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Lorefice a Grillo:”siamo strumenti non direttori d’orchestra”

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Che si chiami “MoVimento 5 Stelle”,  o “ Immobilismo a 22 mandati” quello che noi vogliamo grazie alla Costituente, è andare dritti al punto: gli italiani, i veri protagonisti e destinatari della politica, di cosa e di chi hanno realmente bisogno? E in base a questo procedere, retrocedere, evaporare, ricominciare a fluire. Perché non decidiamo noi cosa. Noi siamo solo il “come”, lo strumento, non certo il direttore d’orchestra. È con questa consapevolezza che ho portato avanti il mio percorso di vita, ancora prima che politico, non sentendomi mai né burattinaio né marionetta. Il MoVimento è tuttora fatto di tanta gente che come me crede che l’unica cosa da far evaporare, anzi da estinguere, sia la cattiva politica usata come ufficio di collocamento, o per favorire aziende di famiglia, fratelli, cognati, amanti, condizione a cui si arriva ormai anche con la regola del doppio mandato, a causa del ben noto meccanismo della “staffetta” che crea un effetto domino, anzi “dominio” mica così distante da quella parte di brutta politica che abbiamo sempre combattuto.

E mentre i veri giochi di potere avvengono tra Tizio che assicura la poltrona a Caio a fine mandato, a pagarne le spese sono gli elettori che non fanno a tempo a capire se quella faccia e quella voce siano credibili e validi che già si trovano a doverne scegliere altre. O nessuna.  Che sia chiaro, anzi cristallino: io sono pronto con il mio trolley con cui macino chilometri a qualsiasi ora del giorno e della notte da Roma a Gela, a tornarmene per sempre nella mia città a continuare a fare politica con la stessa devozione, umiltà e spirito di sacrificio che mi hanno sempre contraddistinto nella mia vita. I Palazzi non mi hanno mai fatto perdere il contatto con la realtà e con la mia Terra. Anzi, “i territori”, di cui tanto ci si riempie la bocca, spesso per riempirsi le tasche di voti” e/o di altro. 

Lo ha dichiarato il Senatore M5S e Segretario di Presidenza del Senato e  capogruppo M5S della Commissione Politiche UE di Palazzo Madama Pietro Lorefice.

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L’on Falcone tra sindaci, ex sindaci e azzurri delusi continua a mettere radici in città

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L’eurodeputato Marco Falcone conferma di avere un suo nutrito seguito in città. Lo dimostra la folta partecipazione venerdi sera ad una riunione convocata via chat e con il passaparola.  Tra i presenti gli ex consiglieri Carlo Romano e Saro Trainito, l’ex sindaco Lucio Greco, l’ex presidente del consiglio Totò Sammito, l’ex assessore Totò Incardona. Amici storici dunque ma anche nuovi amici tra i delusi della gestione mancusiana.

Ed in effetti non sono state poche le lamentele emerse rispetto ai fatti interni di Forza Italia. Il chiacchiericcio che ha sollevato questa riunione è stato notevole: ad esempio la presenza di Trainito molto amico del capogruppo consiliare Antonino Biundo che nelle stesse ore era impegnato nella polemica a distanza con Nadia Gnoffo e Enzo Cirignotta, dell’ex sindaco Lucio Greco che potrebbe ritornare nel suo partito dopo la parentesi civica, un eventuale ingresso anche di Totò Incardona l’assessore più vicino a Greco.

Di certo i falconiani a Gela esistono e il tesseramento e il congresso dimostreranno la loro forza. I mancusiani insomma dovranno darsi da fare. Non possono dormire sonni tranquilli. Dulcis in fundo è arrivato pure il sindaco Terenziano Di Stefano (che di amici politici in comune  con Falcone ne ha diversi)  a chiedere aiuto all’ eurodeputato su alcune questioni importanti per il territorio. Lo stesso Di Stefano che per l’Oiv del Comune nominò la forzista falconiana Anna Comandatore, salvo poi ad essere costretto a ritirare la nomina per mancanza di requisiti.

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Fidapa, il progetto “Cuore di mamma” approda all’ospedale Vittorio Emanuele 

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All’ospedale Vittorio Emanuele da questa mattina c’è una nuova stanza per le mamme in attesa ed i loro familiari in accompagnamento: si trova all’ingresso del reparto di ostetricia e ginecologia e fino a qualche giorno fa era un archivio. Adesso grazie al progetto “Cuore di mamma” della Fidapa, presieduta da Rita Spataro, è diventata una stanza accogliente con un bel murales realizzato dalle giovani del gruppo Fidapa Young guidato da Azzurra Buccinnà.

Un omaggio e insieme un abbraccio a tutte le donne, siano esse madri o meno. Il murales è stato realizzato da Buccinnà con Elisabetta Scordio e Sarah Giannone, hanno partecipato anche Nicol Monachella e Giada Incardona.

L’ospedale, attraverso le parole del dott. Alfonso Cirrone Cipolla, direttore sanitario, ha ringraziato la Fidapa per la sensibilità e confermato la volontà di rendere la stanza ancora più bella e accogliente, per il benessere delle donne in attesa e di chi sta loro vicino. 

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Focus della Cgil Sicilia martedì a Caltanissetta sulla condizione giovanile

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La condizione dei giovani in Sicilia tra diritto allo studio spesso negato, lavoro obiettivo lontano, servizi insufficienti, vivibilità delle città non garantita. Tra voglia di restare e necessità di emigrare. Se ne parlerà martedì 26 novembre a Caltanissetta presso la Biblioteca Scarabelli ( Corso Umberto I), a partire dalle 9.30, nell’ambito della settima manifestazione della Cgil Sicilia per il ciclo “Cambiamo il futuro della Sicilia”.


“Per costruire il futuro della Sicilia- dice Gabriella Messina, segretaria confederale della Cgil regionale- il protagonismo delle giovani generazioni è fondamentale. Un protagonismo che già si manifesta già con le tante iniziative di associazioni sorte che rivendicano il diritto di restare nella propria terra o di tornarci, un diritto che va affermato”.


In una Sicilia in cui la disoccupazione giovanile è al 31,2% contro la media nazionale del 16,7% e quella europea dell’11,2%, in cui i Neet superano il 45% la Cgil rivendica “un nuovo modello di sviluppo economico e sociale- dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino- che possa dare risposte ai bisogni e costruire prospettive per le giovani generazioni”.

E’ un percorso che il sindacato vuole costruire insieme ai giovani:“le energie fresche e migliori della nostra terra- sottolinea Mannino- che possono dare un grande contributo allo sviluppo della Sicilia e che invece ogni anno perdiamo costringendole ad emigrare, per mancanza di opportunità e di un contesto in cui i principali diritti, a partire da quelli al lavoro e alla salute, siano esigibili”.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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