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Musumeci chiede a Speranza di sospendere il divieto sullo Stretto per non vaccinati o interviene a tutela

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Il veto sul passaggio nello stretto di Messina alle persone che non aderiscono all’invito sulla vaccinazione sta creando un vero e proprio strappo politico. Imprenditori che non possono raggiungere il posto di lavoro; figli che non possono dare l’ultimo saluto a genitori morti; studenti che non possono tornare nella sede universitaria. Insomma un’ennesima prova di forza che ha creato non pochi disagi. E arriva l’ ultimo appello del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al governo nazionale affinché si sospenda l’iniquo trattamento riservato ai passeggeri “non vaccinati” sullo Stretto di Messina. Attese 24 ore, Musumeci preannuncia «provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione». Lo scrive il governatore in una lunga e articolata leggera al ministro della Salute, Roberto Speranza.

«Signor ministro, mi rivolgo alla sua attenzione a proposito della recente entrata in vigore delle modifiche in materia di obbligo di green pass rafforzato e attraversamento dello Stretto di Messina – afferma Musumeci – Com’è ben noto, il decreto-legge n. 19 del 2020 prevede che “Nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1 e con efficacia limitata fino a tale momento, in casi di estrema necessità e urgenza per situazioni sopravvenute le misure di cui all’articolo 1 possono essere adottate dal Ministro della Salute”. Premesso quanto sopra, la situazione sociale che sta venendo a crearsi sulle rive dello Stretto di Messina in virtù della netta preclusione all’attraversamento a danno dei “non vaccinati”, sia presso la sponda siciliana che presso quella calabrese, si sta preoccupantemente acuendo, avendo fondata ragione di ritenere, coloro che sono sprovvisti, per le più disparate ragioni, del cosiddetto green pass rafforzato, di essere stati “sequestrati” nel territorio della Regione Siciliana e di non poter raggiungere il resto del territorio nazionale nemmeno per comprovate ragioni di urgenza, ad esempio collegate a motivi di salute e di accesso alle cure».
«A ulteriore conferma di quanto sopra – aggiunge il governatore – le segnalo che il Tribunale civile di Reggio Calabria, con decreto motivato del 14 gennaio 2022, ha ordinato l’imbarco immediato di un cittadino siciliano sul traghetto per Messina a bordo della propria autovettura “previa esibizione all’imbarco da parte del ricorrente dell’esito di un test antigenico attestante la sua attuale negatività al virus, con espressa esenzione dalla esibizione della certificazione verde ma con obbligo di tenere indosso per tutta la durata della traversata sin dal momento dell’imbarco e fino al compiuto sbarco una mascherina del tipo FFP2”. Si tratta, evidentemente, del preludio di numerosi ricorsi giurisdizionali che vedranno certamente e ripetutamente recessiva l’applicazione della disposizione governativa».

Da qui l’appello: «Stando così le cose – ribadisce Musumeci – mi permetto di proporle l’adozione di un’ordinanza, ai sensi dell’articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. 19 del 25 marzo 2020, che possa reintrodurre, nelle more della conversione del decreto-legge n. 229/2021, o comunque dell’adozione di altro genere di misura più stabile, alla stessa stregua di quanto già avvenuto il 9 gennaio scorso per la continuità didattica delle isole minori e della Laguna di Venezia, il diritto di attraversamento dello Stretto di Messina anche mediante la semplice esibizione del referto negativo di un test antigenico o molecolare. Si tratta, ribadisco, di una misura di assoluta equità e di giustizia volta a scongiurare la conclamata (e già in atto) lesione del principio di continuità territoriale tra il territorio della Regione Siciliana e quello del resto dello Stato italiano. Per la lealtà e la correttezza che hanno da sempre contraddistinto i rapporti istituzionali con lei intrattenuti, desidero precisare che decorse altre 24 ore, preso atto del reiterato e ingiustificabile insuccesso delle richieste rivolte al governo centrale, sarò costretto a valutare l’adozione diretta di provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione».

Covid, Musumeci a Speranza: “Sospenda divieto sullo Stretto per non vaccinati o intervengo a tutela”

Un ultimo appello del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al governo nazionale affinché si sospenda l’iniquo trattamento riservato ai passeggeri “non vaccinati” sullo Stretto di Messina. Attese 24 ore, Musumeci preannuncia «provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione». Lo scrive il governatore in una lunga e articolata leggera al ministro della Salute, Roberto Speranza.

«Signor ministro, mi rivolgo alla sua attenzione a proposito della recente entrata in vigore delle modifiche in materia di obbligo di green pass rafforzato e attraversamento dello Stretto di Messina – afferma Musumeci – Com’è ben noto, il decreto-legge n. 19 del 2020 prevede che “Nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1 e con efficacia limitata fino a tale momento, in casi di estrema necessità e urgenza per situazioni sopravvenute le misure di cui all’articolo 1 possono essere adottate dal Ministro della Salute”. Premesso quanto sopra, la situazione sociale che sta venendo a crearsi sulle rive dello Stretto di Messina in virtù della netta preclusione all’attraversamento a danno dei “non vaccinati”, sia presso la sponda siciliana che presso quella calabrese, si sta preoccupantemente acuendo, avendo fondata ragione di ritenere, coloro che sono sprovvisti, per le più disparate ragioni, del cosiddetto green pass rafforzato, di essere stati “sequestrati” nel territorio della Regione Siciliana e di non poter raggiungere il resto del territorio nazionale nemmeno per comprovate ragioni di urgenza, ad esempio collegate a motivi di salute e di accesso alle cure».
«A ulteriore conferma di quanto sopra – aggiunge il governatore – le segnalo che il Tribunale civile di Reggio Calabria, con decreto motivato del 14 gennaio 2022, ha ordinato l’imbarco immediato di un cittadino siciliano sul traghetto per Messina a bordo della propria autovettura “previa esibizione all’imbarco da parte del ricorrente dell’esito di un test antigenico attestante la sua attuale negatività al virus, con espressa esenzione dalla esibizione della certificazione verde ma con obbligo di tenere indosso per tutta la durata della traversata sin dal momento dell’imbarco e fino al compiuto sbarco una mascherina del tipo FFP2”. Si tratta, evidentemente, del preludio di numerosi ricorsi giurisdizionali che vedranno certamente e ripetutamente recessiva l’applicazione della disposizione governativa».

Da qui l’appello: «Stando così le cose – ribadisce Musumeci – mi permetto di proporle l’adozione di un’ordinanza, ai sensi dell’articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. 19 del 25 marzo 2020, che possa reintrodurre, nelle more della conversione del decreto-legge n. 229/2021, o comunque dell’adozione di altro genere di misura più stabile, alla stessa stregua di quanto già avvenuto il 9 gennaio scorso per la continuità didattica delle isole minori e della Laguna di Venezia, il diritto di attraversamento dello Stretto di Messina anche mediante la semplice esibizione del referto negativo di un test antigenico o molecolare. Si tratta, ribadisco, di una misura di assoluta equità e di giustizia volta a scongiurare la conclamata (e già in atto) lesione del principio di continuità territoriale tra il territorio della Regione Siciliana e quello del resto dello Stato italiano. Per la lealtà e la correttezza che hanno da sempre contraddistinto i rapporti istituzionali con lei intrattenuti, desidero precisare che decorse altre 24 ore, preso atto del reiterato e ingiustificabile insuccesso delle richieste rivolte al governo centrale, sarò costretto a valutare l’adozione diretta di provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione».

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Tutto chiuso per i vivi e i morti, anche la villa comunale

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Non solo i cimiteri chiusi per le festività. Anche la villa comunale. Che, in verità, secondo quanto riferiscono gli anziani che la frequentano, essendo l’unico loro  luogo di ritrovo e l’unico giardino del centro storico, è chiuso già dai primi giorni di dicembre. A metà novembre era stata fatta la segnalazione della presenza di topi. Poi questo mese la chiusura e gli anziani che giocavano a carte non lo hanno più potuto fare.

Carenza di personale o cos’altro? Gli anziani non lo sanno. Resta il fatto che in questa fine del 2024 Gela si segnala per il primato negativo del “tutto chiuso”. Per i morti e per i vivi.

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L’‘Odissea’ dei 189 tirocinanti di Avviso 22 a Canale 5

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Palermo – Canale5 ha denunciato per 5 volte la la situazione dei 189 tirocinanti della Regione che attendono i pagamenti ma nulla si muove.

Quello che è accaduto ai tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione Sicilia è diventato un caso nazionale che dura ormai da 5 anni.

“In qualità di portavoce di Avviso 22 – dice Oreste Lauria – sono rammaricato per l’atteggiamento della politica regionale attuale indifferente verso questa vicenda e incurante delle proprie responsabilità.

Per la quinta volta l’inviato del programma ‘Striscia la notizia’ si è dovuta recare all’Assessorato al lavoro per ricordare le promesse fatte ai tirocinanti sui bandi finanziati con 22 milioni di euro dalla Comunità europea: 4 milioni e mezzo sono stati versati ai tirocinanti, la restante parte dei circa 18 milioni si sono persi nei meandri della macchina burocratica.

Intervenga la Corte dei conti, la magistratura si attivi per fare chiarezza sul FSE e accerti che fine hanno fatto i 18 milioni di euro dell’avviso 22 e se sono stati spesi dalla regione Siciliana legittimamente per emergenze e verifichi se il debito con i tirocinanti sia fuori bilancio. È giusto che una commissione europea avvii un’indagine sui fondi europei destinati al bando dell’avviso 22.

In questa vicenda sono stati lesi i diritti dei lavoratori che ancora oggi aspettano di essere pagati per il tirocinio svolto. Andrò avanti su questa vicenda fino in fondo per far luce sull’utilizzo dei fondi pubblici europei.

È inaccettabile una situazione di questo tipo ormai fuori controllo. Si continua a partorire Avvisi che creano solo manovalanza gratuita per le aziende senza dare un vero sbocco lavorativo ai tirocinanti.

Durante il servizio di ‘Striscia la andato in onda su canale 5 l’assessore Nuccia Albano ha dichiarato, l’ennesimo rinvio dei pagamenti per mancanza di fondi, ribadendo ciò che già ci era stato detto dal personale degli uffici regionali del lavoro.

All’inizio di questa farsa era un problema burocratico e di documentazione, adesso che le pratiche degli ultimi 189 tirocinanti sono state regolarizzate e perciò pagabili, mancano le risorse per poterle liquidare.Dagli inizi del 2024, Più volte mi sono recato presso gli uffici regionali del dipartimento lavoro e la risposta datami dal personale del servizio 3 era sempre la stessa. Ci siamo sempre trovati di fronte ad una situazione bloccata, senza la disponibilità di emettere un decreto di pagamento per mancanza di liquidità sul capitolo di spesa dell’avviso 22.

L’assessore al lavoro Nuccia Albano non ha garantito gli adempimenti nel suo ruolo istituzionale. Il dirigente generale del dipartimento lavoro ha mentito pur sapendo di mentire.

Nel mese di agosto, insieme ad un gruppo di tirocinanti mi sono recato presso l’assessorato al lavoro di via Trinacria ed abbiamo avuto un incontro con l’assessore Nuccia Albano: alla mia domanda non dava nessuna spiegazione sulla mancanza di liquidità sul capitolo di spesa. L’assessore perciò ha chiesto lumi al dirigente generale Riccardo Ettore Foti che l’ ha rassicurata sulla presenza di fondi sufficienti.

Noi abbiamo ascoltato questo rimpallo di argomenti ed abbiamo provato anche a parlare, senza fortuna, personalmente con il dirigente generale.

Il risultato è stato sempre e comunque lo stesso, in cinque anni nessuno è stato in grado di risolvere il problema dei pagamenti dei tirocinanti dell’avviso 22 e soprattutto nessuno si è mai preso la responsabilità dell’accaduto. Tutte le persone coinvolte in questa vicenda entrano in contraddittorio tra loro. I tirocinanti presenti in questo episodio sono testimoni oculari di aver sentito bene il tutto.

L’assessore Nuccia Albano sa che il dirigente generale del dipartimento regionale del lavoro Ettore Riccardo Foti non dice tutto. Rassegnino le loro dimissioni dagli incarichi.

Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani prenda una netta presa di posizione e chiarisca il caso dei tirocinanti non pagati, inviti la stampa e faccia una conferenza rilasciando le sue dichiarazioni, vogliamo chiarezza sui fondi pubblici europei.

Su1.741 tirocinanti, solo 170 sono state le assunzioni, per gli altri tutti a casa da disoccupati.È proprio sull’inserimento lavorativo vogliamo dal governo regionale una proposta concreta che leghi la partecipazione ai Bandi della regione siciliana al mondo del lavoro. Si pensi finalmente ad una legge regionale per introdurre tutte quelle categorie in difficoltà economica nel mondo del lavoro”.

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TARI più leggera a San Cataldo

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San Cataldo – In questi giorni i sancataldesi stanno ricevendo il saldo della TARI 2024.

E’ un saldo TARI che porta un risparmio rispetto agli anni passati.

“Vogliamo andare al di là dei proclami e delle critiche – ha spiegato il sindaco Comparato – perché quest’anno c’è un dato certo: dopo tanti anni il costo della tassa sulla spazzatura scende. Lavoriamo quotidianamente per rimediare agli errori del passato e per portare la nostra città ad una tassazione più giusta per tutti. Interveniamo quando vi sono degli errori e ci impegniamo quotidianamente per migliorare il servizio.

E’ un risultato importante, che segue il nostro impegno per la diminuzione delle tasse portato avanti in questi anni in tutti i settori.Il costo complessivo del servizio, infatti, scende di ben 500.000 euro in meno rispetto al 2023. Questo risultato è stato possibile grazie al recupero dell’evasione fiscale.E ancora, stiamo lavorando per ottimizzare sempre più il costo del servizio e recuperare quelle somme che sono state pagate al gestore ma che non erano dovute.Sin dal nostro insediamento abbiano iniziato a monitorare il servizio reso, anche per i periodi in cui non eravamo in carica. Il primo risultato è stato il recupero di oltre 280.000,00 euro per servizi di cui la città non aveva effettivamente goduto nel 2020 e nel 2021.

Questi sono fatti. Lasciamo agli altri le polemiche o le strumentalizzazioni che servono soltanto per provare ad oscurare il risultato raggiunto.   Il risparmio raggiunto avrà un impatto positivo sia sulle famiglie, in particolare su quelle più numerose, ma anche sulle attività commerciali.Il nuovo gettito tariffario si è attestato a 3.966.911 euro, ben al di sotto dei 4,4 milioni degli anni precedenti.In un momento in cui i prezzi aumentano ovunque, a San Cataldo le tariffe TARI scendono.

Questo risultato non è casuale, ma il frutto di due anni di lavoro intenso e di una gestione attenta, orientata al bene della comunità.Un risultato che appartiene a tutta la nostra comunità e dimostra che un cambiamento positivo è possibile”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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