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Cronaca

La questione rifiuti all’Ars: scoppia la polemica

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Palermo: “Se il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ha evidenziato un problema circa il ddl sulla riforma dei rifiuti, puntualmente presentato dal Governo e non condiviso dal Parlamento siciliano, un motivo ci sarà. Dunque, che l’on. Savarino nella sua veste di presidente della Commissione territorio e ambiente all’Ars dica che le parole di Micciché sono disconnesse coi fatti e con gli atti parlamentari, non corrisponde al vero. Mi risulta che unanimemente tale disegno di legge sia criticato, tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione che anzi plaude il presidente Miccichè per tutelare una norma che non aiuta i fruitori ultimi: i Comuni. Questi sono i fatti, ovvero che quasi 400 Enti Locali siciliani condividono un problema con la gestione dei rifiuti, che rischia di diventare cronico con aumenti esorbitanti sulla TARI a carico dei contribuenti”. Così afferma il deputato regionale di Forza Italia, Michele Mancuso in replica alle parole dell’on. Giusi Savarino di Diventerà Bellissima sulla tematica dei rifiuti in Sicilia.

“La mia non vuole essere una critica in chiave polemica, bensì costruttiva – continua il Parlamentare. Ho sentito dichiarazioni sgradevoli secondo cui il Parlamento siciliano non approvando la norma sui rifiuti incentiverebbe il malaffare. Beh, se il presidente Miccichè si è esposto personalmente è per legittima difesa dell’Istituzione che rappresenta. Piuttosto, inviterei l’onorevole Savarino o le cariche istituzionali a lei vicine di aprire al dialogo con i partiti e con i Comuni. Si ascoltino le loro istanze e le loro proposte.

“Se si pensa alla risoluzione dei rifiuti in Sicilia costruendo termovalorizzatori – ipotesi già bocciata da Roma – siamo in alto mare. Così come la spartizione provinciale degli ambiti territoriali, puntualmente condannata dalla Corte dei Conti. Ripeto – conclude Mancuso – l’unica via per una serie e oculata riforma, che non rischia di far nuotare i cittadini tra i rifiuti è il dialogo, rimettendola nelle mani di tutto il Parlamento. L’alternativa è un isolamento sterile che rischia un effetto boomerang”.

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Cronaca

Attacco hacker filorussi, nel mirino anche il sito della Provincia di Caltanissetta

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C’è anche quello della Provincia di Caltanissetta, tra i siti attaccati dagli hacker filorussi NoName057(16). Oltre a quello nisseno, non risultano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa ed Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha allertato i bersagli e le autorità e fornito suggerimenti per la mitigazione dell’impatto.

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Cronaca

Retata nell’Ennese

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Retata della Polizia e della squadra mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte, a seguito di una complessa e articolata attività di indagine diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

Numerose le persone arrestate, gravemente indiziate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante per due di loro dell’associazione armata, e per detenzione, vendita, cessione, trasporto e consegna a terzi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, crack e marijuana. L’attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel territorio di Agira e dei vicini centri di Assoro, Regalbuto, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Nissoria e Leonforte.All’operazione ha collaborato personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile delle Questure di Catania e Agrigento, personale delle unità cinofile dell’U.P.G.S.P. della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.

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Cronaca

Custodia cautelare per padre violento

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Ragusa-  Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Modica e della Stazione di Modica hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella attuale fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni.

L’uomo, fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.Il minore, giunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica per una riferita caduta accidentale dal letto, è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche.

Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi in ordine alla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dai genitori del bambino, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile di tali gravi lesioni.

L’insieme degli elementi raccolti sinora ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi.

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