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L’ex sindaco respinge le accuse di politica scellerata lanciate da FdI:”leggano gli atti della Corte dei Conti”

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L’ex sindaco Lucio Greco interviene in merito al dibattito in corso sulle condizioni finanziarie del comune di Gela, qualche esponente politico di Fratelli D’Italia e’ arrivata al punto di dichiarare che “le risorse delle royalties erano destinate ad altro e non a risanare la politica scellerata della precedente amministrazione”. “Evidentemente, l’alta dirigente di Fratelli d’Italia, vicina, non si capisce bene con quale ruolo – a qualche deputato nazionale – non ha letto- dice l’ex sindaco- il referto della Corte dei Conti di qualche settimana fa. Al fine di evitare che, con le sue improvvide e risentite esternazioni, rischia di trascinare l’intero partito in una posizione poco seria, le riporto testualmente quanto scritto dai Giudici contabili: “Le prime avvisaglie emersero con gli approfondimenti sui rendiconti di gestione e gli esercizi 2017, 2018 e 2019 e sul bilancio di previsione 2018/2020”. Sempre continuando nella loro ricostruzione la Corte dei Conti dichiara che “ la massa passiva inizia a diventare più consistente sul finire del 2018 per effetto dell’emergere di un considerevole disavanzo di amministrazione pari a 6.122.993, 43 €, di maggiori debiti fuori bilancio (per € 2.457.661,40 al 31 dicembre 2018) e di ulteriori passività non ancora contabilizzate, derivante dal contenzioso”.

“Basterebbe questo a suggerirle maggiore cautela, quando tenta di esprimere giudizi così netti e offensivi, privi di riscontri logici e documentati.Tutto questo solo per fare chiarezza e riportare il dibattito nei giusti binari” -conclude Lucio Greco.

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Cronaca

Comune in dissesto e riscaldamenti nelle scuole accesi h24

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In un Comune in dissesto dove le risorse economiche sono limitatissime non è edificante vedere che i riscaldamenti delle scuole dove funzionano, sono lasciati accesi h24. Oltre al danno economico per i contribuenti abbiamo un danno ambientale non indifferente.

La segnalazione viene dal dirigente e vice segretario regionale del laboratorio PeR ing.Pellegrino Cannizzo

” Chiediamo che l’amministrazione si attivi per attivare dei temporizzatori evitando lo spreco di risorse. Ci risultano segnalazioni da parte dei dirigenti scolasticki nella stessa direzione.

nella foto: l’ambiente caldaia della scuola Pirandello

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Cordaro difende l’assessore Franzone

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Caso Franzone – Cracolici: a difesa dell’assessore scende in campo Giulio Cordaro suo compagno in quella battaglia per portare fuori Gela da Caltanissetta.

“Qualche amico del centrodestra – dice Cordaro – contesta il fatto che l’assessore Franzone sia stato presente all’incontro col Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Cracolici. Questo perchè Cracolici, nel 2011, affossò illegittimamente la proposta di legge popolare per la Provincia di Gela. Sull’arroganza e sull’ignoranza (da lui stesso ammessa) di Cracolici non ho dubbi e non ce ne dimentichiamo. Ma una cosa è il deputato Cracolici, un’altra è il suo ruolo istituzionale che lo ha portato a Gela. Bene quindi ha fatto Franzone ad essere presente, anche lui nel suo ruolo istituzionale di assessore. Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar. Quello che pensavamo di Cracolici (ed ancora pensiamo) è chiarito in questo articolo del Corriere di Gela da me scritto nel 2011 link:http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG121627&idc=2

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La memoria corta dell’assessore Franzone e del Pd

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L’Amministrazione Di Stefano controllata a vista ed ogni occasione è buona per mettere in evidenza errori e incoerenze nell’azione corale o dei singoli componenti. Stavolta i riflettori sono stati puntati sull’assessore Filippo Franzone e la battaglia condotta per portare Gela fuori dal Libero Consorzio di Caltanissetta che avviò in testa ad un gruppo civico 11 anni fa e che ora è stata ripresa con una delibera di Giunta da lui proposta con cui si è affidato un incarico legale contro la Regione che ha affossato il referendum del 2014. Due giorni dopo Franzone era seduto da assessore in aula consiliare con colui che anni prima aveva accusato pubblicamente per aver ucciso la democrazia cancellando il sogno di Gela di uscire dal Libero Consorzio di Caltanissetta per migrare alla cittá metropolitana di Catania. Vero è che l’accusato cioè l’esponente PD Antonello Cracolici ieri era a Gela in altra veste cioè di presidente della Commissione Antimafia ( non c’era la commissione) ma lo era anche come vertice del Pd siciliano. Ma è legittimo far notare che la veemenza delle accuse che Franzone lanciò verso di lui in quegli anni avrebbero imposto, per ragioni di opportunità, una sua assenza dall’aula.

Franzone dalla memoria corta era invece presente e questo ha fornito l’occasione ai suoi avversari di pubblicare le sue dichiarazioni di quegli anni dirette senza peli sulla lingua contro Cracolici.

A farlo sui social sono stati due esponenti forzisti cioè Carlo Varchi che in quegli anni era impegnato accanto a lui in quella battaglia prima di rompere i rapporti e Enzo Cirignotta anche lui sostenitore dell’azione del gruppi Franzone. Entrambi accusano l’assessore oggi di incoerenza o come minimo di azioni inopportune.

In quegli anni le accuse erano rivolte pure verso l’on Arancio deputato all’Ars. Ma il tempo cambia le cose e in politica tutto può succedere.Così Franzone oggi è in Giunta a braccetto con il PD guidato da Arancio e il PD ha dimenticato il suo no secco alla battaglia di Franzone e ha votato la delibera sull’incarico legale contro la Regione. Se lo ha fatto perchè crede che non si caverà un ragno dal buco è ancor peggio.Si avalla la tesi di una delibera che è servita solo a pagare una cambiale elettorale a Franzone con i soldi pubblici impegnati in un momento di dissesto finanziario e in un’azione giudizia non obbligatoria. In tutte queste polemiche il dato certo è che la città non sente più quella battaglia, sono accadute tante cose nel frattempo e divorziare da Caltanissetta non è più un argomento attuale come nel 2014 in città se non per Franzone e il suo gruppo.

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