È bastata un’immagine per far riemergere tanti ricordi sopiti. La richiesta del nipote Massimo Selvaggio di non perdere la memoria dello zio tanto conosciuto nella Gela degli anni 50- 80, la kermesse ‘Ue-Eventi Urbani’, l’ intermediazione dell’artista Iudice che ha ridato vita ad un foto sbiadita e il ricordo di Nino è riemerso prepotentrmente ed ha riconquistato il cuore dei suoi concittadini in un attimo. Dopo 40 anni.
In realtà anche il maestro Antonio Insulla ha dedicato un’ opera a Nino, diversi anni fa, a testimonianza della benevolenza della citta’ ad uomo discrete e mite. In obbedienza al detto ‘da cosa nasce cosa, nasce una nuova idea. La prima. E Nino rischia di diventare una star.
L’ idea è dell’ imprenditore gelese, tornato in città dopo la conclusione del ciclo lavorativo a Firenze, Carmelo Gradito che ha realizzato il primo prototipo di un gadget: un portachiavi con l’ immagine vettorializzata di Nino. A Gela non ce ne sono neppure con le Mura Timoleontee, di gadget……
La Missione Archeologica Americana a Morgantina si sta occupando di archeologia di reperti termali ma non dei bagni greci di Gela. Normale. Non vengono sufficientemente divulgati. E invece l’ immagine di circola già nel cuore e negli oggetti.
“Ho sempre avuto la passione per la reazione dj oggetti personalizzati – racconta Gradito – e questa immagine mi ha colpito molto. Ne ho parlato con il nipote, con l’ artista Iudice; per il momento si tratta di un esperimento , vedremo cosa si potrà fare in futuro, anche con altre immagini”. La ricerca è in atto ed anche la redazione del progetto che già prende forma con tanto cuore.
Una storia semplice quella di Nino ‘Mpòpa, al secolo Antonino Maganuco, come lo era la sua anima. Un uomo povero, ingenuo, semplice, puro e buono come un bambino. Personaggio amato e ancora conservato nel cuore e nei ricordi di molte generazioni di gelesi.
Nino era figlio di un uomo di mare, un capitano di una piccola imbarcazione per la raccolta di spugne marine.
Portava il cognome materno in quanto nato da seconde nozze. Il cognome paterno è Bagnato, un cognome simbolo della Gela marinara, di cui il nipote porta avanti la tradizione e da lontano prova a mantenere vivo il ricordo, lavora nel settore. La sua era una vita semplice fatta di provvidenza e innata gentilezza. Nino era solito chiedere l’elemosina e lo faceva in maniera simpatica e delicata.
Quando aveva voglia di fumare e voleva una sigaretta, si rivolgeva alla gente che incontrava e diceva:”a Ninu, che un sa fumassi na sigaretta? “. In terza persona. Non chiedeva mai nulla eppure la gente gli donava con il sorriso ciò di cui aveva bisogno. Dove c’era lui non mancava mai il bicchier di vino e le allegre risate: nessuno lo trattava male tutti lo rispettavano e gli volevano bene. Molte volte quando la sera rincasava, svuotava le tasche e dava tutte le monetine che gli avevano regalato all’ anziana madre. Capitava anche che subiva gli scherzi dei bambini: nel momento del passaggio di soldi tra le sue mani e quelle della madre, i nipotini gli facevano cadere le monete andare a spendere quegli spiccioli al chiosco. Era buono e non si arrabbiava.
Una piacevole rimpatriata, una festa emozionante per i 34 anni dal Diploma di Maturità della VB dell’allora Istituto tecnico per Geometri “Majorana”
Ex studenti di quella classe e i loro professori hanno cenato insieme al ristorante Portico dei Normanni di Butera. Una serata di allegria e di emozioni ricordando il 1991,l’anno in cui hanno sostenuto l’Esame di Stato.
E poi uno dopo l’altro sono affiorati i ricordi degli anni di scuola con i momenti goliardici e quelli difficili. Ed ancora il rapporto con i loro professori che – hanno detto- i compagni di classe diventati adulti “ sono stati e rimangono guida per la nostra vita ( non solo professionale) per averci trasmesso valori morali di altissimo livello”. Anche dai docenti sono arrivati attestati di stima ed affetto per gli ex studenti insieme a bei ricordi della VB.
“Siete davvero dei giovani di sani principi e noi siamo orgogliosi di voi”- ha evidenziato la prof. Scaglione. La serata è stata conclusa con il taglio della torta e la foto di gruppo.
Vi hanno partecipato di presenza e in video chiamata i prof. Angela Scaglione, Concetta Libiano, Elio Damante, Gaetano Gerbino e Rocco Sbirziola egli alunni Felice Di Bartolo (1971), Felice Di Bartolo (1972), Gaetano Riggio, Mario Adragna, Pietro Caltavituro, Nunzio Ferro, Filippo Giardina, Emanuele Zappulla, Crocifisso Castelletti, Liborio Puccio, Orazio Solarino, Rosario Calabrese, Fabio Ventura, Giulio Corsello, Giacomo Maniscalco, Flavio Manenti, Nicola Carvana, Massimiliano Cassarà, Giovanni Fargetta.
Palermo accoglie la prima edizione di “Fibra Fair”, una fiera interamente dedicata alla carta, all’arte e all’editoria indipendente. L’evento si tiene oggi e domani, 22 e 23 febbraio 2025, presso Noz, all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, e rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire progetti editoriali innovativi, sperimentazioni artistiche e visioni che trasformano la carta e la stampa in pura esperienza creativa.
L’iniziativa è organizzata da Civico 111 in collaborazione con Farm Cultural Park e Libreria Easy Reader: “Fibra Fair” si propone quale punto d’incontro per artisti, editori, creativi e appassionati del settore. Durante la due giorni, il pubblico potrà immergersi in un universo di opere d’arte stampate, edizioni artistiche e sperimentazioni su carta. Oltre all’area market, la manifestazione sarà arricchita da diverse attività nate dalla collaborazione tra Fibra e alcune tra le realtà più interessanti del territorio: una su tutte “Radici”, il piccolo museo dedicato alla natura da tempo punto di diffusione cittadino di un pensiero ecologico e innovativo attraverso l’arte e la cultura.
Inoltre i ragazzi di SizeProd, giovane e intraprendente hub palermitano dedicato alla produzione di abbigliamento sostenibile, produrranno dal vivo una serie di shopper da regalare ai primi ospiti della fiera, utilizzando una moderna tecnica di stampa. «”Fibra Fair” – sostiene Gianni Romano (Civico 111) – è un’esperienza che nasce dalla voglia di creare connessioni, condividere idee e valorizzare il futuro dell’arte su carta. Un appuntamento da non perdere per chi ama l’editoria indipendente, la stampa artigianale e le sperimentazioni artistiche»
Proseguono, a ritmo sostenuto, operazioni di trasloco degli uffici dei servizi sanitari da via Parioli a via Butera 88, già sede del Poliambulatorio. Da lunedì 24 febbraio sarà attivo al piano terra della struttura, il servizio di Cure primarie di anagrafe sanitaria, scelta e revoca del medico curante ed esenzione tichet per patologia.
Lo ha comunicato il Coordinatore distrettuale dell’Unità operativa Cure primarie del Distretto sanitario, dott. Salvatore Tardino.
Solo per lunedì, vista la fase di normalizzazione che segue il trasferimento, il servizio sarà aperto al pubblico a partire dalle 9.30. Vista la celerità con cui è iniziato il trasloco, dopo mesi di attesa, non è escluso che tutte le operazioni di trasloco si potrebbero concludere entro la fine del mese di febbraio.
A seguire, infatti, anche il Distretto sanitario cambierà casa: verrà allocato in via Madonna del Rosario, dove hanno sede il servizio presidi e commissioni di invalidità e Il Centro di Salute mentale. Si chiuderà così la lunga permanenza della struttura sanitaria nello stabile di via Parioli, con il relativo risparmio economico per l’Asp.
Gli uffici ed i servizi sono sempre stati dislocati in quattro sedi: via Parioli, via Madonna del Rosario con due stabili contigui; via Butera e via Venezia dove per anni è stato ospitato il servizio di Medicina del lavoro al quarto piano e spesso senza ascensore