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“Niente polemiche, la città puzza e va pulita”

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E mentre sindaco ed alleati litigano la città è sporca. “Veramente a Gela si vuole ridurre l’emergenza pulizia della città a dibattito tra partiti?” – se lo chiede il vice presidente del consiglio Paola Giudice che ricorda che il Sindaco e la giunta da tre anni, ben 3 anni, ci raccontano che la pulizia della città è il primo dei loro obiettivi, il primo punto del programma elettorale. Così la città sconosce il secondo, il terzo, il quarto dato che non si è raggiunto neppure il primo”.

“La città va pulita con urgenza- sottolinea la consigliera- e non c’è bisogno di specificare nella legalità e nella trasparenza dato che chi pensa di fare l’opposto non lo affermerà mai e non sarebbe degno di ricoprire cariche istituzionali. Il Sindaco è molto impegnato a non usare la memoria da campagna elettorale e trova però il tempo di rispondere a ogni virgola che dalla stessa maggioranza si alza e assume forma di critica attraverso proposte pubbliche.Ieri ha tirato le “orecchie politiche” al Vice Sindaco, oggi all’assessore all’ambiente così continuando le orecchie saranno sempre più rosse, la città sempre più sporca e il decadimento delle Istituzioni politiche sempre più profondo.Qualcuno si è preso la briga di verificare, innanzitutto, se il contratto con la società che si occupa della pulizia della città viene rispettato? È facile promettere di rescindere i contratti ma parlano i fatti, non le promesse utili solo a racimolare voti sulle disgrazie della città. Quando in campagna elettorale si promette una pulizia straordinaria del territorio, come si pensa di attuarla? Con la bacchetta magica? A questo punto è chiaro che  gli obiettivi di un programma elettorale sono solo carta straccia”

Paola Giudice conclude che la città va pulita e questo non è e non può diventare dibattito tra partiti, è vergognoso.La città va pulita per un semplice motivo: è talmente sporca da puzzare”.

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Il “Papa-storyteller”, Pira: “La capacità di comunicare di Francesco è stata la sua forza”

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«La morte di Papa Francesco chiude un importante fase di innovazione della comunicazione della Chiesa. Sarà difficilissimo replicare la capacità che aveva il Sommo Pontefice con storie semplici ed un linguaggio umile e capace di arrivare a tutti in tutto il mondo. È stato un esempio inimitabile».

Lo dichiara il sociologo dei media Francesco Pira (nella foto in basso), docente di comunicazione e giornalismo all’università di Messina. Pira ha sempre seguito l’evoluzione della narrazione del Papato di Francesco.

«La comunicazione è sempre stata uno dei tratti distintivi del Pontificato di Papa Bergoglio. Fin dall’inizio del suo cammino da guida della Chiesa, ha saputo raccontare episodi realmente vissuti che toccano le corde più profonde della contemporaneità. Con il suo stile unico, fatto di microstorie, è riuscito ad affrontare temi cruciali come la migrazione, la salvaguardia dell’ambiente, la guerra, l’educazione, la santità e tanto altro, senza mai perdere di vista la semplicità. 

«Un Papa straordinario – prosegue il prof. Pira – nel suo ruolo di storyteller, che ha saputo trasmettere messaggi universali con una trasparenza che solo una figura di grande profondità umana come la sua poteva esprimere. La sua capacità di comunicare, infatti, è diventata la sua forza. Attraverso questa sincerità, è riuscito a parlare a tutti, in tempo reale, raggiungendo i cuori e le anime di tante persone in tutto il pianeta».

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Attualità

Studenti dell’Università di Catania a lezione alla riserva del Biviere

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Lezioni all’aperto Immersi nella natura per scoprire e approfondire le proprie conoscenze sulla diversità e bellezza della flora vascolare e della fauna della Riserva naturale orientata Biviere di Gela: è stata l’esperienza didattica entusiasmante e divertente condotta da 110 studenti del corso di laurea in Scienze biologiche del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.

L’escursione guidata dal direttore dell ricerca Emilio Giudice e dal dott. Giovanni Puleo, componentj entrambi della Lipu, l’associazione ambientalista che gestisce la riserva , ha consentito agli studenti di approfondire le proprie conoscenze del territorio e del paesaggio, evidenziando l’importanza della conservazione delle aree umide costiere e dei complessi dunali.

Ad accompagnare gli studenti i docenti Saverio Sciandrello di Botanica e Carmelo Fruciano di Zoologia, entrambi del Dsgba dell’Università di Catania. A coadiuvarli i tutor didattici Giulia Miraglia, Manuela Porrovecchio, Claudio Maurici, Sebastiano Battaglia, Antonino Puglisi, Gabriele Calì e Luigi Fiorentino.

Una giornata ricca di contenuti osservando specie rare di flora e fauna e coniugando gli aspetti teorici e quelli pratici delle discipline che questi giovani studiano all’università.Per molti l’occasione di vedere per la prima volta una delle aree protette più interessanti della Sicilia pur se non conosciuta come meriterebbe.

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Attualità

L’eredità del Papa alla Sicilia: l’invito a guardare ai più fragili

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Con profonda commozione e sincero cordoglio, la Regione Siciliana si unisce al dolore della Chiesa cattolica per la scomparsa del Papa.

La notizia della sua morte ci colpisce nel cuore. Francesco è stato una guida spirituale illuminata, un faro di speranza, giustizia e umanità in un tempo segnato da divisioni, sofferenze, guerre e disuguaglianze. Con il suo magistero, ha saputo parlare a tutti, credenti e non, con parole semplici e gesti forti, capaci di risvegliare le coscienze e indicare la via del bene comune.

Alla Sicilia, terra che ha amato e visitato, lascia un’eredità preziosa: l’invito a guardare ai più fragili, ad accogliere con misericordia, a costruire una società più giusta e solidale. Che il Signore lo accolga nella pace eterna e che il suo esempio continui a ispirare le nostre comunità.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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