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La Vardera e Pd denunciano: “Il vicepresidente dell’antimafia siciliana a processo per estorsione”

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“Il vicepresidente dell’antimafia siciliana è a processo per estorsione, no non si tratta di una barzelletta.

Questa ve la devo raccontare, perché se qualcuno pensa che la mia carica sarà all’insegna del politicamente corretto si sbaglia, per questo ho deciso di rompere questo muro di silenzio, perché la questione morale non può essere trascurata, soprattutto da chi come me fa parte, di un organo che ritiene istituzionalmente sacro; la commissione antimafia.

In foto a destra Riccardo Gennuso, sorridente insieme al nuovo presidente dell’antimafia siciliana, fiero di essere stato nominato, insieme a me, vicepresidente della commissione.

Ebbene io credo che questa carica strida con le più elementari logiche del buonsenso politico, perché Riccardo è rinviato a giudizio per estorsione, si il vicepresidente dell’antimafia siciliana rinviato a giudizio per estorsione. Io non entro nel merito dell’accusa, perché non sarò mai giustizialista o manettaro, so che fino all’ultimo grado di giudizio Riccardo è innocente.

Però, non credo ci voglia tanto nel capire che in questo modo rischiamo di non essere un organo credibile a chi ci guarda da fuori. Io non mi capacito del perché la maggioranza abbia permesso possa accadere una roba simile votandolo vicepresidente.

Riccardo è figlio dell’ex deputato Pippo che non potendosi al momento candidare per una condanna in primo grado ha passato in eredità lo scettro al figlio, il Papà del vicepresidente nel 2018 è stato arrestato per voto di scambio politico Mafioso, anche se l’aggravante di mafia è caduta. Restano le parole di Francesco Giamblanco genero del boss Michele Crapula che definiscono Pippo, il papà del vicepresidente: “Il Santo nostro”.

Le colpe dei padri non ricadano sui figli, mai. Però questo quadro avrebbe dovuto imporre al buonsenso di Riccardo, di chiarire le sue posizioni nei tribunali farsi eleggere pure capo della luna, ma evitare di diventare vicepresidente della commissione antimafia.

Per questo chiedo un passo indietro, legittimo, sacrosanto che non possa mettere in imbarazzo un organo che dovrebbe essere al di sopra di tutte le parti.”

“Pd ‘elezione a vicepresidente della commissione Antimafia dell’Ars di Riccardo Gennuso, imputato per estorsione, non è certo il miglior viatico per il nuovo cammino dell’importante istituzione di palazzo dei Normanni e rappresenta un pessimo segnale inviato ai cittadini. La scelta di Gennuso da parte del centro-destra è totalmente inopportuna e rischia di minare gravemente la credibilità dell’istituzione che va affidata a persone al di sopra anche del minimo sospetto”.

Lo affermano le componenti 5 stelle della commissione Antimafia dell’Ars Roberta Schillaci e Jose Marano.

“ A Gennuso, che va comunque considerato innocente fino al terzo grado di giudizio – concludono le due parlamentari – auguriamo di dimostrare in sede processuale di essere del tutto estraneo agli addebiti che gli vengono mossi. Nelle more, però, sarebbe doveroso un suo passo indietro a tutela dell’immagine della commissione e per consentire ad essa di lavorare in totale serenità

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Politica

Casse risanate a Mussomeli

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Mussomeli- Nel corso della seduta del consilio comunale di venerdì 22 novembre 2024, il rendiconto 2023 del Comune di Mussomeli è stato approvato, e con esso è garantita la copertura del disavanzo di circa 1,1 milioni di euro.

Questo traguardo segna un passo storico verso il risanamento definitivo e la sostenibilità finanziaria del Comune.

“La gestione oculata delle risorse – dice il sindaco Giuseppe Catania-unita all’impegno costante dell’amministrazione ci permette oggi di guardare con fiducia al futuro.

Mussomeli torna così a essere virtuoso, con una situazione finanziaria solida che apre la strada a nuove opportunità per la crescita e lo sviluppo della nostra comunità.

Rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti al presidente del consiglio Gianluca Nigrelli, agli assessori Seby Lo Conte, Jessica Valenza, Michele Spoto e Toti Nigrelli, ai miei consiglieri Yosella Schifano, Salvina Mingoia, Rosalia Morreale, Calogero Misuraca, Salvatore Castiglione, Enzo Vullo, al Segretario Comunale, ai Responsabili di Area, agli uffici e a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato”.

Questa è la dimostrazione che insieme si può risanare un comune che avevo preso in dissesto e che adesso ha tutte le condizioni per programmare un  futuro migliore per il nostro paese!

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L’on.Mancuso (F.I):”il sindaco,frutto di inciucio politico, non provi più a spaccare il mio partito”

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” Il sindaco espressione scientifica di un inciucio politico, non si permetta mai più di entrare a gamba tesa nella vita interna di Forza Italia che è un partito unito dove ciascuno ha libertà di esprimere il proprio pensiero. Pensarla diversamente su un te ma non significa essere spaccati. Non ci interessa sapere chi Di Stefano riconosce e chi no in Forza Italia. Le elezioni noi le abbiamo perse, tutto il partito le ha perse, io le ho perse a Gela. Chi ha perso ha comunque il diritto di esprimere la propria opinione sui temi che riguardano la città tanto più se si tratta di dirigenti del partito”: interviene duramente sulle vicende locali come mai ha fatto prima l’on. Michele Mancuso.

Prende la parola dopo le vicende di questi giorni. La polemica cioè sul dissesto del Comune, con il capogruppo forzista Antonino Biundo che si dichiara collaborativo, i dirigenti Gnoffo e Cirignotta che prendono le distanze dalla linea morbida, Biundo che replica che la linea del partito la decide il segretario e il capogruppo con l’on Mancuso e , infine,il sindaco che getta legna sul fuoco riconoscendo come Forza Italia solo Biundo, Mancuso e Falcone e non chi ha perso le elezioni e ancora non si rassegna.

Mancuso non ha gradito queste dichiarazioni del sindaco e gli manda a dire che Forza Italia non ha bisogno dei riconoscimenti di un sindaco frutto del peggiore degli inciuci politici.

“Forza Italia è unita e ha le idee chiare.Quando la città ha bisogno e lui chiede aiuto interveniamo. Lo abbiamo fatto e lo faremo.Ma siamo all’opposizione, non abbiamo nulla a che vedere con lui e la sua coalizione. Come opposizione il nostro dovere è controllare e criticare quando necessario fuori e dentro il consiglio.Non ci provi più Di Stefano a mettere zizzania nel mio partito”

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Terenziano e i suoi fratelli: Scuvera, Mancuso,Biundo,Falcone e Lombardo

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Espandere il movimento fuori città preparandosi alle Provinciali e Regionali mantenendo sempre la natura civica: questa linea seguirà il movimento Una buona idea. Seguendo il suo nuovo metodo fatto di pragmatismo, modi e tempi precisi. Lo ha detto il sindaco Terenziano Di Stefano.

“ Faremo sempre alleanze con quanto hanno a cuore la città – ha sottolineato– e vogliono risolvere i problemi. La nostra simpatia è per la coalizione che abbiamo contribuito a costruire ma apprezzo il parlamentare Ars Scuvera che si è spogliato dell’appartenenza per affrontare i problemi del territorio. Il percorso delle scelte politiche e delle alleanze future va tracciato insieme, con il nostro movimento. In un ragionamento di campo largo per le Regionali o per le Provinciali, se ci coinvolgeranno ci saremo. L’Mpa? L’assessore Caci sta facendo un lavoro incredibile anche questo gruppo potrebbe aderire ad un campo largo. L’Mpa nasce come autonomo, ha avuto esperienze con il centrodestra e con il centrosinistra. A Lombardo interessa la qualità del progetto e ha fatto a Gela una scelta fortr. Con FI il dialogo c’è, con Mancuso e Falcone, per i temi del territorio, e con il consigliere Biundo. È questa la Forza Italia che conosco. Gli altri sono solo quelli che hanno perso le elezioni e non se ne sono ancora fatti una ragione”.

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