In occasione del World Cancer Day, che si tiene ogni 4 febbraio, il presidente della Lilt — Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Francesco Schittulli, desidera lanciare un appello affinché le istituzioni e l’opinione pubblica dedichino maggior attenzione alla problematica del cancro, con l’auspicio di ridurne l’impatto sanitario e sociale e di colmare il divario di cura grazie ad un impegno comune e sinergico.
«In questa giornata internazionale di sensibilizzazione — dichiara il prof. Schittulli è bene ricordare che grazie ad una corretta educazione sanitaria numerosi fattori di rischio responsabili dell’insorgenza del cancro possono essere ridotti o, addirittura, eliminati. Per questo moTvo una delle missioni principali della Lilt è quella di educare alla salute attraverso la diffusione di buone pratiche che incenrivino l’adozione di uno stile di vita sano ed equilibrato. Negli ulrimi decenni il cancro si è rilevato inoltre essere una malattia guaribile, ma il tasso di guarigione è fortemente condizionato dalla tempestività con la quale viene diagnosticata la patologia. Una diagnosi precoce potrebbe infatti ridurre la mortalità, migliorare la qualità della vita del malato oncologico e l’invasività dei trattamenfi clinico-sanitari, nonché diminuire i costi della sanità pubblica. Il traguardo della mortalita zero per cancro, però, non è raggiungibile senza l’impegno delle istituzioni che dovrebbero garantire un accesso alla cura uguale per tutti, senza distinzioni territor iali, e investire sul personale sanitario per ridurre le lunghe liste d’attesa.»
Colmare il divario di cura è proprio il tema centrale della campagna World Cancer Day 2024, che quest’anno si concentrerà sul portare l’attenzione a un livello più alto. La Lilt fa propria questa missione chiedendo alle istituzioni di promuovere l’equità sanitaria, di migliorare l’accessibilità ai servizi oncologici, di ridurre le disparità neII’incidenza del cancro e nella mortalità.
Niscemi – Nella vita di ogni essere umano si percorrono tappe fondamentali che segnano una svolta fondamentale. Una di queste, nella vita della donna, è la menopausa. Di questo, delle strutture sanitarie di supporto che a Niscemi non sono sufficienti, si parlerà sabato 8 febbraio alle 18 al Museo Civico.
L’iniziativa è dei club service Fidapa, Inner Wheel, Lions, Rotary e Soroptimist con il patrocinio del Comune di Niscemi e del Museo Civico.
“La Menopausa – emancipazione femminile e modernità nel terzo millennio”, il tema che sviscereranno i medici Alfonso Cirrone Cipolla, il cattedrali Marco Palumbo ed i ginecologi Rino Ferraro e Morena Monteleone, dopo i saluti del sindaco Conti e del direttore del Enzo Liardo, dei presidenti dei Club.
La menopausa è momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità.
In questo periodo della vita alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita.
Si verifica tra i 45 ed 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro). Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino allora dalle ovaie.
Quando si riduce la quota degli estrogeni nel sangue, la donna è più esposta al rischio di alcune malattie.
La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale).
Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Fino alla menopausa, infatti, le donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché gli estrogeni prodotti dalle ovaie garantiscono una minore quantità di colesterolo nel sangue.
Le malattie cardiovascolari rappresentano, inoltre, la principale causa di morte per la donna in menopausa, superando di gran lunga tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella.
Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni.
La carenza estrogenica condiziona, insieme all’età, un rallentamento del metabolismo in generale e aumenta l’appetito con una distribuzione del grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, un sede tipica del sesso maschile, che comporta maggior rischio cardio-vascolare.
La prevenzione delle complicanze cardiovascolari e osteoarticolari può essere messa in atto fin da subito: occorre seguire un regime dietetico controllato.
Catania – Anche quest’anno, la città di Gela ha rinnovato la sua partecipazione alla tradizionale Offerta della Cera a Sant’Agata, che si svolge ogni 3 febbraio a Catania.
A rappresentarla, l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme – Cavalieri Ospitalieri del Gran Priorato di Malta, con la Commenda di Agrigento e Caltanissetta, guidata dal Comandante Salvatore Infantino e dal Vice Comandante Santo Figura.
Insieme alle Dame e ai Cavalieri del Priorato di Sicilia, sotto la guida del Priore Alice Infantino, hanno preso parte alla solenne processione lungo la via Etnea, portando con sé il simbolico dono della cera: candele votive offerte in segno di devozione alla Patrona Catanese, fino al Duomo di Catania.
Un momento di profonda fede e intensa emozione, che ogni anno vede la partecipazione di numerose Associazioni e Ordini Cavallereschi, uniti nel comune sentimento di devozione e spiritualità che dà inizio alle festività Agatine.
Per la Commenda di Agrigento e Caltanissetta erano presenti il Comandante Salvatore Infantino, il Commendatore Santo Figura, le Dame Gaetana Ciaramella e Giusi Rinzivillo Ragona, il Cavaliere Antonio Iacolino e il Donato Maurizio Russo.
«La Regione Siciliana ha preso un impegno per Agrigento Capitale della Cultura e intende rafforzarlo, ma servono delle dinamiche organizzative che rassicurino. La Fondazione rappresenta il nostro riferimento per la buona riuscita culturale dell’evento ma occorre da parte del Comune e di tutti gli attori coinvolti un’assunzione di responsabilità e un miglior coordinamento che fino ad ora non c’è stato. Da oggi si cambia, perché esiste una sinergia istituzionale». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in apertura del tavolo operativo su Agrigento Capitale Italiana della Cultura convocato e presieduto questo pomeriggio a Palazzo d’Orléans insieme al presidente della Fondazione Agrigento 2025, l’ex prefetto Maria Teresa Cucinotta.
Alla riunione hanno partecipato anche gli assessori ai Beni culturali e alle Infrastrutture, Francesco Paolo Scarpinato e Alessandro Aricò, il prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, i dirigenti dei dipartimenti regionali coinvolti, il sindaco Francesco Miccichè con i componenti della giunta interessati, il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi Roberto Sciarratta, e l’avvocato generale della Regione, Giovanni Bologna, in qualità di commissario straordinario del Libero consorzio di Agrigento.
Nel corso del suo intervento, il presidente Schifani ha espresso orgoglio e fiducia per la recente nomina alla presidenza della Fondazione dell’ex prefetto Cucinotta e ha ribadito gli sforzi che la Regione sta portando avanti anche con gli assessorati ai Trasporti e ai Beni culturali. «Anche per quanto riguarda le risorse – ha detto il governatore –, la Regione è pronta a trovare nuovi fondi oltre ai sette milioni già stanziati ma servono certezze anche sulle coperture relative agli eventi del programma presentato a Roma».
Per quanto riguarda le iniziative in calendario, Schifani ha ribadito «la necessità di un’attività di promozione, che rappresenta un asset fondamentale. È necessario – ha aggiunto – che tutti gli appuntamenti, come quello di prestigio con il concerto di Giovanni Allevi, siano diffusi e fatti conoscere».
Nel corso della riunione, il presidente della fondazione Cucinotta ha messo in luce le criticità esistenti in termini di logistica e personale della struttura. Per questo, parallelamente alle attività che l’ente metterà in campo, il presidente Schifani ha chiesto al Libero Consorzio di Agrigento di dare sostegno, sotto gli aspetti logistici, alla fondazione.