Palermo – Si è svolta a Palermo la manifestazione per rivendicare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria della vigilanza privata. La Fisascat Cisl Ag-Cl- En assieme gli operatori di vigilanza delle altre città e province, erano presenti per manifestare i propri diritti e per il bene dei lavoratori.
“Sono oltre centomila le lavoratrici e i lavoratori che in Italia sono chiamati a svolgere il proprio compito nel complicato, quanto essenziale, comparto della vigilanza privata: Guardie Giurate e addetti dei Servizi fiduciari che ogni giorno silenziosamente garantiscono il perfetto funzionamento dei più svariati servizi essenziali per la comunità”.
Lo dicono il segretario territoriale Fisascat Cisl En-Cl-Ag, Antonino Mancuso insieme al segretario generale di categoria Alfonso Bellomo e la segretaria generale regionale Fisascat Cisl, Giusi Sferruzza. Massiccia è stata la presenza dei lavoratori del comparto stanchi e stufi delle problematiche affliggono il settore, rivendicando in piazza il diritto a un salario dignitoso e adeguato per i rischi che si incorrono giornalmente per garantire sicurezza alla collettività rischiando la loro vita pur di proteggere il bene in custodia , rivendicando orario di lavoro che dovrebbe permettere di soddisfare sia il lavoro che il fabbisogno familiare.
“Sono otto anni che i lavoratori aspettano un rinnovo del CCNL scaduto dal 2015, dopo varie trattative andate tutte a vuoto si è dato via alla manifestazione regionale” – continua Mancuso.
Gli operatori mantengono ordine e sicurezza in siti sensibili a dir poco delicati come istituti di credito, banche, ospedali , enti pubblici, raffinerie.
“Il nostro ordinamento giuridico ha classificato la guardia giurata come “Incaricati di Pubblico Servizio”. Figure professionali ibride che raccolgono in sé i tratti tipici dei dipendenti di aziende private, ma che operano in virtù di titoli di polizia e decreti prefettizi concessi solo a seguito di lunghe e non meno complesse trafile burocratiche.
Un contributo essenziale per la sicurezza e la salvaguardia del nostro paese che non è stata attenzionata dalla classe politica
Un comportamento – proseguono i sindacati – ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e alle lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale.
Ribadisco il dissenso nei confronti delle istituzioni che non fanno nulla per equiparare questa classe operaia a passo con i tempi tra salari e le giuste indennità
Sono pure le ditte appaltanti quasi sempre pubbliche che non tengono conto dei requisiti minimi di retribuzione e salariali che danneggiano ancora maggiormente la classe operaia”.