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Cronaca

L’allarme del sen. Lorefice a conclusione dei lavori della Commissione Ecomafie

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“Il quadro è disastroso, dobbiamo rimediare subito. Siamo arrivati all’ultima fase del ciclo di Audizioni dell’indagine sulla Depurazione delle acque reflue urbane in Sicilia; un’inchiesta portata avanti con la commissione Ecomafie, che ci ha visto impegnati per oltre due anni e che adesso si appresta alla sua conclusione. Ieri pomeriggio, presso la Prefettura di Palermo, si sono tenute le audizioni del presidente della Regione Siciliana, dell’assessore al Territorio e ambiente e dell’assessore all’Energia e servizi pubblica utilità. All’incontro hanno partecipato anche il dirigente del dipartimento Acque e rifiuti Calogero Foti, del dipartimento Ambiente Giuseppe Battaglia, e il direttore generale di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino. Nella giornata di oggi, invece, abbiamo effettuato un sopralluogo con la motovedetta adibita al campionamento delle acque della guardia costiera”. Così il senatore Pietro Lorefice, componente della commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali.

“Dopo mesi e mesi di incontri con Sindaci, Dirigenti, Magistrati delle Procure dell’Isola e decine di ispezioni negli Impianti di depurazione siciliani, – continua il parlamentare – emerge dunque una situazione gravissima. Basti pensare che la mancata depurazione delle acque costa 160 mila euro al giorno, mentre dei 457 impianti di trattamento delle acque reflue, il 16% non è in funzione, il 20% non è stato sottoposto a collaudo; il restante, in pochi casi, completa il regolare ciclo di depurazione, sversando in mare acque inquinate”.

“In questo quadro impietoso, – denuncia Lorefice – a mie domande puntuali rivolte al “governatore” siciliano sullo stato di finanziamento di 12 progetti in provincia di Caltanissetta, pronti per essere finanziati e che da mesi restano al palo, non ho ottenuto alcuna risposta. Si tratta di interventi su infrastrutture idriche, fognarie e depurative, per un valore di circa 19 milioni di euro. Più nel dettaglio: 11.191.862,67 di euro sono le somme previste per gli interventi nel settore idrico, nei comuni di Gela, Caltanissetta, Sutera, Milena, Niscemi, Riesi e Vallelunga Pratameno; mentre 7.784.000,00 di euro quelli destinati agli interventi fognari e depurativi nei comuni di Campofranco, Delia, Marianopoli, Caltanissetta e Serradifalco”.

“Bisogna, adesso, a tutti i costi, garantire quegli interventi necessari a ristabilire l’efficienza e l’efficacia del servizio idrico integrato. Senza dimenticare la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente” – conclude Lorefice.

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Cronaca

Perseguitava la ex compagna: scatta il provvedimento

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Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, nel corso della serata di mercoledì, i Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 47enne, domiciliato nella città marinara e già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella presente fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di atti persecutori nei confronti di una donna con la quale aveva avuto una relazione. 

L’uomo, si sarebbe reso responsabile in più circostanze di atteggiamenti di estrema gelosia, in preda a stati di alterazione psicofisica dovuti all’uso di stupefacenti, culminati con percosse e minacce alla donna, anche con l’utilizzo di armi bianche. 

Questi comportamenti avrebbero fatto sì che la vittima vivesse in uno stato di agitazione emotiva per settimane, costringendola ad alterare e modificare le proprie abitudini di vita, nel timore di incontrare l’uomo e mettere a repentaglio la propria incolumità. 

Oltre alla donna, lo stalker avrebbe preso di mira anche l’uomo con cui credeva che la donna avesse intrapreso una nuova relazione, minacciandolo verbalmente, con l’utilizzo di applicazioni di messaggistica istantanea, e arrecando danni all’abitazione e alla sua autovettura, infrangendone il parabrezza e forandone gli pneumatici. 

Informata l’Autorità Giudiziaria da parte della Stazione di Pozzallo di quanto accaduto nel corso degli ultimi due mesi, vista l’esigenza di tutelare le due vittime, è stata applicata da parte del Gip del Tribunale di Ragusa la custodia cautelare in carcere per il 47enne.

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Cronaca

Trovato un arsenale di armi

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La Polizia ha rinvenuto un arsenale di armi: sequestrate sette pistole, due fucili e un migliaio di munizioni.

Nel corso di un’operazione di polizia finalizzata alla prevenzione e repressione di reati in materia di possesso illegale di armi, lo scorso 12 marzo a Gela sono stati eseguiti diversi servizi di controllo straordinario del territorio, anche con l’impiego di unità cinofile anti-esplosivo della Polizia di Stato.

A conclusione di un’attività di perquisizione, gli agenti della Squadra Mobile e della S.I.S.C.O., Sezione Investigativa di Caltanissetta del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno rinvenuto, occultato all’interno di un locale nella disponibilità di un uomo gelese, un ingente arsenale di armi, composto da sette pistole, due fucili e più di un migliaio di munizioni di diverso calibro.

A seguito del sequestro delle armi, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, A.S., 50enne, è stato condotto in carcere in stato di arresto nella flagranza di reato ed indagato per detenzione illegittima di armi da fuoco e ricettazione; dai primi accertamenti sembrerebbe infatti che alcune armi siano state in passato oggetto di furto, altre sembrerebbero presentare matricola abrasa e, pertanto, da considerarsi clandestine.

Il ritrovamento dell’eccezionale arsenale di armi e del relativo munizionamento attesta quanto elevata sia l’attenzione degli organi inquirenti nella repressione di reati in materia di detenzione illegittima di armi da fuoco. Gli investigatori dovranno adesso accertare se le armi possano essere state utilizzate per la commissione di pregresse azioni delittuose verificatesi in passato a Gela e nella provincia di Caltanissetta.

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Cronaca

Stupore…! L’Ospizio Marino pulito

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Nel XXI secolo ed in una nazione civile il concetto di pulizia degli spazi dovrebbe essere acquisito e scontato. E invece a Gela, non sempre è così. Svegliarsi e passeggiare fra le stradine di un quartiere pulito non è cosa che accade tutti i giorni. Quindi, quando succede desta meraviglia e stupore.

Questa sensazione è quella che hanno vissuto stamattina i residenti del quartiere Ospizio Marino che, aprendo le finestre delle loro abitazioni, hanno sentito uno ‘strano odore di fresco’ e ne sono rimasti piacevolmente colpiti, visto che non è usuale.

Strade linde, piazzette senza cartacce; marciapiedi privi di erbacce; aiuole verdi e non coperte da ogni sorta di rifiuto. La Ghelas, su input del Comune, è passata da qui ed ha lasciato profumo di lavanda. Questo grazie alle pressanti chieste del Comitato di quartiere ‘Ospizio Marino’ che marca stretto l’Ente locale che risponde, forse per ‘sfinimento’….!

La piazzetta della Collaborazione baciata dal sole, risplendente; sarebbe perfetta con qualche gioco per bambini. La via Timoleone sgombra; così come lo è la Piazza Dante Alighieri. Peccato che sono finiti i tempi crocettiani, quando quella piazzetta dal nome prestigioso e contornata di panche , era stata trasformata in una piccola pista di ballo liscio a cui partecipavano i residenti maturi della zona.

“No auto, si panche” – dicono i residenti memori dei tempi andati. E questa potebbe essere un’altra idea da perseguire da parte del Comitato di quartiere presieduto da Salvatore D’Aleo.

La dolce constatazione della ritrovata pulizia, che non è un fatto usuale, induce il Comitato di quartiere ad esprimere il suo ringraziamento nei confronti del sindaco Di Stefano e del suo vice Fava per l’iniziativa, benché non ancora completa: si attende infatti lo stesso intervento sulla via Prati ( di fronte l’ingresso del Museo della Nave) , sulla via Romolo, nel versante opposto e qualche altra viuzza interna.

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