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L’elemosina dell’acqua…

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Nei secoli scorsi non esisteva l’acqua diretta. C’era l’acquaiolo a distribuire l’acqua e la gente accorreva con i catini.

L’acquaiolo era colui che, letteralmente, vendeva l’acqua per strada, tanto che alcuni pozzi erano gestiti solo dagli acquaioli “ambulanti”. Riempiva i suoi barili e li disponeva a piramide su carrettini trainati da asinelli per portarli in giro per i paesi e le città ai cittadini.

A distanza di secoli a Gela si ripete la storia. Non ci sono più i catini ma i bidoni. La scena ha colpito l’ immaginario collettivo quando, nel pomeriggio di oggi, un’autobotte si è appostata nel corso Salvatore Aldisio e tutti sono accorsi con i bidoncini per chiedere un poco di acqua. Roba da quinto mondo. E nessuna amministrazione ha mai risolto il problema. E quando si muovono offese per l’ inerzia amministrativa c’è chi si offende pure.

Per non parlare dei costi dell’acqua che non c’è…

Quest’anno si aggiunge il problema della siccità in Sicilia. Si parla di dichiarazione di calamità ma poche iniziative in concreto.

Tra le misure previste per contrastare la siccità in Sicilia sia utilizzata anche la stimolazione artificiale delle piogge, tramite la tecnica del “cloud seeding”: è la richiesta al governo regionale contenuta in una mozione di Giuseppe Catania, deputato all’Ars di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Attività Produttive.

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