Seguici su:

Attualità

La sanità ammorbata: protesta generale il 16 novembre

Pubblicato

il

Ospedale Vittorio Emanuele al collasso ed le organizzazioni sindacali FP-CGIL, CISL-FP, UIL-FPL, FIALS, FSI, NURSIND e NURSING-UP della provincia di Caltanissetta, a seguito di una assemblea dei lavoratori del personale del Comparto Sanità del
presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela, dell’ 8 novembre, in considerazione delle
“ataviche” ed “irrisolte” problematiche che attanagliano la struttura sanitria e che nel tempo hanno “inficiato” e la risposta sanitaria locale nei confronti dei cittadini ed in particolare hanno inviato una nota al Prefetto, alla direzione dell’Asp, al sindaco le condizioni oggettive. Un lungo elenco di chiusure di reparti, di carenze, di disservizi ed annuncia l’ennesimo sit in. Ecco cosa è accaduto in questi ultimi anni
• Chiusura nel 2020 dell’U.O.C. di Psichiatria e declassamento della stessa a semplice struttura ambulatoriale,
causa impossibilità (vera o presunta tale) da parte dalla Direzione Strategica dell’A.P.S., a reperire personale
medico;
• Chiusura e declassamento a semplice servizio ambulatoriale ospedaliero dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria
sempre a causa della palesata impossibilità a reperire medici specialistici per la branca in questione;
• Chiusura e declassamento a semplice servizio ambulatoriale ospedaliero dell’U.O.C. di Malattie Infettive,
riaperta in fretta e furia durante il periodo dell’emergenza pandemica da SARS-CoV-2 e oggi richiusa poiché
nella dotazione organica del personale medico è annoverato solo il Direttore dell’U.O.C.;
• U.O.C. di Rianimazione che sempre a causa della “irrisolvibile” carenza di personale medico non riesce a
garantire una adeguata risposta all’intero comprensorio e che in alcuni frangenti dell’emergenza sanitaria
dovuta alla pandemia da Covid-19 si è vista costretta a chiudere i battenti e trasferire i pazienti intubati nella
Rianimazione dell’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta;
• Sale Operatorie che sempre per carenza di medici Anestesisti, riescono a garantire solo gli interventi
chirurgici in urgenza/emergenza destinando ad altre strutture ospedaliere provinciali e spesso extraprovinciali gli interventi di piccola chirurgia o gli interventi chirurgici in elezione;
• La “neonata” U.O.C. di Neurologia che ha dovuto chiudere le porte a poco più di un anno dall’inaugurazione
sempre per carenza del personale medico specialista, mandando in frantumi la tanto discussa nascita della
rete Stoke. Ci chiediamo imbarazzati, anche alla luce di quanto sancito dall’art. 1 comma 268 della legge n.
234 del 30-12-2021 comma n. 268, che dispone in materia di reinternalizzazione dei servizi concessi a ditte
od aziende esterne, quale sia stato il nesso logico che ha portato a decidere la Direzione Strategica aziendale
a riaffidare l’assistenza ai pazienti affetti da problemi neurologici ad una struttura esterna convenzionata;
• L’U.O.C. di Chirurgia Generale dal 01/02/2022 è stata privata del Direttore di Struttura Complessa (Dr. Tirrò)
che per le qualità professionali era motivo di attrazione sia per i giovani chirurghi che per l’utenza delle
province limitrofe. Attualmente è gestita “ad interim” dal Primario della Chirurgia Generale del “S. Elia”.
Presente per soli 3 giorni al mese (per indisponibilità della Sala Operatoria) per eseguire interventi
programmati in video laparoscopia, i 5 medici presenti (rispetto ai dieci previsti) si occupano con serie
difficoltà della gestione delle URGENZE chirurgiche in un bacino di utenza, che conta circa 140.000 abitanti;
• L’U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia nel proprio organico conta di soli 4 medici (compreso il Direttore di
Struttura), ciò rende impossibile il mantenimento degli standard dettati dalle direttive ministeriali e
assessoriali, sia per il rispetto della tempistica prevista per alcuni interventi che per i carichi di lavoro proibitivi
(presenza e reperibilità H24) che il personale medico deve sobbarcarsi per rispondere al bisogno di salute di
un territorio bistrattato;
• L’ U.O.C. di Urologia, dove fiorisce solo ed esclusivamente l’attività intramuraria, sempre a causa di carenza
di personale medico specialistico declina i pazienti nelle ore pomeridiane e notturne presso il presidio
ospedaliero del Capoluogo nisseno anche se trattasi di semplici consulenze specialistiche;
• La tanto acclamata U.O.D. Brest-Unit, più volte inaugurata e risaltata dai Governatori regionali e dai Direttori
Generali dell’A.S.P., non dispone di una collocazione plausibile per il trattamento di tali patologie e
soprattutto non dispone né di propri posti letto e tanto meno di personale medico ed infermieristico
adeguato;
• Il Centro Trasfusionale ancora chiuso sempre per lo stesso motivo, carenza di personale medico dedicato;
• La mai avvenuta apertura dell’U.O.C. di UTIN individuata, struttura e mai inaugurata, che ha comportato un
esborso esoso per le casse dell’ASP per l’acquisto di ventilatori e monitor multi-parametrici oltre che
l’adeguamento strutturale nei locali del terzo piano del nosocomio di via Palazzi e che ancora oggi attende di
essere inaugurata;
• U.O.C. di Pronto Soccorso, dove la dotazione organica dei medici si è contratta fino a raggiungere
attualmente l’esiguo numero di 4 unità, che rapportati ud un così ampio bacino d’utenza, non fanno certo
dormire sonni tranquilli. Qui va segnalata soprattutto la differenza di dotazione organica tra il locale Pronto
Soccorso e quello del presidio ospedaliero Sant’Elia di Caltanissetta, dove la dotazione organica dei medici
annovera 13 unità;
• Mancata attivazione della stabilizzazione del personale precario ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n.75/2017
(Decreto Madia) nonché dall’art.1 comma 268 della legge n. 234/2021 (Legge di stabilità economica);
• Mancata retribuzione delle ore di lavoro svolto in regime di straordinario e straordinario in pronta
disponibilità ai dipendenti che hanno superato la soglia limite prevista dalle normative vigenti e che grazie al
loro spirito di abnegazione e professionalità, hanno permesso di continuare a garantire i L.E.A;
• Che dire inoltre del “martoriato” servizio di 118 locale, con ambulanze spesso sprovviste di personale medico
rianimatore impossibilitati quindi a garantire interventi adeguati di risposta sanitaria di urgenza/emergenza,
volti a garantire la sicurezza e l’incolumità dell’intero comprensorio.
Per tutti i motivi sovraesposti, le scriventi segreterie, sentito l’autorevole parere dei dipendenti nella su menzionata
assemblea, che di fatto legittimano le OO.SS. ad intraprendere ulteriori rivendicazioni, con la presente informano le istituzioni che sarà effettuato un Sit-in di protesta con la partecipazione del personale sanitario del Comparto del presidio
ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela, che avrà luogo in data 16 Novembre , presso la piazza San Francesco di Gela dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

“In Sicilia il bracconaggio fuori controllo”

Pubblicato

il

Palermo – “In Sicilia il bracconaggio è ormai fuori controllo, e si spara tutto l’anno ovunque e persino in alcune aree naturali protette, anche a causa della deregulation venatoria della Regione”. Questo il grido d’allarme delle strutture regionali di Legambiente, LIPU e WWF all’indomani della notizia della denuncia di 6 cacciatori di frodo maltesi bloccati a Pozzallo (RG) mentre rientravano in patria con 500 kg di carne di cinghiale, 10 fucili e centinaia di cartucce, dopo una serie di battute di caccia nel ragusano.

Secondo le organizzazioni ambientaliste, “che la Sicilia sia diventata ‘terra di nessuno’ a disposizione di bracconieri evidentemente è noto persino all’estero! La situazione si è aggravata a causa dei provvedimenti e delle deroghe emanati negli ultimi anni dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura che – col pretesto del controllo selettivo dei cinghiali e dei daini – ha favorito la circolazione di cacciatori in ogni periodo dell’anno ed anche all’interno di alcune aree naturali protette, dove è impossibile distinguere gli spari dei ‘controllori’ autorizzati da quelli dei bracconieri che volutamente si muovono negli stessi giorni, per l’assenza di controlli e per l’effetto ‘copertura’ che i piani di abbattimento comportano”.

“I controlli? inesistenti: il Corpo Forestale Regionale ormai non è in grado di assicurare la necessaria presenza sul territorio, anche per il personale ridottissimo” – denunciano Legambiente, LIPU e WWF – “gli uffici regionali competenti in materia faunistico- venatoria si limitano alle autorizzazioni e alla parte burocratica, senza nessuna attività operativa di vigilanza”.”Riteniamo inaccettabile l’utilizzo delle norme sul controllo della fauna in sovrannumero per favorire, di fatto, una liberalizzazione dell’attività venatoria anche in alcune aree naturali protette, con rischi crescenti per l’incolumità di visitatori ed escursionisti” – concludono le tre Associazioni ambientaliste -.

“Chiediamo agli Assessori Regionali all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, e ai Dirigenti Regionali dei Dipartimenti Sviluppo Rurale e Ambiente di sospendere immediatamente ogni attività di abbattimento, soprattutto nelle aree naturali protette ed in questo periodo ecologicamente delicatissimo della stagione riproduttiva degli animali, di adottare soluzioni alternative per la fauna selvatica in soprannumero in casi di documentati danni, e di riattivare un serio e reale servizio di vigilanza venatoria e controllo antibracconaggio.

Continua a leggere

Attualità

Controlli per l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini di allevamento

Pubblicato

il

Ragusa – L’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale Servizio 15 – Servizio per il Territorio di Ragusa ha diffuso il “Piano Regionale di Interventi Urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini di allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa) anni 2022-2026” con la quale si autorizza l’attività di controllo numerico dei suidi selvatici per i mesi di maggio, giugno e luglio 2025. 

Le attività, su territori indenni, riguarderanno interventi di depopolamento sui suidi selvatici attraverso la riduzione generalizzata delle densità di popolazione come misura di prevenzione nonché di lotta alla malattia.Per le Aree Protette ZSC, ZPS, SIC ed Aree Natura 2000, sarà lo stesso Servizio 15 di Ragusa – RFV ad autorizzare l’attività di selezione. Per le Aree di Riserva, la necessità di intervenire per la selezione dovrà essere segnalata alle Autorità competenti (differenti in Provincia di Ragusa dal Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale) e, quindi, l’Ente Gestore, il Libero consorzio comunale di Ragusa, interverrà con specifica autorizzazione, disponendo circa la possibilità di intervenire con il metodo della cattura o con  quello dell’abbattimento  selettivo.

Gli interventi di controllo saranno eseguiti dai soggetti autorizzati  rappresentati  da personale  competente  per  territorio  afferente all’Ufficio  Ripartizione faunistico Venatoria del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale, al Corpo Forestale, alla Polizia Municipale, alla Polizia Provinciale e, se del caso, all’Ente Gestore di Riserve. Gli interventi programmati per il mese di maggio, giugno e luglio 2025 potranno interessare tutti i comuni della provincia di Ragusa, ma principalmente Ragusa, Monterosso Almo, Giarratana, Modica  Chiaramonte, Sciclì  e Ispica. Il personale autorizzato, rappresentato anche dai proprietari dei fondi nei quali sono presenti le trappole ufficialmente identificate da targhetta metallica inamovibile, o i soggetti autorizzati/coadiutori potranno attivare gli inneschi delle unità di cattura da un’ora prima del tramonto della sera antecedente il giorno stabilito per la cattura.

 L’abbattimento dei suidi catturati spetterà esclusivamente ai soggetti autorizzati  individuati per la gestione dell’unità di cattura.Al fine di organizzare e regolamentare l’attività dei coadiutori, il territorio provinciale e stato definito in sette zone:

1) Monterosso Almo e Chiaramonte Gulfi;

2) Ragusa, Monterosso e Giarratana;

3) Giarratana;

4) Giarratana, Ragusa e Modica;

5) Ragusa;

6) Ragusa e Chiaramonte Gulfi;

7) Tutte le altre AREE non comprese nelle precedenti, sia Aree demaniali e protette che aree agro silvopastorali non precluse all’attività venatoria. “Il Piano Regionale di sorveglianza e prevenzione – dichiara l’assessore allo sviluppo Economico Giorgio Massari – contiene misure urgenti per arrestare la diffusione della Peste Suina Africana e prevede che le Regioni adottino interventi urgenti per la sua gestione, controllo, eradicazione nei suini da allevamento e nella specie cinghiale. In questo caso l’attività di cattura con trappole, recinti o chiusini, di proprietà o costruiti da soggetti autorizzati e proprietari dei terreni che ne avranno ricevuto autorizzazione dovrà essere comunicato  al Servizio 15 di Ragusa – RFV” .

Continua a leggere

Attualità

Carabinieri e Farmacisti a tutela degli anziani

Pubblicato

il

Caltanissetta – Stamane , al Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta, nell’ambito delle iniziative avviate dall’Arma a tutela delle fasce maggiormente vulnerabili, e in particolare dell’attenzione rivolta al fenomeno delle truffe alle persone anziane, è stata presentata alla stampa la recente collaborazione avviata, in ambito locale, con Federfarma Caltanissetta e con l’Ordine Provinciale dei Farmacisti.

L’iniziativa si colloca tra le “buone pratiche” individuate dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per accrescere l’incidenza dei servizi di prossimità alla popolazione anziana e per sensibilizzarla sul delicato tema: accanto, infatti, ai numerosi incontri informativi nel tempo tenuti presso i centri di aggregazione (parrocchie, strutture assistenziali, centri per anziani) all’affissione di locandine nelle caserme dell’Arma così come ai tanti servizi di prossimità svolti attraverso pattuglie appiedate, in particolare nei piccoli centri della provincia, si è reputato proficuo sviluppare ulteriormente la capillare campagna di informazione finalizzata ad accrescere i livelli di prevenzione e la funzione di “rassicurazione sociale” in favore degli anziani realizzando una collaborazione con le farmacie del territorio, dove, come illustrato dal Comandante Provinciale, sarà distribuito, in occasione dell’acquisto di farmaci, un opuscolo informativo sulla specifica tematica.

All’incontro con la stampa erano presenti i rappresentanti di Federfarma e dell’Ordine dei Farmacisti, che hanno aderito con grande entusiasmo e particolare sensibilità all’iniziativa, nella condivisa consapevolezza di quanto sia importante, per contrastare il deprecabile fenomeno, poter raggiungere ogni potenziale vittima informandola sui possibili rischi e presentando modelli comportamentali di prudenza utili a difendersi dalle forme di minaccia sempre più subdole.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
Pubblicità