscese pareti della collina sulla quale si erge, a quota 400 metri s.l.m., il centro storico di Butera.

Per la sua posizione strategica fu ambita preda di tutti i conquistatori della Sicilia. In origine il castello era costituito da un sistema di torri collegate tra loro da cortine murarie, delle quali restano oggi parti inglobate in edifici di epoca successiva.

L’ampia corte, racchiusa tra le mura del castello, è oggi adibita a pubblica piazza. Recenti scavi ivi effettuati hanno consentito l’individuazione di tre ampie cisterne interrate all’interno delle quali sono stati recuperati frammenti ceramici di età medievale.

La struttura attualmente esistente è soltanto una delle torri dell’antico complesso. Sul fronte prospicente la piazza Vittoria è visibile l’unica bifora originaria. Con i restauri degli ultimi anni è stata recuperata interamente la scala esterna d’accesso al secondo livello della torre, sono state consolidate le murature e ricostituiti gli ambienti superstiti nei volumi originari.

Sul lato nord della torre, a quota del terzo livello, è stato ricostruito il volume mancante con una struttura in ferro e vetro. Il terzo livello è coperto da una splendida volta a crociera costolonata con stemma gentilizio. La proprietà attuale è pubblica e ciò che rimane del castello è adibito a spazio espositivo

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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