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La Solito è chiusa ma l’amministrazione lavora

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Sulla vicenda della scuola Solito, l’assessore ai Lavori Pubblici Romina Morselli si difende dai recenti attacchi ricevuti pubblicamente e fa il punto sull’iter, precisando quali siano stati tutti i passaggi che lo hanno portato ad un passo dall’avvio delle procedure di gara. “Mentre altri cercano le cause dei ritardi e i nomi dei responsabili, – afferma – noi continuiamo a lavorare. Capisco l’esasperazione delle famiglie, ma il populismo e gli attacchi della politica no, soprattutto se arrivano da qualche esponente di un gruppo politico che per mesi ha schierato un assessore ai Lavori Pubblici che ha avuto l’opportunità di salvare il progetto esecutivo e non lo ha fatto, costringendo la sottoscritta a ricominciare quasi da zero”.

Morselli è categorica: demagogia sulla pelle degli alunni no. “Io sono sempre disponibile ad interloquire, mi sono sempre messa a disposizione per risposte e chiarimenti, ma non permetterò che mi si trascini in un monotematico inutile e che comporta sperpero di denaro pubblico per ribadire concetti già noti a tutti, solo perché qualcuno deve dimostrare che si sta interessando della questione quando è fuori tempo massimo. Qualche giorno dopo il mio insediamento, e questo le commissioni Istruzione e Lavori Pubblici lo sanno bene, – ricorda – è partito il lavoro per la nomina del tecnico firmatario del progetto di adeguamento sismico e messa in sicurezza della Solito, che risale al 2018. Si temeva già allora che, essendo la Solito una scuola datata e per la quale non si era mai messo mano ad interventi di manutenzione, potessero verificarsi dei cedimenti, come poi effettivamente è avvenuto la scorsa estate. All’epoca, sotto la sindacatura Messinese, quel progetto venne approvato dalla giunta, divenne esecutivo e ottenne tutti i pareri necessari, ma poco dopo cambiò la normativa in materia sismica e tutte le opere ancora non avviate avrebbero dovuto essere riviste e aggiornate. Il progetto, quindi, a dispetto di quanto millanta qualcuno, andava obbligatoriamente adeguato in base alle nuove norme e il prezziario rivisto. Chi mi ha preceduto ha avuto la possibilità di intraprendere il percorso, e per tre mesi non ha fatto niente”.

L’assessore Morselli precisa come questo non sia un problema che si può risolvere alzando il telefono e inviando una squadra di tecnici e di muratori. “Tutto il resto è un cumulo di bugie, – aggiunge – e ci vengono adesso a chiedere la convocazione di un monotematico, ma per dimostrare cosa?”

Morselli ricorda come, a pochi giorni dall’insediamento, sia riuscita a far riavere l’incarico al progettista originario, ma poi sono subentrati i tempi tecnici del deposito della relazione peritale ed il Rup, con le sue analisi e le sue legittime perplessità. “Ci sono state richieste di chiarimenti e di documenti integrativi, e in questa fase la politica poteva solo sollecitare in modo che tutto fosse mandato nei tempi. Io l’ho fatto, pur avendo a che fare con mille altre emergenze: personale ridotto, mancanza di dirigenti. Abbiamo mandato tutto al Genio Civile, e ho continuato a fare pressioni per il rilascio del parere, che, ci hanno assicurato, ferie permettendo quasi certamente avremo la prossima settimana. Nelle more del rilascio del parere, ci siamo portati avanti, preparando tutti gli atti propedeutici alla procedura di gara. Quindi, non appena il Genio Civile ci darà l’ok, noi siamo pronti. Abbiamo fatto tutto seguendo alla lettera il Codice degli Appalti, ma questa spiegazione, dimostrata con carte alla mano, a qualcuno non basta. Quindi è stata avanzata la richiesta di accesso agli atti insieme a quella di un monotematico, proprio ora che siamo in dirittura d’arrivo! Dov’erano nel periodo in cui chi mi ha preceduto non ha fatto alcun passo avanti in questa lunga e farraginosa procedura?”.

Morselli invita la presidente Ascia a desistere dalla richiesta di celebrazione del monotematico, ma se si vuole comunque andare avanti lo si faccia. “Studino bene gli atti, – conclude – e se trovano errori, ritardi, omissioni o negligenze da parte nostra si rivolgano alla giustizia, vadano in Procura e presentino un esposto. Io sono disponibile a difendermi in un’aula, ma non mi farò più prendere in giro nel corso di un monotematico inutile”.

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Attualità

Salvo Russo nuovo presidente di Ance Sicilia

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Palermo – E’ Salvo Russo, il nuovo presidente di Ance Sicilia.

Russo 56 anni, di Bagheria, Amministratore unico e direttore tecnico della Icored è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Ance Sicilia Giovani, formazione, sicurezza, servizi alle imprese le priorità del programma .

“Sarà un lavoro di squadra per raggiungere importanti obiettivi” – ha detto il nuovo presidente, dopo l’elezione.

Salvo Russo ha designato una squadra di vicepresidenti, fra cui due donne, anche questa approvata all’unanimità dall’Assemblea.

Si tratta dei vicepresidenti Rosaria  Ricciardello (con delega ai Lavori pubblici), Sabrina Burgarello (Rapporti interni e Organizzazione), Michelangelo Geraci (Urbanistica ed Edilizia residenziale), Giorgio Firrincieli (Lavoro e Relazioni sindacali), Paolo Augliera (Partenariato pubblico-privato), Rosario Fresta (Tesoriere).

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Legambiente presenta il rapporto “Scacco Matto alle Rinnovabili”

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Venerdì 14 marzo, dalle ore 16:00, presso lo Spazio Mediterraneo ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, sarà presentato “Scacco Matto alle Rinnovabili”, il Rapporto di Legambiente che fa il punto sugli ostacoli ancora presenti nel nostro Paese e che mettono a rischio il raggiungimento degli obiettivi climatici, ma anche lo sviluppo e l’innovazione per i territori. 

Novità di quest’anno è l’Osservatorio Aree Idonee e Regioni che aprirà la tavola rotonda dal titolo “Accettabilità delle rinnovabili sui territori e recepimento del Decreto Aree Idonee”, che vuole avviare un serio confronto sulla definizione delle aree idonee tra esperti, istituzioni e portatori di interesse.

Seguiranno interventi dal pubblico. L’iniziativa si inserisce nelle attività di Sicilia Carbon Free, il progetto di Legambiente in Sicilia per emissioni zero al 2040 con efficienza energetica e fonti rinnovabili.

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Percorso di Montagnaterapia, migliorare le competenze e le capacità professionali

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Per la prima volta in Sicilia, la macro area Sud (Sicilia e Calabria), sezione della Società Italiana di Montagnaterapia (SIMonT) nazionale, organizza un corso di formazione di Montagnaterapia.

Il concetto nasce ufficialmente nel 1999 quando dalle pagine del settimanale Famiglia Cristiana lo psicologo e psicoterapeuta Giulio Scoppola ha coniato questo termine che ben delinea la sua valenza scientifica.

Scoppola ha dimostrato come con l’attività fisica regolare attraverso il cammino nei boschi e nei sentieri si potesse, ad esempio, controllare la pressione sanguigna e il peso corporeo, contrastare la sindrome metabolica, ridurre il rischio di insonnia, ansia, fenomeni regressivi o depressivi.

Il padre della Montagnaterapia si era accorto che stare in mezzo alla natura e camminare in montagna faceva bene al corpo e allo spirito e poteva essere d’aiuto a tutti i soggetti più fragili. La Montagnaterapia, secondo la definizione ormai classica di Giulio Scoppola è “un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura e alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; esso è progettato per svolgersi, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna”.

Nel 2005 nasce una rete nazionale di Montagnaterapia, dove esperti qualificati, psicologi e psichiatri, fisioterapisti, educatori, infermieri sono affiancati dalle guide alpine e dagli accompagnatori di escursionismo del CAI. Vengono fatti incontri a cadenza biennale per confrontare le proprie esperienze e indicare le linee guida da seguire per i percorsi riabilitativi.

Nella Montagnaterapia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli interventi socio-sanitari si articolano e si integrano con le conoscenze culturali e le attività tecniche proprie delle discipline della montagna (frequentazione dell’ambiente montano, pratica escursionistica o alpinistica, sci, arrampicata, ecc.), per tempi brevi o per periodi della durata di alcuni giorni (sessioni residenziali), nel corso dell’intero anno.

Il lavoro viene in ogni caso integrato con gli eventuali trattamenti medici, psicologici e/o socio-educativi già in atto.La promozione e la qualità dei progetti SIMonT hanno come comune denominatore la ricerca qualificata di ogni processo che porta all’esperienza di Montagnaterapia e le sue funzioni terapeutico/educative. Il corso, che si terrà i prossimi 13, 14 e 15 giugno, si prefigge di migliorare le competenze e le capacità professionali degli operatori attraverso oltre 20 ore di lezioni teorico-pratiche e sul campo. E’ organizzato dal referente della macro area sud, Giovanni Di Lorenzo e dal referente del progetto “Zaino in spalla”, Gaetano Terlizzi, la sede è quella della ConSenso coop. soc. – tenuta sant’Angela Merici, sita in contrada Roccella snc a Caltanissetta.

Il corso è aperto a un massimo di venti persone. Il percorso formativo, rivolto a medici, infermieri, psicologi, psicoterapeuti, oss, assistenti sociali è patrocinato dal CAI sezione Madonie e dalla testata giornalistica scientifica nazionale on line “Quotidiano Benessere” e prevede l’attribuzione di 20 crediti ECM oltre che il rilascio di un attestato di partecipazione.

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