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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

No Muos, lettera aperta al sindaco di Niscemi

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Dal locale Comitato Nomuos, aderente al Coordinamento Regionale Nomuos, riceviamo e pubblichiamo una nota indirizzata al sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti

La persona e i gruppi Nomuos cui lei si è riferita nella sua ultima diretta Facebook non sono più presenti da diversi anni nelle attività e manifestazioni Nomuos e che potrà trovare interlocutori attenti ed interessati nel Comitato locale e nel Raggruppamento di Comitati Regionale. Con l’occasione ci complimentiamo con Lei per il finanziamento di 100.000 euro che la Regione le ha affidato per fare lo screening delle morti per patologie tumorali, che tanto pesantemente stanno incidendo sulla popolazione locale a causa dell’inquinamento elettromagnetico, sicuri che farà una gestione oculata e trasparente della somma informando di ogni spesa la popolazione e il presente Comitato, che sarà sempre attento e vigile sulle sue iniziative sull’argomento, oltre che collaborativo quando richiesto. Nell’attesa che si avvii lo screening, le suggeriamo di iniziare a fare una semplice ricerca storica sui certificati di morte, in cui sono dichiarate le cause di morte di ognuno, dall’inizio dell’attività del Muos ad oggi, così da visualizzare un tracciato delle morti per tumori. Nella diretta facebook lei parla del suo interessamento alla lotta contro il Muos, ma questo mal si concilia con lo schieramento di questa estate, durante il campeggio Nomuos, dei vigili urbani per bloccare i niscemesi che volevano andare in contrada Ulmo a manifestare. Ma lei da che parte sta? A tutela della salute dei suoi concittadini o a difesa degli interessi di coloro che ci hanno condannato a morte? Prenda una posizione chiara e schieri la polizia locale non per bloccare i propri cittadini impedendo loro di manifestare, ma per permettere e garantire loro il diritto, sacrosanto e costituzionalmente garantito, di esprimere il loro dissenso e lottare per difendere la loro salute e quella dei propri famigliari.Ci sono giovani venuti da ogni parte d’Italia che hanno avuto i fogli di via dal locale commissariato per aver manifestato a difesa della vita e della salute dei suoi concittadini. Impedisca che sia i niscemesi, che lottano per la difesa della propria salute e del proprio territorio, sia coloro che accorrono in loro sostegno siano vessati e provocati dalla polizia che, anziché tutelare la popolazione locale, difende e protegge gli interessi di un esercito occupante. Sia il sindaco dei Niscemesi!Le chiediamo quindi un incontro per potere avere ragguagli circa le centraline Arpas di cui non si hanno notizie da circa sei-sette anni, che inizialmente, grazie alle lotte nomuos e alle loro manifestazioni con migliaia di cittadini, hanno fatto le misurazioni delle emissioni elettromagnetiche delle 46 antenne NRTF, rilevandone i superamenti dei limiti di legge e, quindi, le ricadute negative sulla popolazione, ma successivamente e inspiegabilmente rimosse; ed ancora non era entrato in funzione il Muos. Da quando questo è attivo non sono state fatte misurazioni da parte dell’Arpas, cosa strana e molto grave. Radio Vaticana, le cui emissioni di onde elettromagnetiche sono molto inferiori a quelle delle 46 antenne NRTF, ha spostato le sue antenne in un sito distante dalle popolazioni e, già condannata in 1° grado, ha risarcito la popolazione locale.Ma noi, oltre le 46 antenne NRTF, abbiamo il Muos! Due scienziati, Massimo Coraddu e Fiorenzo Marinelli, oltre i contributi forniti dai prof. D’Amore e Zucchetti, avevano iniziato delle ricerche circa le ricadute delle radiazioni elettromagnetiche del Muos sulla salute umana, della loro incidenza sui tumori dei tessuti molli, sul sistemo nervoso centrale e sulle trasformazioni genetiche. Sembra non abbiano ancora ricevuto i finanziamenti promessi e quindi hanno dovuto sospendere le ricerche. Da noi contattati, si sono dichiarati disponibili a riprendere lo studio se supportati economicamente. Non ritiene sia il caso di discuterne? Possiamo avere, speriamo quanto prima, un incontro con lei?

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Il sindaco di Butera Zuccalà:”sono preoccupato per la memoria del consigliere Balbo”

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Butera. Botta e risposta: è sempre infuocato il clima politico a Butera e si fa più duro anche lo scontro tra l’ex sindaco e oggi consigliere comunale Filippo Balbo e il primo cittadino in carica Giovanni Zuccalà. Quest’ultimo replica alle accuse lanciategli con una lettera aperta da Balbo, sostenendo che Balbo in politica è uno smemorato.Questo il testo della replica del sindaco Zuccalà:

Ancora una volta, nonostante gli atti siano stati depositati il 18 Febbraio u.s., i consiglieri di opposizioni rinviano il consiglio comunale al 22 Aprile. Ancora una volta uno spreco di denaro pubblico per un consiglio che, appena aperta la seduta, nulla discute se non di un ulteriore rinvio. Che vergognoso disinteresse per la città. Evidentemente il consigliere Balbo non conosce la normativa in materia. Il bilancio di previsione è strumento finanziario predisposto dalla Giunta e non dal Consiglio. Quest’ultimo può solo emendarlo. E nonostante abbiano presentato emendamenti, l’opposizione non ha voluto nemmeno discuterli.Leggere che non sono previsti aiuti ai bisognosi, o che non sono previsti fondi per le strade interpoderali, lascia capire che nulla conosce dell’attività dell’amministrazione e brancola nel buio.

E’ in itinere incarico professionale di progettazione per le strade rurali che va ben oltre le migliaia di euro che l’opposizione ha emendato (E 70.000 dell’emendamento opposizione vs E 90.000 finanziati + E 110.000 nel bilancio comunale). Abbassare le tasse IMU e TARi? Parla proprio l’ex sindaco Balbo che le ha vertiginosamente fatte salire , mentre il sindaco Zuccala’ ha ridotto di 250.000 euro il PEF per la TARI.
Posso accettare che l’opposizione sposi in toto il mio programma, ben vengano, ma di certo non posso accettare indirizzi sempre poco utili e poco proficui da uno che ha amministrato contro gli interessi della comunità. Il consigliere Balbo, non ricorda le inutili convenzioni che ha stipulato per i parchi eolici, come quella con la Tozzi Green di monte Greguzzo per la manutenzione della pala eolica comunale che dimenticò doveva essere invece manutenuta dalla società dell’altro parco eolico, Energia Pulita. E con quest’ultima, stipula una convenzione per la costruzione di campetti polivalenti per un totale di 130.000 euro in compensazione per 20 anni, in un terreno nemmeno espropriato (che sbadato). Gli ho sempre chiesto il perchè di queste convenzioni sfavorevoli all’ente, ma non mi ha mai risposto. Eppure ci sarà un motivo. Balbo una rovina per Butera.
Vorrei dare un consiglio al consigliere Balbo, ovvero di esercitare un certo controllo sulle dichiarazioni dei suoi amici . In questi giorni sui social troppi richiami sulla CTA da parte dei suoi, che di certo non hanno fatto cosa gradita allo stesso, visto che hanno riacceso i riflettori sulla vicenda (e mi riferisco, ovviamente, solo agli aspetti politici della vicenda). Che lui abbia dei vuoti di memoria me ne dispiace, ma pensare che li abbiano i cittadini è impresa ardua. Non ricorda che diede lo sfratto alla CTA in barba ai posti di lavoro e all’indotto di questa, avviando un contenzioso con sentenze tutte perse dal comune di Butera, provocando un danno economico non indifferente. Non ne ha più memoria Balbo. Mi preoccupa.Ma c’è dell’altro che non ricorda Balbo.

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Zuccalà: china la testa, batte i tacchi e se ne va

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È in atto a Butera uno scontro tra l’opposizione che è maggioranza numerica e il sindaco con la sua maggioranza che è minoranza. Oggetto dello scontro è il bilancio comunale su cui la Regione ha nominato un commissario ad acta. Sulla vicenda riceviamo dal consigliere Filippo Balbo e pubblichiamo

“Il sindaco Zuccalà aveva declamato sui social che Butera avrebbe avuto il bilancio giorno 16 causa l’insediamento del ggiota ad acta. Naturalmente non conosce la normativa in materia e naturalmente si riferiva al suo bilancio, quello in cui non sono previsti aiuti ai bisognosi, non sono previsti fondi per le strade interpoderali, aiuti alle imprese per la Tosap, aiuti per abbassare le tasse Imu e tari, promozioni culturali, tutte iniziative, oltre a tante altre dirette alla comunità che sono comprese negli emendamenti che la nuova maggioranza consiliare ha già presentato e che saranno votati al prossimo consiglio comunale del 22 aprile. E che nessuno dei consiglieri, minoritari, adepti del sindaco, si prenda merito del contenuto del bilancio comunale che sarà approvato subito dopo Pasqua. Nel consiglio comunale convocato dal commissario l’ennesima messa in scena della minoranza che dopo avere rifiutato arrogantemente l’invito a discutere congiuntamente il bilancio, perché convinti di essere più numerosi e forti, arretrano e sommessamente farfugliano frasi concilianti! Strategie per coprire la loro ormai debolezza, il lupo perde il pelo ma mantiene il vizio, lo sappiamo bene! Oggi si palesa la debolezza di un governo della città, di un sindaco solo, che continua a declamare miracoli da santone quando invece è concentrato a spendere e spandere per futilità e secondo il compiacimento degli amici più stretti.Il nuovo gruppo di maggioranza rinnova la disponibilità a governare con l’attuale amministrazione dando indirizzi utili e proficui, ma il sindaco deve spogliarsi di questa veste di beato e togliersi l’aureola di santone, perché non lo è, perché ad oggi non ha prodotto nulla, perché non ha più maggioranza, perché il perseverare nella direzione fin ora perseguita creerà danni che potrebbero diventare irreparabili!”

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“Hanno tolto le Royalties alle formiche per consegnarle alle cicale!”

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Dal nostro lettore Alfio Agró, riceviamo e pubblichiamo

Le Royalties, in realtà’, sono milioni di euro che l’Eni versa, annualmente, alla nostra città, quale compenso sia per le migliaia di persone morte di tumore, che quelle in cura, sempre di tumore, che lottano e resistono per allungare ancora di qualche anno, la loro vita. Di questo accordo fanno parte anche i tanti bimbi gelesi nati con malformazioni. Forse, è in virtù di questo accordo che il Comune di Gela, non si è mai costituito parte civile contro l’Eni, nelle controversie intentate dai familiari delle vittime.

Ciò fa pensare ad un mero accordo, di non belligeranza siglato tra Eni e politica gelese, per velare questi imbarazzanti motivi contrattuali che si sarebbero potuto rivelare autolesivi per l’immagine di entrambi ed allora si è ripiegato su una versione pubblica più compiacente per addolcirne la motivazione di concessione di queste Royalties, che in sintesi, ufficialmente, è questa: l’Eni esaurita la sua opera estrattiva dei prodotti del nostro territorio, purtroppo, dovrà andare via da Gela, causando il gravissimo crollo dello sviluppo economico occupazionale industriale della città.

A questo punto è venuta fuori la genialità che con questo accordo, si voleva salvare (almeno) l’economia di Gela, grazie sia all’interessamento responsabile della politica che a quello generoso dell’Eni. Per questo scopo si regolamentava che l’utilizzo delle Royalties venisse consentito unicamente per la promozione di nuovi sviluppi occupazionali per la città, che compensassero la futura dipartita dell’Eni da Gela.

In questi termini, le Royalties venivano associate all’Eni ed alla politica, come un regalo per la città e non più come rimborso per cause di morte.

Bene o male l’Eni paga, ancora, i suoi danni alla città, mentre la politica gelese non sazia della morte di tanti cittadini (che non ha saputo proteggere) decide di appropriarsi dell’utilizzo di queste compensazioni, contro gli accordi stipulati, per sperperarle come si è fatto in passato, a danno di sviluppo, lavoro e occupazione giovanile per questa città.

Non finisce qui il trionfo dell’opera politica, che con lo sblocco delle Royalties e il loro nuovo utilizzo, si attribuisce il merito eroico di poter tappare i danni economici (dissesto) da loro stessi causati ed annuncia il proposito (non ci crede nessuno) di riabbassare quelle tasse che hanno appena triplicato!

Infine con queste Royalties, o meglio col sangue dei cittadini gelesi, si giocano, anche, il consenso elettorale dei tifosi del Gela Calcio, mettendo la minoranza politica alla gogna ed alle possibili contestazioni dei tifosi, per il fatto che quest’ultima ha preteso il rispetto delle regole ed il rispetto del sacrificio delle vittime di tumore.

Tutto questo non è un bene, che il Sindaco e la sua maggioranza stanno facendo alla città, anche se nell’immediato, sembrerebbe una “buona idea”.

Purtroppo bisogna anche fare i conti a medio e soprattutto, a lungo termine dove i risultati saranno disastrosi per la gestione dilettantistica di investire queste nuove risorse economiche in attività ed opere non produttive come testimoniano i numerosi ripetitivi fallimenti economici del passato sia del Comune di Gela che della sua squadra di calcio. Le esperienze passate, a quanto pare, non servono a niente e poi si ha la faccia tosta di addebitare la colpa dei loro fallimenti al destino o alla sfortuna e non alla loro incompetenza professionale a gestire settori non compatibili con la loro professionalità lavorativa.

Mi riferisco agli Assessorati al Turismo, allo Sport, all’Agricoltura che sono gestiti da insegnanti o medici; la delega dell’Agricoltura assegnata ad ingegneri e la delega alla Sanità assegnata ad agronomi…
Questa è la potenza della politica!

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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