Le preghiere dei bambini sono quelle più gradite a Dio. Perche’ i bambini rappresentano la purezza del cuore, scevra dai condizionamenti degli adulti.
Seguendo questo insegnamento il Centro di aiuto alla vita coordinato da Rocco e Giovanna Giudice ha organizzato un momento di preghiera per la pace nel mondo e nelle famiglie, “I bimbi di Maria in cammino per la Vita”, un pellegrinaggio verso la Chiesa di Maria Santissima delle Grazie che ha avuto per protagonisti i bambini in passeggino, ma anche i ragazzi, giovani e famiglie hanno pregato per la pace nel mondo, per la pace interiore e nelle famiglie, come ha sottolineato il vicario don Lino Di Dio.
Si sono dati appuntamento in Piazza municipio, dove li attendeva il sindaco Lucio Greco ed il vicario foraneo. La piccola peregrinatio è iniziata dopo le 19 con l’animazione dei giovani della parrocchia di San Francesco che hanno intonato canti mariani.
Il pellegrinaggio ha percorso il corso Vittorio Emanuele, corso Aldisio, la villa comunale e via Cappuccini. Nella chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie li ha accolti fra Roberto: qui è avvenuto l’atto di affidamento a Maria Ss. delle Grazie e la benedizione finale. Tutti composti e innamorati del Signore, uniti per veicolare il messaggio del Cav sul ‘Signore alla vita.
“L’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Caltanissetta, a seguito della mia richiesta di accesso agli atti sul progetto di completamento della rete fognaria nella zona di Manfria , è stata chiara: nonostante il progetto sia stato approvato e finanziato per 3,3 milioni di euro, la Regione ha bloccato l’avvio dei lavori per delle ‘verifiche’, impedendo di fatto il completamento dell’assetto idrico-fognario dell’area.La denuncia viene dal senatore Pietro Lorefice.
“Un film già visto: il Governo dei ‘pronti’ che non è pronto.L’ennesimo caso – dice- di intoppi burocratici figli di una politica disiniteressata alla Sicilia, se non a favore di selfie. Mi rendo conto che l’argomento ‘fogne’ non sia così di moda come un mastodontico Ponte sullo Stretto o una borsa ‘fake in Italy’. Ma la Regione Sicilia,a braccetto con ilGoverno centrale, ha l’obbligo morale ancor prima che politico di occuparsi anche di zone di cui non sa probabilmente neanche l’esistenza. Che la Regione sblocchi tempestivamente l’iter e autorizzi i lavori per un’ infrastruttura necessaria per raccogliere e smaltire le acque reflue e migliorare le condizioni igienico-sanitarie di quella zona. Al contrario, Manfria resterà senza un sistema fognario adeguato, con il rischio, anzi la certezza, di inquinamento, disagi per i cittadini e uno spreco di fondi pubblici. Infine, ricordo sommessamente che il progetto, al di là delle volontà dei patrioti, deve essere attuato poiché riguarda un’area coinvolta nella procedura di infrazione avviata dall’UE per il mancato rispetto della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il suo adeguamento è dunque indispensabile per garantire la conformità alle normative ambientali europee.”
Niscemi – “La tela di Penelope. Arte di donne. Donne di arte”. In occasione del Marzo, tradizionalmente legato alla figura della donna, l’Inner Wheel di Niscemi, presieduto da Carmelinda Pepi ha organizzato una singolare iniziativa: una passeggiata nel mondo dell’arte al femminile.
Quell’arte pittorica che c’è sempre stata ma nessuno ha visto abbastanza perché coperta da una coltre di segreto che la società ha permesso per millenni. Una tela intessuta finemente da centinaia di donne ma mai esposte per essere apprezzate, mai quanto gli uomini.
L’elenco è lungo: Sofonisba Anguissola , Giada Policicchio, Adriana Capriotti, Lavinia Fontana, Consuelo Lollobrigida. Fede Galizia Artemisia Gentileschi, Rosa Bonheur, tanto per citarne qualcuna, ma non figurano nei testi di arte….
Dopo i saluti del sindaco Massimiliano Conti, dell’assessore alla cultura del Comune di Niscemi, Marianna Avila, del direttore del Museo Civico Enzo Liardo che ospita la conferenza, della presidente dell’Inner Wheel, con la moderazione della segretaria Tiziana Liardo, ne parlerà, sollecitato dalla giornalista Liliana Blanco, lo storico dell’arte Prof. Giuseppe Ingaglio, al Museo Civico venerdì 7 marzo a partire dalle 18.
Niscemi – Nonostante il sequestro del tratto di strada in cui si è sparso tanto sange di giovani, da parte della Procura della Repubblica e l’inizio defli accertamenti tecnici dei periti tornano a protestare – dalle 16 di venerdì 7 marzo alle 18 di sabato 8 – dentro due casse da morto, davanti alla sede della Provincia regionale di Caltanissetta, il “cittadino qualunque” Giuseppe Maida e il suo fedele amico e sostenitore Rosario Ristagno.
Il singolare sit-in dei due niscemesi, protagonisti di diverse decine di altre manifestazione in favore della comunità locale, è finalizzato a sollecitare l’Amministrazione provinciale, il Comune di Niscemi e la Prefettura a mettere in atto tutte le procedure finalizzate ad evitare nuove tragedie di giovani vite, perdute per lo più in incidenti autonomi, lungo la Sp 11 che collega il centro abitato di Niscemi alla strada statale 115 Gela-Vittoria.
L’ultima tragedia si è consumata il 28 gennaio scorso nel tratto terminale di questa “strada assassina”, quando una mamma che stava accompagnando i tre figlioletti a scuola, ha perso il controllo dell’autovettura che si è schiantata contro un muro di cinta. Nell’urto, perdeva la vita la piccola figlia Aurora, 9 anni, mentre la madre e altri due figli, di 7 e 4 anni, riportavano gravi traumi e ferite e venivano ricoverati in ospedale. Ma i morti sulla Sp 11 non sono solo questi.
È una lunga scia di sangue che si perde nel tempo. Giuseppe Maida ha fatto in merito alcune ricerche con risultati sconfortanti. Dal 30 marzo 2019 al 28 gennaio 2025, sulla Sp 11 si sono verificati 22 incidenti con morti e feriti. In particolare, dalla notte di Natale 2021 (quando in uno schianto automobilistico autonomo 4 giovani niscemesi persero la vita) al 28 gennaio scorso, 7 giovani vite sono state spezzate mentre altri 5 giovani sono rimasti gravemente feriti.
Maida e Ristagno, raccogliendo il dolore e lo sdegno della comunità niscemese per questa lunga scia di sangue, già il 14 febbraio scorso avevano iniziato il sit-in dentro le bare a Caltanissetta per chiedere impegni precisi e rendere sicura alla transitabilità la Sp 11. Quella protesta è stata poi sospesa dopo poche ore per le assicurazioni ricevute da Dirigenti della Provincia regionale che assicuravano l’avvio di interventi urgenti, quali l’istallazione di tutor o di autovelox, autorizzati dalla Prefettura, e fatti gestire dal Comune di Niscemi.
Dopo quella breve protesta però, la magistratura ha voluto vederci chiaro sull’insolito numero di sinistri mortali che si verificano sulla “Strada killer”, disponendo il sequestro della Sp 11. «Torneremo venerdì 7 a protestare dentro le casse da morto – spiega Maida – perché fino ad oggi non ci risulta che sia stato adottato alcun provvedimento decisivo per la collocazione dei tutor o degli autovelox. Col nostro sit-in intendiamo sollecitare gli Enti responsabili affinchè non si perda più tempo prezioso evitando ancora che del sangue innocente possa bagnare l’asfalto della Sp 11».
Quindi non accetteremo più rinvii confidando nel buon senso dei responsabili degli enti coinvolti. Proteggere la vita di tutti è una priorità imprescindibile”.