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Le scelte del Mpa mettono a nudo l’ambiguità del “modello Gela”

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Raffaele Lombardo leader del Mpa ha chiuso un accordo con Lagalla e Miccichè per creare un nuovo soggetto politico che ha tra le sue ambizioni quello di mettere insieme i Civici. Dalle dichiarazioni di Lombardo è chiaro che il nuovo soggetto gravità nell’area del centrodestra e sostiene e sosterrà Schifani.

A livello locale nulla cambia al momento: quella gelese è per gli autonomisti la scelta di un progetto politico locale. È altrettanto chiaro che alle Regionali l’ Mpa non sosterrà il progetto progressista della coalizione con cui governa.

Tanto basta per far evidenziare all’esponente di PeR Paolo Cafà come il tanto decantato “modello Gela” si caratterizzo per la sua ambiguità.

“Tutti ne parlano di questo modello,- dice l’avv.Cafà- ma nessuno sa veramente cosa sia. L’On. Di Paola lo rivendica, come fosse una sua creatura, ed in parte lo è, sperando di collocare soggetti politici che di sinistra non sono, nel campo largo dei progressisti. Al contrario i referenti di Raffaele Lombardo, auspicano e salutano con favore l’idea della costruzione di un soggetto politico nuovo tra ex MPA ed ex F.I., come Lagalla e Miccichè, i quali hanno una chiara connotazione politica di centrodestra, sulla scia del governo regionale anch’esso di centrodestra, facendo intendere che in questo contesto i civici di Una Buona Idea sarebbero benvenuti. Se l’Mpa non fosse in giunta a Gela non ci sarebbe alcuna stranezza rispetto al modello Gela tanto strombazzato, ma il problema è che l’Mpa governa a sostegno di Di Stefano e ciò rende ancora più confusa e ambigua la coalizione, sugli approdi e sui desiderata. Cosa farà il sindaco rispetto alle sirene del’Mpa, ne sarà attratto ovvero manterrà l’attuale configurazione ambigua della giunta, rosa-arancio-gialla? I nodi verranno al pettine quando si inizierà a parlare di elezioni regionali con tanti galli in un pollaio o forse anche prima, quando ci sarà il secondo rimpasto per assecondare le pressioni di esponenti dell’altra destra che hanno contribuito apertamente a fare eleggere Terenziano Di Stefano sindaco di Gela”

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Cronaca

Fucile e munizioni fuorilegge, un arresto a Butera

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Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.

L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

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Oggi incontro tra il sindaco e Totò Scerra

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Se il gruppo di Romina Morselli ha avuto parte attiva in tutta la campagna elettorale di Terenziano Di Stefano e ha consentito alla lista del M5S di superare il 5% candidando e facendo eleggere Vincenzo Tomasi, non meno importante è stato il ruolo di Totò Scerra.

La sua candidatura a sindaco ha spaccato il centrodestra impedendo la vittoria al primo turno della candidata dei partiti maggiori Grazia Cosentino e al secondo turno Scerra ha appoggiato Di Stefano e non la Cosentino. L’abbraccio pubblico in piazza tra Di Stefano e Scerra ha confermato ciò che si sapeva già.

Di Stefano ha un impegno con Scerra ma anche resistenze interne per poterlo rispettare. I contatti tra i due riprenderanno oggi nel corso di un incontro previsto in mattinata. Scerra chiederà chiarezza e Di Stefano dovrà darla. Il sindaco però ha un impegno più urgente con il Pd che reclama il terzo assessorato.

Il quadro complessivo non è piacevole.La Giunta sembra la porta scorrevole di un hotel che gira continuamente perché c’è chi entra e chi esce.

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Va avanti bene il progetto di PeR e Sinistra futura per costruire l’alternativa al centrodestra di Schifani

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L’ex deputato Miguel Donegani può essere più che soddisfatto. Va avanti bene e si radica  nel tessuto politico regionale il processo di costruzione di un’alternativa al governo Schifani.

C’erano novanta delegati da tutte le province siciliane  all’affollata l’assemblea regionale tenutasi stamattina  all’ Hotel Politeama a Palermo nel corso della quale PeR e Sinistra futura hanno presentato la piattaforma programmatica di un governo della Regione alternativo al centrodestra. Oltre a Donegani e a Pippo Zappulla con Mariella Maggio leader dei due gruppi politici federati, c’erano vari ospiti della stessa area politica dal fondatore di Controcorrente Ismaele La Vardera al segretario regionale della Cgil Mannino ai rappresentanti di Sinistra Italiana e Verdi.

Un incontro per   definire il progetto comune. <Per prima cosa alleanze chiare – ha detto Miguel Donegani – Pd e M5s non sono nostri nemici ma nemmeno possono pensare di costruire da soli l’alternativa. Inoltre si deve stare insieme con chiarezza. Le alleanze per la Regione così come quelle per i territori devono essere di centrosinistra senza ambiguità>.

Un concetto questo che Donegani aveva ribadito anche durante la costruzione delle alleanze per le Amministrative di Gela. La sua uscita dall’Agorà fu determinata anche dalla presenza tra gli alleati Di Stefano del Mpa che governa a Palermo con Schifani. <Nel centrosinistra la questione non può solo essere chi andrà a fare il candidato alla presidenza della Regione – ha detto Donegani – dobbiamo essere nettamente alternativi al centrodestra, senza ambiguità. Guardiamo ai territori, dove si muore di liste di attesa nella sanità. Si parla tanto di nuovi ospedali ma prima di tutto miglioriamo quelli che già ci sono>.  Convergenze ci sono state con la Cgil, soprattutto riguardo ai quesiti referendari che PeR e Sinistra futura intendono sostenere.  

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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