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Politica

Miccichè tenta di asfaltare e Berlusconi neutralizza la mossa

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L’elezione del Presidente della Repubblica manda in fibrillazione il mondo della politica ma Berlusconi getta acqua sul fuoco, chiama Musumeci e torna la pace nel centrodestra.  E’ avvenuto subito dopo le dichiarazioni di fuoco del suo delfino in Sicilia Gianfranco Miccichè che ha lanciato strali di fuoco contro il  presidente della Regione. Il cavaliere compie una contromossa che rimette in riga quella parte del centrodestra belligerante . In questo modo ottiene un doppio risultato: feste serene e  dialogo ritrovato quando riprenderanno le trattative politiche.  

La telefonata di Silvio Berlusconi a Nello Musumeci è stata fatta nell’immediatezza, mentre si svolgeva la conferenza stampa del Presidente dell’Ars.

Poi il post del Cavaliere su Instagram che si spinge oltre:  non solo porge i suoi  auguri, ma tesse le lodi di Musumeci “per il lavoro svolto fin qui dal governo di centrodestra” e confermando la frase il cui contenuto era già circolato.

Lo scambio di auguri sarebbe avvenuto al telefono tra il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ed il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il governatore dell’Isola – scrive l’Ansa – ha formulato anche l’augurio che attorno al nome del fondatore del centrodestra si possa trovare in Parlamento la più ampia intesa per il Quirinale”.

Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè era andato pesante: “Musumeci non facilita il confronto, ogni giorno che passa ci rende le cose più complicate. Dopo l’elezione del Capo dello Stato decideremo cosa fare” dice il presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè. Per farlo usa la tradizione conferenza stampa di fine anno a Palazzo dei Normanni. Il Presidente dell’Ars declina il suo pensiero rispondendo ai cronisti sulla ricandidatura del governatore Nello Musumeci alle regionali del prossimo anno.

“La candidatura di Gaetano Miccichè non esiste, da parte mia è un sogno. Mai nessuno glielo ha chiesto formalmente e mai ha dato risposta formale quindi. Per me continua a essere un sogno, ogni tanto ne parliamo. Da parte sua nessuna disponibilità fino ad oggi anche perché nessuno glielo ha mai chiesto. E’ una cosa immaginaria” aggiunge il leader di Forza Italia in Sicilia.

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Il M5s tuona contro il maxiemendamento del governo alla Finanziaria regionale

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Il maxiemendamento del governo? Pieno zeppo di norme ordinamentali e mini riforme, roba certamente non da finanziaria. A Schifani diciamo chiaramente che così non va, la strada verso l’approvazione della manovra ora è in salita”.

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca

“Si dovevano discutere gli articoli – dice Antonio De Luca – in commissione Bilancio, dove pure la maggioranza è blindatissima, e poi portarli in aula per il dibattito. Invece non è stato fatto e questo è inaccettabile. Non si confonda l’interesse del M5S in una rapida approvazione della manovra per il bene dei siciliani con la benevolenza verso un governo che ancora una volta ha perso l’occasione per mettere a punto una manovra degna di questo nome”.

“Questo modo di agire – conclude il capogruppo M5S – è inaccettabile e lo abbiamo detto in tutte le salse, in aula e pure in conferenza stampa. È figlio dell’insicurezza o dell’incapacità, o, forse, di entrambe. Che il governo abbia paura dei franchi tiratori è evidentissimo e si trincera dietro il maxi, infilandoci dentro norme che difficilmente, in sedute normali, riuscirebbe a portare a casa. Il testo va sfoltito. Noi, comunque, faremo di tutto per fare restare gli articoli che interessano veramente alla Sicilia”.

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Il presidente del consiglio di Butera Emilio Tallarita aderisce a Noi moderati ma onorerà l’impegno preso con Zuccalà

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Il presidente del consiglio comunale di Butera, Emilio Tallarita, durante l’ultima seduta d’aula, ha dichiarato la sua adesione al partito nazionale di Noi Moderati, rappresentato in Italia da Maurizio Lupi e Saverio Romano , partito che, specie in Sicilia, si sta costituendo ovunque in gruppo con la Nuova Democrazia Cristiana, rappresentata da Totò Cuffaro e, a Butera, dal Giuseppe Garufo.

A Butera il partiti di Noi moderati è coordinato da Peppe Mirisola.
“La mia storia è nota a tutti – ha detto Tallarita- nell’ultimo trentennio la politica ha visto scomparire diversi partiti politici: la DC, dove militavo assieme al compianto on. Filippo Butera e dove sono stato eletto consigliere provinciale; il Partito socialista italiano, il Partito socialdemocratico, il Partito repubblicano, etc.; ha visto trasformare continuamente lo storico Partito comunista italiano, che nel tempo è diventato PDS, DS e, infine, PD, inducendo i suoi sostenitori a cambiamenti decisi dall’alto; ha visto nascere altri partiti, così tanti che tenerne il conto è arduo.In questi cambiamenti, io ho aderito, convinto, nel 1994, a Forza Italia, e ho avuto l’onore di proporre e contribuire a fare eleggere il sempre mio amico prof. sen. Gioacchino Pellitteri e di essere stato anche il primo coordinatore provinciale. Ho sempre considerato il centrodestra una casa del buon governo e della libertà, per cui tutti i partiti per me hanno meritato il dovuto rispetto. Un po’ come avveniva nella DC, quando cambiavano gli equilibri, facilmente si passava da una corrente all’altra, così, nel tempo, io ho fatto esperienze con il CCD e l’UDC, sempre nell’alveo dei valori e dello spirito di servizio proprio della Democrazia Cristiana e dei democristiani.
Ecco, oggi, nel centrodestra, specie dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, la collocazione centrale e centrista dei veri democristiani è con Noi moderati nella prospettiva del Partito Popolare Europeo, che ricomprende, con Forza Italia, anche la Nuova Democrazia Cristiana, fatti rinascere dall’instancabile Totò Cuffaro, che l’ha riportata all’attenzione della storia e dell’elettorato”


“La mia posizione nel centrodestra e in Noi moderati-Nuova Democrazia cristiana, non vuole alterare gli attuali equilibri al Comune di Butera, almeno fino a quando la serietà e la moderazione del sindaco Giovanni Zuccalà rimangono quelle che noi conosciamo e apprezziamo, anche se a volte ci fa sentire un po’ trascurati per la pressione di un partito che, se non fosse stato lui il candidato sindaco, noi non avremmo certamente sostenuto. Si tratta di accordi locali e personali che le liste civiche nei piccoli comuni impongono e che intendo onorare fino in fondo, ma ribadendo la mia identità politica”.

                                     

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Castellana sulle commissioni:”la stampa venga con noi per iniziative di informazione e trasparenza”

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Quello del numero esagerato di commissioni consiliari e quindi dei gettoni di presenza dei consiglieri fu un cavallo di battaglia del M5s prima di vincere le elezioni Amministrative del 2015 e torna di scena ora che il Comune è in dissesto e ad ogni euro di spesa bisogna stare attenti. Ora che con l’aumento dei compensi di sindaco ed amministratori accedendo al fondo regionale dovrebbe aumentare in automatico anche il budget per il consiglio. Stavolta, però, il ruolo del M5s è opposto .A difendere il consiglio dalle critiche che mediaticamente stanno emergendo in questi giorni è il capogruppo del M5s Francesco Castellana. Che ci tiene a puntualizzare alcuni aspetti.

” Non ci sono commissioni che si riuniscono due volte in un giorno e quindi – dice Castellana- nessun consigliere comunale partecipa due volte in un giorno alla stessa commissione. È possibile invece che lo stesso consigliere prenda parte alle sedute di due commissioni diverse, perché ognuno di noi fa parte di due commissioni. Sono otto commissioni da dividere per  ventiquattro consiglieri. In ogni caso, mensilmente, in totale, tra commissioni e sedute di consiglio, il pagamento non può mai superare una certa soglia rispetto all’indennità del sindaco. Sono tra commissioni e consigli 34 sedute al mese e se se ne fanno di più non si verrà pagati oltre quella soglia.Non esistono altri parametri. Questa è la verità”.

Castellana ha già avuto interlocuzioni con i componenti della commissione cultura di cui fa parte e si è deciso di fare un’operazione trasparenza rivolgendosi alle scuole. In quest’ottica la commissione intende chiedere la partecipazione della stampa affinché insieme ai consiglieri, a titolo gratuito, si vada nelle scuole a spiegare il funzionamento degli organismi istituzionali alle nuove generazioni perché ciascuno sia informato e possa da solo valutare sempre se c’è o non c”è trasparenza. 

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