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Lo chef Totò Catania propone: Tortellini di seppia e guanciale in brodo di cappone

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La stagione fredda è nel pieno della sua potenza, quale modo migliore di scaldarsi se non con un buon piatto di tortellini in brodo? Impossibile rinunciarvi. Tuttavia percorrere nuove strade per stupire i nostri ospiti rimane sempre cosa gradita, per cui rivisiteremo la ricetta con un tocco di originalità.

Partiamo dalla pasta: mantenendo le proporzioni di 100 gr. di farina 00 e un uovo, prepariamo l’impasto che lasceremo riposare al coperto per almeno un’ora. Per la farcia metteremo in un cutter delle seppie ben pulite, spellate ed eviscerate, del guanciale, del prezzemolo, sale, pepe, scorza di limone ed un non-nulla di aglio.

Tritate il tutto e mettete la farcia in una sache-a-poche. Per il brodo non dovete fare altre che mettere in pentola a freddo un cappone, una cipolla, due coste di sedano, una carote, due foglie di alloro e una manciata di pepe in grani e lasciare bollire per circa un paio d’ore, alla fine filtrare il brodo per bene per la cottura dei tortellini.

Stendete la pasta molto finemente, a intervalli regolare mettete la farcia in piccole quantità in modo che i tortellini possano rimanere di piccole dimensioni e cuocere adeguatamente dato che usiamo una farcia cruda. Col coppapasta create dei cerchi e confezionate i tortellini con cura sigillando per bene i bordi e ripiegando la pasta con la classica forma.

Infine cuocete i tortellini per 3 o 4 minuti (dipende dalla dimensione che avete ottenuto) nel vostro profumatissimo brodo di cappone che avrete salato senza esagerare. La cena è servita, vi scalderà l’anima.

Chef Totò Catnia

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Lo chef Totò Catania propone: crema di carote, miso e arancia

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Stavo sperimentando nuove idee per un aperitivo di benvenuto da proporre al ristorante, ed ho cavato dal mio cilindro magico da chef un’idea davvero graziosa e saporita. Una crema di carote che userò su una tartelletta di brisée con una spolverata di sesamo, ma potrebbe essere benissimo gustata come portata principale vegana accompagnata con dei crostini oppure come salsa di accompagnamento per pesce o magari con una carne come l’anatra.

La realizzazione è molto semplice. Pelate delle carote ed affettatele. Tuffate le carote in un leggero soffritto di aglio e peperoncino e lasciate prendere il calore qualche minuto. Allungate la cottura usando del brodo vegetale o anche semplicemente dell’acqua. A metà cottura aggiungete una cucchiaiata di miso, niente sale ma solo qualche goccia di salsa di soia e proseguite la cottura fino a quando le carote saranno morbide.

A fine cottura aggiungete del succo di arancia fresco ed una grattatina della sua scorza. A questo punto frullate il tutto montando leggermente con un olio evo fragrante. Il risultato deve essere cremoso, non troppo liquido. Dolce, piccante, umami, agrumato. Niente male per un aperitivo di benvenuto originale.

Chef Totò Catania

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Il meraviglioso viaggio gastronomico dello chef Totò Catania vissuto da Coria

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Vi racconto il meraviglioso viaggio gastronomico che ho vissuto da Coria, una stella Michelin, nella loro nuova sede ai piedi dell’Etna, nel centro storico di Catania. Il design vulcanico richiama la pietra lavica e il rosso del magma, l’ambiente è elegante, riservato, accogliente. Il menù presenta tre percorsi di degustazione, io ho scelto “Magma”, la loro proposta di punta.

L’ aperitivo di benvenuto inizia con ben 7 assaggi di pasticceria salata: una miniatura di parmigiana di melanzane, una meringa salata al topinambur, una tartelletta con insalatina di tonno e salsa tartara, un bignè salato al pomodoro e parmigiano, un macaron con cipolla e pecorino, dei mini-coni con carote alla brace e per pulire il palato una mini brioche con melone giallo e menta. Un gioco di consistenze dai sapori delicati.

Arriva l’amuse-bouche, un sorbetto di insalata di pomodoro, con un velo di gelatina alla cipolla, ricotta e capperi, accompagnato da una rivisitazione di Bloody Mary, dell’olio evo, del burro all’acciuga, da grissini alla cipolla, da una focaccina calda alle erbe e dallo sfingione siciliano. Tante coccole per il palato, il sorbetto di pomodoro ci riporta ai sapori contadini della tradizione siciliana ma interpretati con grande eleganza.

“Crudo di mare in 5 varianti”
Gambero di nassa, mandorle e liquirizia.
Aspic con tartare di sarago, caviale, tuorlo grattugiato e aria di mare.
Capasanta, melone e polvere di foglie di fico.
Gambero rosso, maionese ai ricci, gel di limone e salicornia.
Cappuccino di ostrica alla brace.
Freschezza, grande materia prima, accostamenti delicati, piacevole alla vista e al palato. Il cappuccino di ostrica, invece, chiude con una spinta umami salmastra.

“Astice alla brace, borragine, radici e beurre blanc al croissant”
L’astice è carnoso, la salsa avvolgente, dal sapore vellutato con note leggermente dolciastre che si bilanciano perfettamente con le note vegetali del contorno. Interessante la consistenza dei vegetali che va dal cremoso al croccante. Le zampette dell’astice, invece, vengono servite al gratin, molto saporite.

“Bottoni ripieni alla mandorla, funghi, gambero rosso e consommé di cappone”
Qui il connubio terra e mare segue la strada della delicatezza, i sentori umami sono leggeri, ben bilanciati, in armonioso equilibrio. Il brodo di cappone è limpido e regala un grande comfort.

“Linguine con telline, ricci di mare, canocchie, cagliata di mandorle, polvere di alloro e limone”
Sapore di mare deciso, come la salsedine che si sprigiona dalla forza delle onde contro gli scogli. Il profumo del limone e dell’alloro aggiungono una complessità aromatica suadente. Clamorosamente delizioso.

“Scacciata catanisi” cavolfiore, spuma di primo sale, olive alla cenere e nocciole.
Omaggio alla tradizione locale, dove la scacciata è quasi religione. I sapori sono robusti, le consistenze giocose, croccante, cremoso, morbido. Presentazione molto invitante.

“Agnello abbuttunatu come un’ impanatigghia” arancia, marsala e scorzonera.
Il rollè di agnello presenta una cottura impeccabile al sangue, l’umami del fondo si ingentilisce con le note dolciastre del marsala e dell’arancia. Il filetto di agnello servito a parte si scioglie letteralmente in bocca per la tenerezza.

“Quaglia alla brace, datteri e fichi, scalogno e porro, melassa alla melagrana”.
La quaglia ci viene porzionata al tavolo dopo una leggera affumicatura con le erbe aromatiche. Qui la degustazione raggiunge il suo apice con un sapore davvero intenso, ricco, una carne succulenta degnamente accompagnata da una salsa soave. Indimenticabile.

“Biancomangiare, mandarino e asparagi di terra e di mare”
Predessert per ripulire il palato, fresco, agrumato e con toni vegetali con un pizzico di salinità. Dolce-salato prima di chiudere in dolcezza.

“Pere, cioccolato e ricotta”
Grande dimostrazione di tecnica per chiudere in bellezza. L’occhio ammira e il palato gode. Un grande classico della pasticceria con la firma di Coria.

“Cabaret di piccola pasticceria”
Dulcis in fundo.

Un viaggio gastronomico davvero memorabile, dove le eccellenze siciliane prendono il volo spinte dalla potenza dell’Etna fino a toccare il cielo stellato. Il percorso degustazione “Magma” costa 140€ vini esclusi, semplicemente il miglior rapporto qualità/prezzo di tutta la Sicilia come esperienza “stellata”.

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: risotto ai carciofi, tuma persa e mentuccia

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Avevo voglia di farmi coccolare da un risotto cremoso e avvolgente, dunque ho messo su la pentola del brodo con il classico trio sedano, carota e cipolla, da lasciare sobbollire dolcemente per un’oretta. Nel frattempo mondate i carciofi, eliminando le foglie esterne, la barbetta interna e le punte più coriacee.

Affettate i vostri carciofi e stufateli in un soffritto con aglio e cipolla, salate e pepate a dovere. Tostate il riso a secco per qualche minuto, quindi iniziate la cottura col brodo vegetale, salando ed assaggiando di tanto in tanto per aggiustare il sapore. Quando mancano gli ultimi minuti di cottura aggiungete i carciofi.

A cottura ultimata mantecate fuori dal fuoco con abbondante burro, tuma persa grattugiata ed un trito di erbe aromatiche fresche: prezzemolo, basilico ed abbondante mentuccia. Lasciate riposare il risotto col coperchio un paio di minuti prima di servirlo. Non vi resta che spazzolarvi il tutto allegramente.

Chef Totò Catania

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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