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L’assessore regionale alla salute Ruggero Razza si dimette

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«Alla luce della indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato, nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi». 


Lo dichiara l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. 

«I fatti che vengono individuati – prosegue – si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal Gip. Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni».

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Di Stefano a “Lo dico alla Radio”:”ci ho messo la faccia,nessuno mi chieda rimpasti in Giunta.Non ora”

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“Io ci ho messo la faccia,ho fatto un sacrificio per loro,per il progetto che abbiamo messo insieme.Pd e M5s possono essere più che soddisfatti. Hanno i loro rappresentanti in consiglio provinciale, la lista Alternativa ha 3 consiglieri, ha il suo ruolo e di lì si può costruire ancora. Però ora nessuno venga a stressarmi con richieste di rimpasti in Giunta. Ne riparliamo dopo il bilancio e la Ghelas”: il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano chiude la porta a chi gli chiede di eliminare dalla Giunta la presenza di assessori di area di centrodestra. Un tema caldo della campagna elettorale con l’Mpa sul banco degli imputati in prima fila.

Ai microfoni della trasmissione di Radio Gela Express ” Lo dico alla radio” il sindaco ha detto chiaro e tondo che di rimpasto in Giunta in questa fase non se ne parla.Gli alleati grazie a lui hanno avuto tanto tanto. Alle Amministrative e alle Provinciali.

Di ritorno da Caltanissetta Di Stefano ha in incontrato il gruppo di Una buona idea e poi altri alleati. “Gli errori li abbiamo fatti – dice il sindaco- ma c’è stato chi ha promesso e non mantenuto.Mi aspettavo qualcosa dal Mpa ma non c’è stato e da alcuni consiglieri di area progressista del Nord della provincia”.

Una giornata difficile per Di Stefano e la coalizione: c’è chi è arrabbiato con Di Paola che a sua volta ha avversari interni 7n campo regionale inferociti per le sue scelte , chi con Di Stefano, il sindaco non lo dice ma forse si aspettava qualcosa da delusi di centrodestra. È il momento dei bilanci. Do altro Di Stefano non vuole parlare.Nessuno gli chieda di cambiare la Giunta.Non ora.

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Conti il combattente ora può puntare al posto all’Ars

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Chi pronosticava il flop del sindaco di Niscemi ora deve ricredersi.Perchè Massimiliano Conti la partita se l’è giocata tallonando stretto l’altro candidato di centrodestra ed ottenendo un risultato più ampio del previsto. Lo potrà spendere nel 2027 per una sua candidatura alle Regionali con la Lega che lo vuole candidato.

Conti non è andato bene nelle due grandi città Gela e Caltanissetta che avevano i due sindaci candidati.E a Gela qualche possibile voto lo ha perso da parte di chi non ha gradito la sua ingerenza nella campagna elettorale delle Amministrative sostenendo il candidato del centrodestra ribelle Totò Scerra. Qualche defezione tra i suoi partiti alleati c’è stata e Conti è arrivato secondo. Due delle sue liste FdI e Lega hanno eletto un rappresentante ciascuno, nessuno l’uscita. Dalla percentuale del 31% riparte Massimiliano Conti per puntare, zainetto in spalla,ad uno dei tre seggi all’Ars in provincia.

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Ecco i dieci consiglieri provinciali eletti.Gela ha un solo consigliere

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Forza Italia collegata al presidente Tesauro è la  prima lista con 4 consiglieri di cui uno non è un tesserato, Alternativa per Terenziano collegata al sindaco di Gela  seconda con tre consiglieri,  le liste di Massimiliano Conti ne prendono due cioè un consigliere a FdI, uno alla Lega, uno è il consigliere della lista del Vallone Civici per il  nostro territorio.

Il più votato in assoluto è stato il nisseno  Gianluca Miccichè di Forza Italia, seguito dal sindaco di San Cataldo Gioacchino Comparato del M5s, poi il sindaco di Riesi Salvatore Sardella di Forza Italia, e a seguire l’unico gelese eletto il Dem  Antonio Cuvato, dietro di lui Gianluca Bruzzaniti di FdI (soddisfazione è stata espressa  dall’on Totò Scuvera che lo ha sostenuto).Il sesto consigliere eletto è Rosario Sorce di Forza Italia , per la Lega di Salvini Martino Basilio, poi la Civica Annalisa Petitto,all’ottavo posto l’ex sindaco di Butera Filippo Balbo e il decimo consigliere è di Civici per il territorio  Rosario Carapezza.

 Rosario Faraci di Una buona idea resta tagliato fuori e non ce la fa nemmeno il forzista Gabriele   Pellegrino.

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