Roma – E’ una storia infinita quella di un porto malato. Eppure oggi c’è una buona notizia. “Oggi due piccoli passi avanti per il Porto di Gela. Il pontone ‘Carolina’ sta ultimando i lavori di dragaggio e di escavo del canale di ingresso che, per almeno i prossimi due anni, garantirà alle imbarcazioni di entrare e uscire liberamente senza rischiare di incagliarsi. Sono iniziati anche i lavori di rifacimento della banchina Nord.
Un atto ordinario che, a causa di una burocrazia elefantiaca, è diventato straordinario. Grazie all’impegno della Capitaneria di Porto e dell’Autorità portuale della Sicilia Occidentale, oggi tutto questo è stato possibile ma la battaglia per la piena funzionalità del Porto di Gela non finisce qui.
Ci batteremo quotidianamente affinchè non un solo euro dei gelesi venga ancora “buttato” a mare e che il Porto venga restituito definitivamente ai pescatori, ai diportisti e all’intera Città”. Lo ha comunicato il Senatore pentastellato Pietro Lorefice.
Nuovo lavoro letterario per la catanese Rosalba Mio. Dopo la pubblicazione, nel 2022, del romanzo distopico di fantascienza “Tempesta Solare – I giorni del Sole” con il quale è arrivata tra i finalisti del premio letterario “Etnabook – Cultura sotto il Vulcano” e, nel 2023, della seconda parte della dilogia “Tempesta Solare – I giorni della Terra”, adesso arriva Vertex (edizioni Sbs).
Il volume è un’opera di fantascienza che mescola critica sociale e avventura. Il romanzo esplora un futuro devastato dall’incuria umana e dall’abuso della tecnologia, seguendo due entità chiamate Osservatori che viaggiano nel tempo per comprendere le cause dell’autodistruzione dell’umanità. Attraverso l’analisi di momenti cruciali della storia, il testo invita a riflettere sulla fragilità dell’ecosistema terrestre e sull’importanza di scelte responsabili. L’uso del Vertex, un dispositivo in grado di manipolare il tempo, diventa un pretesto narrativo per esplorare le conseguenze dell’arroganza e dell’avidità umana.
Educazione civica, visita ai luoghi delle più importanti istituzioni, approfondimenti e lezioni sulla storia ed anche un passaggio a San Pietro, doveroso nell’anno del Giubileo. Una folta delegazione di studenti del Liceo classico “Eschilo” è reduce da un interessante viaggio a Roma con tappe a Montecitorio, Quirinale e Museo della Shoah.
Un progetto curato dai docenti di storia e filosofia Stefania Purpura, Laura Munna, Giuseppe Felici e Salvatore Galanti. Un’esperienza molto importante per gli alunni, che hanno toccato con mano alcuni dei simboli dello Stato senza però tralasciare momenti di svago alla scoperta delle bellezze della capitale.
Già lo scorso anno la scuola diretta da Maurizio Tedesco aveva promosso un’iniziativa analoga, caratterizzata dalla visita a Palazzo Madama, sede del Senato. Partiti domenica, studenti e docenti sono rientrati in città ieri.
Catia Proietti a Gela, nell’aula magna dell’ istituto Quasimodo presieduto dal dirigente professor Tedesco, si è tenuto un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione.
La scrittrice Catia Proietti, autrice del romanzo Sulla strada di Iqbal, ha affrontato il delicato tema dello sfruttamento minorile e dei diritti negati, in un parallelismo tra passato e presente.
L’evento si è aperto con un momento particolarmente toccante: gli alunni della quarta elementare del plesso Salonicco hanno eseguito un canto in lingua ebraica, un omaggio alla memoria della Shoah e un ponte simbolico tra le ingiustizie del passato e quelle attuali.Durante il suo intervento, la Proietti ha parlato di Maya, protagonista del suo romanzo, e di Iqbal Masih, il bambino pakistano ucciso per essersi ribellato allo sfruttamento lavorativo.
Due storie apparentemente lontane, ma unite dalla stessa matrice: la negazione dei diritti fondamentali. L’autrice ha spiegato di aver voluto “restituire Iqbal alla società attuale” attraverso la letteratura, per mantenerne viva la memoria e rendere la sua lotta ancora attuale.La sua narrazione non si è fermata alla denuncia dello sfruttamento, ma ha voluto sottolineare un messaggio di speranza: è possibile costruire un futuro diverso, più giusto, a patto di conoscere e proteggere i diritti.
“Il cambiamento inizia da noi”, ha ribadito, sottolineando come ogni individuo possa fare qualcosa per migliorare il mondo, per sé e per gli altri.Catia Proietti ha raccontato anche il suo legame con il quartiere San Basilio, un luogo difficile e spesso ostile, ma anche ricco di storie da raccontare. È da qui che trae ispirazione per i suoi personaggi, costruiti sulla base della realtà. Maya e Irene, le protagoniste di Sulla strada di Iqbal, portano nomi di persone reali, amiche dell’autrice.
Irene, ad esempio, è ispirata a una sua conoscente che crea a mano e cuce utilizzando materiali riciclati.L’incontro si è concluso con un’anticipazione esclusiva: il lancio del nuovo romanzo di Catia Proietti, Gayambrita Indaco, appena dato alla stampa. Un’opera che, a giudicare dalle parole dell’autrice, si preannuncia carica di significato e con la stessa intensità emotiva dei suoi lavori precedenti.
L’evento ha lasciato un segno profondo nel pubblico presente, offrendo spunti di riflessione sulla responsabilità individuale, sul valore della memoria storica e sulla necessità di continuare a raccontare storie di diritti negati e di speranza. Una giornata di grande valore culturale e sociale, che ha reso la letteratura uno strumento di consapevolezza e cambiamento.