Comiso – La Polizia ha arrestato in flagranza di reato un comisano di 24 anni per detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
L’operazione di polizia giudiziaria, del personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso e della Squadra Mobile della Questura di Ragusa, è scaturita da una attività di contrasto alla diffusione di sostanze stupefacenti fra i giovani della provincia ragusana ed in particolar modo alla “mala movida” notturna, nell’ambito di mirati servizi disposti dal Questore della provincia di Ragusa Dr. Vincenzo Trombadore, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati connessi all’attività di spaccio e dare un duro colpo alle “piazze di spaccio” nel territorio ibleo.
I poliziotti hanno intensificato l’attività info-investigativa, riuscendo a monitorare più persone con specifici precedenti di polizia e ad effettuare l’arresto in flagranza di reato.
Infatti, nel pomeriggio di lunedì 27 novembre scorso agli agenti non è sfuggita la presenza – a bordo di una utilitaria – di un noto pregiudicato del luogo nei pressi di un isolato casolare, sito nelle campagne adiacenti l’aeroporto di Comiso.
In considerazione dell’ora e del luogo internato, gli operatori hanno proceduto a perquisizione del veicolo e dell’abitazione, precisamente un casolare, in uso esclusivo al giovane, all’interno del quale sono stati rinvenuti 50 panetti di hashish per un peso complessivo di oltre 5 kg e due pietre di cocaina del peso totale di 200 grammi, occultati nel mobilio del vano cucina.
Il prosieguo del controllo di polizia ha permesso di appurare che il 24enne aveva allestito un vero e proprio laboratorio per immagazzinare, tagliare e confezionare le dosi di stupefacente da immettere nel mercato dello spaccio.
Oltre all’ingente quantitativo di stupefacente, sono stati rinvenuti sequestrati anche materiale per il confezionamento, bilancino di precisione, banconote di vario taglio del valore complessivo di 6.500 euro ed una macchina elettrica conta banconote, tutti elementi inequivoci per classificare il rustico come punto adibito a deposito e confezionamento dello stupefacente.
La droga sottoposta a sequestro penale avrebbe consentito all’uomo di guadagnare circa 120.000 euro se immessa nel mercato.