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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Non sempre il no è no

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Dallo psichiatra Franco Lauria riceviamo e pubblichiamo.

Lo sanno i bambini quando il no del genitore è no, quando è ni e quando è Si. Lo sanno perché al di là di quello che il genitore dice con le parole il bambino ha imparato, da fine psicologo, a decifrare il linguaggio non verbale del genitore, il linguaggio del corpo. Sa, quindi, quando quel no della madre o del padre è veramente no e quando invece è ni e quando è si. Qualunque genitore ha fatto questa esperienza con i propri figli. Lo sanno i romanzieri che prima di essere scrittori di romanzi sono conoscitori profondi dell’animo umano, vedi Flaubert o Dostoevskij. Sembra, invece, che non lo sappiano le femministe. Queste donne istruite, intellettuali, alcune docenti universitarie, alcune giornaliste, alcune persone dei media e della Tv che sembrano sconoscere questa verità elementare. Eppure dinanzi ad una denuncia per stupro da alcune parti c’è la tendenza a volere prendere per oro colato quello che afferma la donna che a loro dire è sempre vittima innocente ed il maschio è sempre aggressore e colpevole. La mente umana, invece, non è solo coscienza razionale e verbale, ma è anche e soprattutto inconscio irrazionale e non verbale. La psicoanalisi ci ha in segnato tutto questo già con Freud più di cento anni fa. E che dire della nostra Opera, vanto tutto italiano, dove la psicologia soprattutto in campo amoroso, affettivo e sentimentale ha sviscerato l’animo umano delle sfortunate eroine, condannate ad amori impossibili? Insomma che il no non sia sempre no è risaputo, studiato, descritto.

Oggi, invece, assistiamo a messaggi insistenti nei media, a dichiarazioni di femministe, giornaliste, donne dello spettacolo, politiche tutte a ricordarci che il no è sempre no. Vedi un manifesto che sta girando in questi giorni con la dicitura: Se dico no è sempre no. Così in assoluto, facendo un’analisi della frase, risulta vuota tutta da verificare, perchè necessita di essere accompagnata da una meta-comunicazione, che tenga conto di tanti altri segnali, come il tono della voce, lo sguardo, il portamento, la contrazione muscolare, la direzione degli occhi, tutti segnali che soli possono dirci se quell’affermazione è vera o falsa. Insomma l’inconscio parla con il corpo. Secondo loro invece l’inconscio coincide sempre con la coscienza; oppure, l’inconscio non esiste ed il messaggio è sempre uno e uno soltanto, quello verbale. Stento a credere che queste donne non conoscano la psicoanalisi, che non abbiano letto Freud, che non abbiano letto i romanzi dell’Ottocento, che non vadano all’Opera. Ed allora, perché queste affermazioni cosi riduttive da diventare false? Siamo davvero così mediocri o la difesa ad oltranza della donna si deve effettuare sempre e comunque, in ogni caso, al di là della verità, oltre la verità? Insomma, siamo disposti a negare la verità, la ricchezza dell’animo umano per partito preso?

L’ideologia è più forte della verità? Perché non ammettere semplicemente che qualche volta i due linguaggi dicono la stessa cosa, che se è si è si è che se è no e no, ma che altre volte i due linguaggi dicono cose differenti. Su cosa lavora uno psicoterapeuta? Non solo sul linguaggio verbale, ma anche, e a volte soprattutto, sul linguaggio non verbale. E il terapeuta sa quando i due linguaggi coincidono e quando non coincidono. Su questo si basa la cura. Vogliamo davvero sacrificare la verità per stare sempre e comunque dalla parte delle donne? I messaggi possono essere univoci e chiari, ma possono essere ambigui, possono coincidere solo in parte o addirittura possono essere opposti e conflittuali. Il femminismo moderno sembra non volerne tenere conto pur di condannare sempre e comunque il maschio eterosessuale, definito di volta in volta maschilista, sessista, patriarcale, fascista. A volte l’ideologia obnubila le menti. Le menti delle femministe sono tutte obnubilate? O fanno finta e sono ipocrite? Si può stare sul piano della correttezza e vedere di volta in volta dove sta la verità, dove stanno le responsabilità, come sono ripartite, se la vittima è sempre e solo vittima e se il carnefice è sempre e solo carnefice? In ogni singolo caso è questo che un giudice chiede ad un perito. La realtà della mente umana non è così semplice; la mente umana è molto più complessa. Lavorando sulle nevrosi, già cento anni fa Freud ci ha aperto un mondo, illustrato poi in mille romanzi e in mille Opere. Stiamo davvero tornando indietro quando la mente veniva fatta coincidere tutta con la coscienza e quindi con il linguaggio verbale? Mi rifiuto di crederci per amore della verità e per il bene dell’umanità.

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“Un dono significativo per l’ospedale Vittorio Emanuele di Gela”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Direttore di Presidio dell’ospedale Vittorio Emanuele, dott. Alfonso Cirrone Cipolla

“Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento al Kiwanis Club di Gela, e in particolare alla Presidente Dott.ssa Rita Domicoli, a nome della Direzione Strategica Aziendale, per il generoso dono di due splendidi vasi in ceramica di Caltagirone destinati al nostro ospedale- dice il Direttore Medico del PO Vittorio Emanuele di Gela Dott Alfonso Cirrone Cipolla-

Questo gesto ha tre significati fondamentali:
1. Il dono in sé, che rappresenta un segno tangibile di cura, amore e appartenenza da parte di una grande associazione verso la nostra struttura sanitaria. È un gesto che ci ricorda quanto sia importante il sostegno della comunità e la vicinanza agli operatori sanitari.
2. Il simbolo: I vasi, realizzati in ceramica di Caltagirone e decorati con la raffigurazione della Trinacria, saranno destinati alla nuova sala d’attesa del PO di Gela, al piano terra. Un simbolo forte e significativo, dato che la prima Trinacria fu rinvenuta nel nostro territorio, precisamente in un vaso, ed è oggi esposta nel Museo di Agrigento.
3. L’aspetto educativo: Questi vasi non sono solo un ornamento, ma anche un messaggio. Saranno utilizzati per raccogliere i rifiuti e rappresenteranno un forte segnale di educazione civica: mantenere l’ospedale pulito è un impegno di tutti noi. Un gesto che ci invita a rispettare l’ambiente e a prenderci cura di ciò che ci circonda.

Ancora grazie al Kiwanis di Gela e alla sua presidente Dottssa Tita Domicoli per questa iniziativa che, oltre a decorare la nostra struttura, arricchisce il nostro ospedale di valori fondamentali”.

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“Una politica piccola,una visione senza autorevolezza”

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Dal movimento politico PeR riceviamo e pubblichiamo:


La Politica è dialogo, confronto, anche scontro ma mai deve perdere il senso del rispetto e dell’educazione istituzione.
Ci sara pure un motivo del perché le massime cariche istituzioni non si presentano mai.
A casa mia se invito qualcuno anche se non condivido il suo modo di operare lo accolgo e lo metto a suo agio ( si chiama educazione ), poi dico quello che penso e magari lo critico e faccio valere le mie posizioni. Altrimenti non faccio alcun invito.

Quello che si è consumato ieri l’altro in Consiglio Comunale ha reso la Politica delle istituzioni piccola e senza una visione, senza l’autorevolezza che il ruolo di chi rappresenta le istituzioni deve sempre garantire; decoro, accoglienza ed educazione. Le aspre e dure reazioni devono essere sempre politiche, con proposte utilizzando i poteri che si hanno a disposizione: denuncia, sanzioni, proteste e proposte, ma mai perdere l’educazione e il decoro istituzionale. Come #PeR abbiamo già comunicato che faremo a breve un incontro con delle proposte serie e concrete per la sanità ed i servizi sanitari, le liste di attesa, l’utin e avere anche chiarimenti sui 170 posti, delle 44 unità tra medici, psicologi, infermieri, Oss e tecnici, incontro già fissato. Per dare risposte ai cittadini occorre fare squadra e fare proposte.

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“Se ne faccia una ragione Di Paola, il modello Gela non esiste più”

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Dai dirigenti provinciali di Forza Italia Enzo Cirignotta e Nadia Gnoffo riceviamo e pubblichiamo

Dopo l’Agorà Gela, l’onorevole Di Paola lancia l’Agorà Sicilia per le elezioni provinciali di II livello, ignorando scientemente le contraddizioni che continuano ad emerge nel tanto conclamato modello Gela.Già in occasione dell’assemblea indetta da Cateno De Luca all’Hotel San Paolo di Palermo, e stato definitivamente archiviato il “Modello Gela”, tanto esaltato dal movimento 5stelle.Riteniamo imbarazzante l’approccio del leader regionale dei cinque stelle che con un accorato appello, ha tentato invano di convincere l’On.le De Luca a sostenere il suo progetto. Non nascondiamo il senso di mortificazione che abbiamo provato, come cittadini gelesi, dinanzi all’approccio commiserevole di un parlamentare regionale che ha partecipato all’assemblea con il solo obiettivo di elemosinare sostegno politico da De Luca, che negli anni non ha perso mai occasione per prendere le distanze proprio dallo stesso Di Paola. Addirittura, il leader del movimento Sud Chiama Nord, con un comunicato pubblico sulla capacità politica del deputato pentastellato, ha cosi dichiarato “…il tuo quoziente politico-intellettivo è rimasto quello dei cartoni animati”. Se ne faccia una ragione Di Paola, il “Modello Gela” non esiste piu!


Ci aspettavamo una presa di posizione coerente e consequenziale sia del primo cittadino che dello stesso Franzone. Come prevedibile, invece, siamo costretti a leggere banali giustificazioni rese al solo fine di tenere in piedi il fantomatico “Modello Gela”. La falsa Agorà politica, basata su accordi tra soggetti politici eterogenei, rafforzata al turno di ballottaggio da inciuci, accordi sottobanco e trasversalismi, si trova gia in dirittura di arrivo. Dalla chiusura delle urne, che ha visto l’elezione di Terenziano Di Stefano a Sindaco di Gela, non si fa altro che parlare di cambi in giunta per onorare gli impegni elettorali più o meno chiari, che determineranno inevitabilmente una modifica della rappresentanza, con conseguenze negative sulla continuità dell’azione amministrativa.

Il tanto decantato progetto di governo della città di Gela, a trazione Di Stefano/Di Paola, alla luce delle recenti vicende politiche regionali, trascinerà inevitabilmente la nostra città verso l’isolamento politico.

Agora` politica anche in Sicilia per le elezioni di secondo livello dei Liberi Consorzi? Mera utopia.

Anche perché, il centrodestra regionale ha siglato un accordo per presentare candidati Presidente unitari in tutti i sei Liberi Consorzi.

Il tentativo di Di Paola & company, per arrivare all’elezione di un Presidente del Libero Consorzio a trazione PD/5Stelle, attraverso trasversalismi ed accordi spuri, è destinato miseramente a fallire.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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