Dal dirigente di Sinistra Italiana Paolo Cafà riceviamo e pubblichiamo:
Il patto federativo tra il nuovo movimento politico di destra senza nome (Lagalla, Miccichè, Lombardo e Cancelleri), e Forza Italia è una operazione politicista volta a far contare di più i suoi fondatori nell’alleanza di centrodestra. Non c’è alla base un pensiero politico, un’idea di futuro della società, ma solo una logica elettorale. È sintomatico, in questo senso che, prima ancora che il nuovo soggetto politico abbia un nome e un simbolo, esso si sia affiliato con Forza Italia.
C’è chi ne è entusiasta, come il dirigente autonomista Rosario Caci, il quale si era spinto fino al punto di suggerire al sindaco Di Stefano di coglierne l’opportunità, in quanto inclusivo del civismo. Di fronte a quanto avvenuto, che spinge l’Mpa locale all’antico vezzo della politica delle geometrie variabili, tipica dei partiti che vogliono sempre stare in groppa al potere, ovunque esso sia, di chiaro non c’è nulla rispetto alla configurazione dell’attuale giunta comunale, che si rivela sempre più un “Modello di Confusione”, altro che “Modello Gela” da esportare.
A noi di Sinistra Italiana non stupisce il silenzio del PD in riferimento alla presenza dell’Mpa in giunta perché il PD di Gela è abituato alle giunte miscellanee, avendo governato questa città ininterrottamente da 14 anni, con tutti, destra e civici compresi. Ormai questo partito ed il suo gruppo dirigente locale fanno parte dell’establishment, senza farsi scrupolo della collocazione e dei suoi alleati, avendo governato in alleanza con Forza Italia.
Ciò che ci stupisce e che autorevoli rappresentanti di altri soggetti politici, come il M5S, non si accorgano di queste anomalie, parlando fino a qualche settimana fa anche loro di “Modello Gela” da esportare. Cosa farà il sindaco rispetto alle sirene dell’Mpa di Lombardo e Caci? Da persona intelligente quale egli è dovrebbe rimandare al mittente l’invito non potendosi inimicare il suo migliore spobsor ed alleato che lo ha proposto a sindaco, col quale deve rafforzare l’intesa per non essere fagocitato dal Pd e dalla destra fuori dal consiglio comunale che scalpita ad entrare in giunta e che ne ha determinato l’elezione, premendo per il prossimo rimpasto del nuovo anno. Intanto l’amministrazione non è riuscita a fare quello che aveva promesso per i primi 100 giorni. Il bilancio stabilmente riequilibrato è una chimera, la richiesta di emendamenti alla finanziaria regionale per un uso diverso delle royalties sono una richiesta sbagliata, la città è sempre più povera, più sporca e più assetata e la distanza tra le istituzioni e i cittadini si fa sempre più siderale.
Paolo Cafá
Sinistra Italiana