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Cronaca

L’invenzione ‘neuropsichiatria’ crolla miseramente

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La neuropsichiatria aveva già fatto sorgere dubbi sulla stabilità di un reparto ‘inventato’ , ma perderla del tutto ha creato un bel vespaio. E la giornata concitata di ieri è conclusa con la ‘pezza’ dei medici in prestito e questo non va bene al Comitato S.O.S. ospedale che si pronuncia in questi termini.

“Poi”, è una parola che tutti sentivamo dire ai genitori quando da bambini chiedevamo qualcosa. Poi è ciò che la “matrigna” ASP CL 2 è abituata a rispondere a fronte delle basilari esigenze dei gelesi – scrive il gruppo in una nota –

Stavolta, dopo un lungo elenco di inefficienze create ad arte presso il Vittorio Emanuele III di Gela, è il turno della Neuropsichiatria: un’unità operativa complessa fantasma (frutto della fusione fra Neurologia e Psichiatria) la cui apertura è stata solo annunciata e mai inaugurata. Non solo, a causa della partenza del Dott. Nibali, ufficialmente trasferitosi presso la struttura ospedaliera di Siracusa, uno dei due reparti destinato a fondersi, vale a dire quello di Neurologia, era già destinato alla chiusura, senonché nella serata di ieri è arrivata la notizia che continuerà a funzionare con due medici. Ma i cittadini devono sapere che una Uoc (Unità operativa complessa) “deve” avere minimo un primario e quattro medici, nelle strutture ospedaliere della Repubblica Italiana, mentre a quanto pare in Sicilia, anzi a Gela, ne possono bastare due di medici. Qualcuno dirà meglio di niente, ma quel che noi diciamo è che – indubbiamente – e lo vedremo nei giorni a seguire – la pezza è peggio del buco!.

Per Gela il Decreto assessoriale 11 gennaio 2019, ultimo riordino tuttora in vigore, ha previsto una Unità operativa complessa di Neurologia con 8 posti letto ed una Unità operativa semplice di Psichiatria con 15 posti letto. Quindi, 1 Uoc + 1 Uos per un totale di 23 posti letto. A luglio “l’invenzione dell’Asp nissena: Neuropsichiatria. Una sola Uoc con soli 12 posti letto. Qualcuno in città la prese come una ottima notizia, ma se la matematica non è un’opinione… E poi, la Neuropsichiatria in Sicilia non esiste, non esiste nemmeno un codice della disciplina, esiste solo la Neuropsichiatria infantile, codice disciplina 33.

Quindi, niente Neurologia, niente Psichiatria, niente Neuropsichiatria, ma solo due medici… tuttofare. Con la politica gelese appiattita sul nulla. Si discute sugli inviti all’Hub vaccinale durante la visita dell’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, ma nessun politico si è chiesto il perché l’Assessore neanche si avvicina all’ospedale gelese, ma tanti gelesi si chiedono perché nessun politico lo ha messo in difficoltà per le deficienze che l’ospedale gelese deve sopportare. A questo va aggiunto il silenzio del Sindaco, che assiste inerme alla depredazione dell’ospedale gelese.

Il futuro dell’ospedale Gelese? Sospettiamo che la Regione e l’Asp l’abbiano già scritto. Ma ci saranno amare sorprese per loro, hanno fatto i conti senza l’oste, hanno fatto i conti conoscendo bene la politica gelese, ma dimostrando di non conoscere assolutamente i cittadini gelesi.

Ieri sera si è svolta l’assemblea del Comitato “SOS Vittorio Emanuele III” di Gela, si è discusso sulle carenze dell’ospedale e si è deciso di rafforzare l’azione iniziando a programmare una serie di iniziative che la pandemia non ha permesso e strutturarsi in un’articolazione organizzativa che rimarrà snella, aperta ed un solo portavoce a rotazione. Votato all’unanimità dei presenti ad iniziare come portavoce del Comitato, Filippo Franzone ha accettato il mandato dell’assemblea”.

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Cronaca

Traffico di anabolizzanti, sequestri della Guardia di finanza

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La Guardia di finanza di Caltanissetta ha individuato l’esistenza di una rete commerciale dedita al traffico di sostanze anabolizzanti di provenienza estera, finalizzate a rifornire palestre e, più in generale, consumatori presenti all’interno della Provincia nissena.

Il blitz, denominato “pesi massimi”, ha permesso in più occasioni di intercettare e sottoporre a sequestro complessivamente oltre 30.000 dosi di prodotti anabolizzanti illegali e farmaci, suddivisi in capsule e fiale, per i quali è prevista la prescrizione medica obbligatoria, con un giro di affari che si aggira a circa 100.000 euro. L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della vendita e distribuzione di prodotti non conformi e non sicuri, a tutela della pubblica salute, del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori finali.

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Pedopornografia on line, un arresto a Caltanissetta

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I poliziotti della sezione operativa sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Caltanissetta, hanno arrestato un operaio nisseno di 39 anni, dopo essere stato sorpreso, a seguito di una perquisizione informatica, in possesso di circa 600 files di natura pedopornografica, con raffigurati minori anche in età prescolare.

L’uomo, successivamente all’udienza di convalida, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma, con provvedimento del Gip presso il Tribunale di Catania.Le indagini, condotte dagli investigatori della Polizia di Stato del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Catania, con la collaborazione del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno riguardato un’operazione nazionale contro lo sfruttamento sessuale dei minori online. Si tratta di una tra le più vaste azioni compiute nel nostro Paese. Oltre 500 agenti della Polizia Postale hanno eseguito 100 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati, traendo in arresto 34 persone, per detenzione di ingente materiale pedopornografico a seguito del sequestro di numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file illegali. La lunga complessa indagine ha consentito agli specialisti della Polizia Postale di individuare diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pornografico minorile, con bambini abusati in età infantile e episodi di zooerastia con vittime minori.Il materiale rinvenuto e sequestrato a tutti gli indagati nel corso delle perquisizioni è al vaglio dei magistrati inquirenti e della Polizia Postale per ulteriori approfondimenti investigativi utili per confermare il quadro indiziario e giungere all’identificazione delle piccole vittime.

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I carabinieri sventano altre due truffe agli anziani

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Continua l’attività quotidiana dei Carabinieri nel contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani, un reato particolarmente insidioso che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione.

I militari dell’Arma hanno sventato due tentativi di truffe nei confronti di persone anziane: il primo ai danni di un settantenne di San Cataldo, il quale, contattato telefonicamente da un uomo spacciatosi per “Carabiniere”, su indicazione di questi aveva appena effettuato un bonifico istantaneo di circa 30.000 euro. Grazie alla tempestiva segnalazione della vittima, accortasi del raggiro, l’intervento dei Carabinieri ha consentito di bloccare l’operazione bancaria, permettendo quindi al malcapitato di recuperare l’intera somma. L’altro episodio si è consumato a Caltanissetta, dove un tabaccaio, insospettito dai versamenti in denaro effettuati da un anziano nisseno utilizzando una piattaforma di pagamento virtuale, ha prontamente richiesto l’intervento dei Carabinieri. I militari, giunti sul posto e fatti gli opportuni approfondimenti, hanno accertato anche in questo caso come l’anziano fosse vittima di una truffa, prodigandosi per bloccare le operazioni e consentendo il recupero di circa 5.000 euro, somma che è stata restituita all’anziano. Negli ultimi mesi, numerosi sono stati i tentativi di truffa bloccati grazie alla intensa attività di comunicazione finalizzata a sensibilizzare e informare gli anziani sui rischi derivanti da simili raggiri.

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