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Attualità

Maurizio Ingegnoso presenta il suo ‘Senza di me’

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Busto Arsizio – ‘Uno, nessuno, centomila’ diceva Pirandello. E come tutti i grandi raccontava l’uomo che ha mille facce, tante sono le sfaccettature che sa inventarsi. Lo incarna la storia di Maurizio Ingegnoso ‘nomina sunt consequentia rerum’, il suo nome dice già tutto. Maurizio In, in arte, ha già diverse vite da raccontare e ne ha iniziato un’ altra: quella di scrittore. Nel suo libro ‘Senza di me’ racconta la vita di un uomo, sè stesso, che ha saputo trasformare una situazione difficile in uno strumento di crescita personale e di rivalsa nei confronti di tutti i detrattori che hanno popolato la sua gioventù. Marito, padre e piccolo imprenditore, Maurizio alla soglia dei 50 anni ha incontrato problemi sconosciuti sul lavoro. Ha lasciato tutto ed ha fondato un’ agenzia immobiliare nel milanese, poi si è buttato a capofitto nel mondo dello spettacolo con le giuste conoscenze. Serate, balli, canzoni: un mondo completamente nuovo. Oggi si apre un’altra pagina, quella della scrittura ma senza pretese di scrittore consumato, ma solo quella di un uomo che vuole condividere la sua storia.
“In questo racconto pieno di amore ed onestà – dice – potrai trovare te stesso se apri il tuo cuore e ti lasci trasportare dall’animo di Maurizio In”. Il suo libro è stato presentato alla Galleria Boragno con “Senza di me”, scritto dall’amica e collaboratrice Paola Bandera.

La storia ha come sfondo i paesaggi della Sicilia e l’industrializzazione del nord Italia, racconta la storia di riscatto di Maurizio Ingegnoso che inizia quando chiede l’allontanamento dalla Sicilia per motivi giudiziari, che tace ma di cui dice di essere stato vittima. Il suo arrivo nel nord Italia al centro di una crisi. Fa il cantante nei piano bar e poi, trova lavoro in un’agenzia immobiliare. La svolta arriva con l’amicizia con Paola Bandera, esperta di contabilità con la quale si inventa come agente immobiliare e dà il via alla carriera artistica, grazie alla capacità di inventiva di lei.

Questo è un periodo difficile per tutti, ma il libro insegna che non bisogna abbattersi, lui è un personaggio poliedrico e sempre autoironico, ma la sua anima è ben diversa.

Ospite della serata anche l’editore Fabrizio Corona, il già fotografo balzato più volte agli onori della cronaca e anche per questo esperto di quel mondo dello spettacolo di cui Ingegnoso vuole essere una parte più attiva.

“Operando nel mondo della comunicazione abbiamo lanciato questa collana di autori emergenti legata al mondo dello spettacolo, ma con una storia da raccontare – ha commentato Christian Contessa dell’agenzia di comunicazione Atena – Entrando in contatto con artisti di vario genere, grazie a Fabrizio Corona che lavora in agenzia, abbiamo intercettato la storia di Maurizio e l’abbiamo voluta raccontare.

Fabrizio Corona

Oggi tutto il mondo dello spettacolo è cambiato – ha detto Fabrizio Corona nel suo intervento – i personaggi non esistono o sono pochi, e sono quelli che vengono raccontati dalle storie che vediamo in televisione sui giornali. Oggi  più che avere una preparazione o un talento conta avere una storia – ha detto.

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Casartigiani dona al sindaco il libro del presidente nazionale Giacomo Basso

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Il presidente di Casartigiani Caltanissetta, Antonio Ruvio, ha donato questa mattina al Sindaco Terenziano Di Stefano una copia del  libro “Saggi Artigianali, racconti e pensieri del saper fare italiano”, scritto da Giacomo Basso, presidente nazionale di Casartigiani  e con la prefazione di Vittorio Sgarbi. Un dono particolarmente apprezzato dal Sindaco, che con il consenso di Ruvio, ha deciso di trasferire all’archivio della biblioteca comunale.

“Un dono che apprezzo ma che voglio rendere fruibile alla città, arricchendo il parco libri della biblioteca che andremo a riaprire presto – ha detto il Sindaco – stanno ultimando i lavori di collegamento della rete internet e subito dopo apriremo parzialmente i locali già disponibili. Nel contempo stiamo cercando soluzioni per acquistare gli arredi mancanti per poter collocare le restanti 4000 opere”.

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Al liceo linguistico Vittorini, Italia e Francia in un unico cuore – video

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La scuola del 2024 come esperienza viva di culture, incontri, amicizie e conoscenze vissute nel mondo reale lontano dalle immagini di internet. Su questa linea è iniziata il 17 marzo e si rinnova in questi giorni l’esperienza della prima mobilità di scambio linguistico culturale fra il liceo linguistico Elio Vittorini di Gela ed il liceo Renè Descartes di Antony.

Ventuno studenti selezionati fra le classi seconde, terze e quarte del liceo linguistico di Gela, accompagnati dai loro docenti di francese, le prof .sse Selenia Scala e Antonella Crescimanno, sono stati accolti a Gela dal prof.re d’italiano Matteo Peirone.

Sono arrivati il 6 ottobre da Antony, piccolo centro vicino Parigi, 21 alunni accompagnati da 2 docenti per concludere il gemellaggio con gli alunni del Liceo linguistico Elio Vittorini di Gela. Alle h. 8:30 al Liceo di Gela, i ragazzi ed i docenti sono stati accolti dal coro ed è stato loro offerto un piccolo buffet di benvenuto. Da quel momento è iniziato il tour a Gela. Hanno visitato tutti i luoghi della Gela greca: le Mura timoleontee, il Museo l’Acropoli.

Nonostante gli studenti francesi arrivino da una città importante ricca di verde e di servizi sono stati catturati dalle bellezze naturali di Gela, il mare, il clima, il tramonto, immagini che conserveranno nel loro cuore e porteranno con sè nella loro ridente città.

Antony, infatti, è un comune francese di 62 906 abitanti situato nel dipartimento dell’Hauts-de-Seine nella regione dell’Île-de-France. È uno dei comuni dell’antica provincia francese dell’Hurepoix. Attraversata dal Bievre, un affluente della Senna vicino, Antony si trova ad una decina di chilometri da Parigi, seduce i suoi visitatori una qualità di vita degna della provincia, pur essendo vicino alla città più grande della Francia e di tutti i suoi benefici. il tempo libero, culturali, impianti sportivi e luoghi di interesse turistico, Antony è ricca di verde, animazione e dinamismo.

Oggi l’allegra brigata si sposta a Siracusa dove il gemellaggio continua sulla linea della grecità che contrassegna una consistente parte della Sicilia.

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Il regista di “Iddu”non vuole politici sul palco per un saluto,la città si indigna e l’assessore Altamore gli dà una lezione di stile

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L’anteprima del film liberamente ispirato alla latitanza del padrino Matteo Messina Denaro, domenica sera al cinema Hollywood, ha avuto un fuoriprogramma che ha suscitato tante reazioni indignate in città per l’atteggiamento che  il regista Antonio Piazza  ha avuto  nei confronti del vice sindaco e assessore alla Cultura Viviana Altamore e, tramite lei, verso la città.  Prima della proiezione, Antonio Piazza ha parlato della trama del film ma anche dei problemi che ha avuto con la politica nell’ottenere finanziamenti e contributi per la sua opera sul padrino. Il presentatore ha poi chiamato sul palco l’assessore Altamore per un saluto ma il regista ha reagito duramente dicendo che non intendeva farsi fotografare con i politici. L’assessore ha evitato di salire sul palco e ha rinunciato al saluto ma non è andata via. È rimasta in sala fino alla fine del film.

Una situazione imbarazzante che ha creato indignazione verso la condotta del regista nel pubblico gelese presente in sala. Ancor oggi in città si discute di questo episodio. Nei social è oggetto di dibattito infuocato. In un post l’avv. Emanuele Maganuco definisce il regista un “maleducato, che prima chiede i soldi alla politica, che a questo punto bene ha fatto a non darglieli, per farsi finanziare il film, e poi sputa scriteriatamente addosso alle nostre locali istituzioni che con quella politica peraltro non c’entravano  proprio nulla”.

<Le nostre istituzioni  rappresentano tutti noi e  la nostra città della quale dobbiamo sempre pretendere da tutti il rigoroso rispetto, al di la di ogni appartenenza>- conclude l’avv. Maganuco.

Ed in tanti ritengono che la condotta del regista sia stata una mancanza di rispetto verso la città. L’ha presa con sereno distacco l’assessore Altamore che, come detto, non ha lasciato la sala dopo quel trattamento immeritato e ha   assistito all’intera proiezione del film. < Sono andata al cinema perché quel tema mi interessava – dice, da noi contattata –  e non sarei salita  di certo sul palco per fare foto e passerelle, ma per rappresentare la mia città, dato che mi è stato chiesto di farlo. Se avessi potuto parlare avrei certamente testimoniato che il tema trattato nel film la città di Gela lo ha vissuto sulla sua pelle e nella forma più efferata ma, con la reazione  della parte sana della città, quel brutto momento è stato superato. Non bisogna però mai abbassare la guardia. Avrei anche evidenziato il mio gradimento verso la smitizzazione della figura del mafioso>. Con stile e toni pacati l’assessore chiude una vicenda spiacevole, imbarazzante, che avrebbe potuto non verificarsi con una gestione complessiva dell’evento in cui nulla veniva lasciato al caso.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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