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“Non saranno solo passeggiate”: coach Bonaccorso tiene alta la tensione

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Guai a pensare che tutte le partite saranno una passeggiata. Ad “ammonire” chi crede che il campionato di Serie C sarà fatto di tappe agevoli è direttamente lui, il “condottiero” di questa squadra. Massimo Bonaccorso, coach dell’Albert Nuova Città di Gela, fa il “pompiere”. O meglio, invita a guardare la reale complessità di un girone dove non mancheranno le gare difficili.

E lo fa all’indomani della vittoria netta, meritata, voluta che le sue ragazze hanno conquistato a Palagonia contro la Ro.Va volley per 3-0. «Io che ho un po’ di esperienza – ha detto ieri in collegamento a “Stadio Express” – non mi aspetto affatto di vincere 3-0 tutte le partite. Aver vinto al tie-break contro l’Original Kondor è stato emblematico, troveremo sempre avversarie pronte e preparate come accadrà domenica con la Planet Strano Light».

Potrebbe essere anche la gara dell’esordio di Selene Gambini, che domenica a Palagonia non è scesa in campo: «Essendo ferma dalla scorsa stagione, Selene è un po’ indietro di condizione rispetto alle sue compagne – ha sottolineato Bonaccorso –, ma sarà presto pronta e ci darà una grande mano».

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Amo Gela Dorica, si dimette il duo tecnico Italiano-Caci

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Le strade di Francesco Italiano e dell’Amo Gela Dorica si separano. Un annuncio a sorpresa quello che viene dato dall’ormai ex allenatore dei bianconeri, secondi nella classifica del girone G di Seconda categoria. Insieme a lui lascia anche il vice allenatore Tony Caci.

«Ringrazio tutti quanti, staff, atleti e dirigenti per avermi dato l’opportunità di mettermi in gioco e iniziare a fare esperienza in questo nuovo ruolo», ha scritto Italiano sui social.

La società presieduta da Felice Mezzasalma comunica a sua volta l’accordo consensuale per la separazione dai due tecnici, ringraziandoli per il lavoro di questi anni che hanno portato alla promozione dello scorso anno. Manca ancora il nome del sostituto.

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Il Gela basket ha messo la quinta e adesso punta in alto

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Un pubblico straordinario sugli spalti, una grande squadra in campo. È stata una sfida da incorniciare quella di domenica al PalaLivatino tra Gela basket e Olympia Comiso. La prestazione super dei padroni di casa ha determinato il quinto successo consecutivo per la squadra di Bernardo, mentre la capolista si è fermata a sei ed è stata raggiunta in vetta dall’Alfa Catania.

Adesso nel girone Q di Serie C ci sono cinque squadre in appena due punti: Alfa e Comiso a 12, Dierre, Cus Catania e Gela a 10. Lotta serrata per la testa della classifica. L’eco della gara di domenica, per l’entusiasmo che ha generato e per la prova splendida dei gelesi, non è destinata a spegnersi facilmente.

«Una sfida che probabilmente metto nella mia “Top 3” personale – dice Salvo D’Arma, vicepresidente dei biancazzurri –, abbiamo fatto una grande gara. Forse per molti la reazione che abbiamo avuto dopo l’iniziale svantaggio shock è stata sorprendente, ma per chi conosce questi ragazzi non è stato così. Sappiamo quello che possiamo dare e lotteremo – conclude – per arrivare lì dove tutti vogliamo».

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Gela che vince, non convince ma resta sulla scia della vetta

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Sporca, sofferta e forse perfino immeritata. Ma la vittoria che il Gela ha conquistato domenica sulla Supergiovane Castelbuono vale tantissimo. Primo: perché consente ai biancazzurri di restare sulla scia delle prime della classe, l’Athletic Club Palermo capolista e la Don Carlo Misilmeri sua diretta inseguitrice. Secondo: perché vincere proprio in questo modo gare così sporche e sofferte è molto importante per trarre fiducia, anche nei momenti più difficili.

Il Gela domenica, come in altre occasioni, ha vinto ma non convinto. Pesano le difficoltà nel gioco di una squadra che in allenamento si esprime su livelli altissimi, lo confermano più fonti, ma che quando scende in campo vive una sorta di stallo.

Poche occasioni da gol, poca fluidità nella manovra, poca sicurezza. Contro il Castelbuono si è sbloccato Manfrè, mentre Savasta resta fermo a quell’unico gol realizzato ormai due mesi fa contro il Lascari-Cefalù. Senza le reti degli attaccanti non si va lontano. Lo sanno bene i diretti interessati, che lavorano sodo durante la settimana, e lo sa bene tutta la squadra. Che può e deve fare di più.

L’auspicio è che il modo in cui è stata vinta la gara di domenica possa sbloccare qualcosa a livello mentale e rendere il Gela può sereno, all’altezza delle ambizioni per cui è stato costruito. Se così sarà lo vedremo già domenica a Marineo, nel complicato testa-coda contro l’Oratorio San Ciro e Giorgio.

(Foto di Davide Gerbino)

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