I membri del comitato No Inceneritore Gela, coerentemente con le azioni programmate, scrivono a tutte le autorità politiche regionali, nazionali, europee, a tutti i deputati e senatori rappresentanti del territorio per comunicare non solo l’esito della raccolta firme, ma per illustrare nei dettagli le motivazioni dell’azione e proposte per il territorio.
“Le oltre 3000 firme raccolte testimoniano un diffuso dissenso verso una ipotesi che trova falle da qualunque aspetto la si voglia leggere, soprattutto nell’assurda collocazione geografica, ed espone il territorio a nuove (e vecchie) criticità che impediscono quel desiderio, volontà ed anche necessità di cambiamento più volte ipotizzata e persino promessa in qualche caso nelle meravigliose proposte elettorali che finora non solo non ha avuto alcun riscontro, ma, con questa proposta, si azzoppano definitivamente”.
Il comitato nella lettera ricorda che su Gela ed il circondario esistono accordi sottoscritti dai vari attori istituzionali e dall’Eni, che prevedevano azioni da compiere sul territorio, fra queste le famose bonifiche, che finora non ci sono state.
“La fragilità della nostra area (siamo stati riconosciuti come area ad elevato rischio ambientale) e i disastri compiuti sono certificati da documenti pubblici, da dichiarazioni politiche, da numeri impietosi (circa 450 bambini nati malformati ed incidenza sopra la media di vari tipi di tumore), riportati dettagliatamente nella lettera, che ancora non hanno generato alcuna reazione positiva e propositiva”.
Il comitato si aspetta un riscontro non solo cartaceo da parte delle istituzioni e dai rappresentanti destinatari delle PEC.
I destinatari, nello specifico sono:
La Presidenza della Repubblica, la Presidenza del consiglio dei Ministri, la Presidenza della Commissione Europea, la Presidenza del Parlamento Europeo, il Ministero dell’Ambiente, il Presidente della Regione Siciliana, l’Assessore Regionale all’Ambiente, i Senatori Pietro Lorefice e Ketty Damante, l’On. Nuccio Di Paola, la Deputata Michela Vittoria Brambilla e l’On. Giuseppe Catania.