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Cronaca

La ricetta del PD per uscire dall’impasse

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Nel giro di pochi giorni una serie di notizie assai preoccupanti ha interessato il nostro territorio.
Oggi, grazie ad un importante intervento delle forze dell’ordine, è emerso un pericoloso processo di riorganizzazione del clan mafioso di Caltanissetta. Un tentativo che è stato fortunatamente sventato, ma che veniva portato avanti nell’omertà generale, attraverso lo spaccio, il racket e l’intimidazione.
Due giorni fa, a Marianopoli, due donne di cinquant’anni sono morte di fame, tra solitudine, escrementi ed immondizia.
Tutto ciò a poco più di un anno dall’omicidio di Adnan Siddique, assassinato per aver trovato il coraggio di denunciare mafiosi e caporali. Quello stesso coraggio che tante e tanti tra noi non riescono a darsi.
A ben vedere, queste notizie confermano quanto proviamo ad affermare da tempo.
La nostra provincia vive un’enorme questione sociale, che non potrà essere risolta solamente con nuove risorse pubbliche o con generiche strategie di valorizzazione del nostro potenziale economico, culturale e naturale.
No, a nostro giudizio il tema centrale è un altro. Noi siamo convinti che senza un sovvertimento sostanziale degli equilibri di potere e di ricchezza che connotano questo territorio non riusciremo ad uscire dalla trappola del sottosviluppo, dell’illegalità e della povertà.
Senza far saltare consorterie, clientele e parassitismi non ce la faremo, per questo occorre una grande battaglia politica e culturale che abbia al centro il lavoro, i diritti e l’uguaglianza.
Senza lavoro di qualità, senza istituzioni efficienti e senza una piena restituzione di senso alla parola cittadinanza, legalità e sviluppo continueranno ad essere concetti vuoti, buoni per una stanca retorica.
Anche per questo proveremo a dotare il Partito Democratico della forza politica e degli strumenti culturali necessari per affrontare questa battaglia. Lo faremo con determinazione e convinzione, perché non c’è davvero un solo minuto da attendere.

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Cronaca

Violenza sessuale su minorenne in ambito familiare, scatta un arresto a Gela

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E’ accusato di avere commesso reati di di violenza sessuale su una giovane ragazza infraquattordicenne, il cinquantenne arrestato dalla Polizia di Gela in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, applicativa degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal Gip di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, diretta da Salvatore Vella. L’uomo avrebbe costretto la ragazza, in più occasioni, a subire palpeggiamenti al seno, al sedere e alle parti intime, offrendole del denaro nel caso in cui avesse assecondato ulteriormente le sue pretese di natura sessuale.

I plurimi episodi di violenza sessuale sarebbero iniziati nel 2020 e continuati fino al settembre scorso, all’interno del contesto familiare, nel quale l’indagato viveva in quanto convivente della madre della giovanissima vittima. Gli ufficiali di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Gela, hanno ascoltato la minore in presenza di un esperto in psicologia dell’età evolutiva. Ciò ha consentito di ricostruire attentamente i gravi episodi di violenza subiti dalla ragazza, confermati successivamente da altri testimoni che sono stati sentiti nel corso delle indagini. Massima continua ad essere l’attenzione della Procura della Repubblica e delle Forze di Polizia del territorio per il contrasto ai reati commessi in ambito domestico e familiare.

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Cronaca

Arresto per possesso di droga

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Scicli – I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica hanno arrestato per la violazione della normativa sugli stupefacenti un 32enne ispicese, disoccupato e noto agli operatori di polizia visti i suoi precedenti penali.

La costanza dell’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti nel territorio di competenza ha portato i militari, sin dalle prime luci dell’alba della giornata di interesse, ad effettuare attività di perquisizione sugli obiettivi sensibili gravitanti nell’abitato di Ispica. Non a caso, all’esterno di un noto bar della tranquilla cittadina, gli operanti si sono imbattuti in un noto soggetto di interesse operativo che, alla vista dei militari, ha mostrato tutta la sua insofferenza alla loro presenza.

Di conseguenza, il controllo che ne è scaturito ha fatto sì che si avviasse precipua attività di polizia giudiziaria che ha portato al rinvenimento all’interno della sua abitazione di un quantitativo di sostanza stupefacente pari a 15 grammi di cocaina e 50 grammi di marijuana, oltre ad un bilancino di precisione perfettamente funzionante e materiale atto alla partizione della sostanza. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro da parte dei militari operanti. L’arrestato, su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

L’Arma dei Carabinieri di Modica proseguirà i controlli sul territorio finalizzati alla repressione di un fenomeno che, visti anche gli ultimi eventi di rilevanza nazionale, desta particolare preoccupazione soprattutto tra le mura domestiche.

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Cronaca

Abusi edilizi accertatati dalla polizia locale

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Ragusa – La Polizia Locale ha denunciato all’autorità giudiziaria due individui per avere realizzato opere edili abusive all’interno di una villetta. La vicenda è emersa a seguito di una denuncia presentata dalla parente di un 74enne, erede in parte, dell’immobile che era stato “lasciato in eredità” ad un amico del congiunto deceduto.

La donna, nella denuncia, aveva sollevato sospetti riguardo a presunti abusi edilizi da parte della controparte.Il Nucleo Operativo di Polizia Edilizia (NOPE) ha prontamente avviato una serie di accertamenti, durante i quali è emerso che l’amico-erede aveva effettuato diverse modifiche non autorizzate.

Tra queste, la creazione di un varco pedonale con cancello e la modifica di un varco già esistente, la realizzazione di un locale termico di circa 25 mq con materiali in laterizio e l’installazione di una copertura in pergolato. Tutte queste opere sono state eseguite senza il rispetto delle necessarie autorizzazioni, in particolare della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).

In un colpo di scena, le indagini hanno rivelato che anche la denunciante, ovvero la parente del 74enne, era coinvolta in attività edili illecite. Infatti, sono state riscontrate opere edili non autorizzate nella parte della villetta in cui risiede, evidenziando la complessità della situazione.La polizia locale ribadisce l’importanza del rispetto delle normative edilizie e sottolinea che ogni intervento su immobili deve essere preventivamente autorizzato per garantire la sicurezza e il decoro del territorio.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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