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Politica

La Nuova Dc sbarca a Niscemi

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L’ ex governatore Cuffaro vuole riconquistare la Sicilia, dopo la parentesi oscura. Una campagna di espansione che tocca tutti comuni. Oggi è stata la volta di Niscemi, dove è stata presentata, nel pomeriggio, la dirigenza della Democrazia Cristiana Nuova a Niscemi, alla presenza del Commissario Regionale, Totó Cuffaro. La manifestazione si è svolta presso il Giardino Malerba.

Presenti, Franco Bartoluccio, commissario della DC Nuova a Niscemi e Francesco Trainito, vice commissario della DC Nuova a Niscemi, Luigi Gualato, capogruppo della DC Nuova al consiglio comunale di Niscemi. All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti che ha voluto dare il proprio saluto, il segretario della Lega Valentina Spinello, e il segretario cittadino del PD, Francesco Di Dio.

“La presenza di tanta gente ci spinge ad andare sempre più avanti – dichiara Cuffaro -. E’ la testimonianza di come la gente voglia tornare ad avvicinarsi alla politica da noi proposta, quella che ha alla base i valori. Noi stiamo riprendendo la storia di questo partito che va ricontestualizzata in chiave moderna. In questi anni sono cambiati i giovani, la società ma non sono cambiati i valori di Sturzo, De Gasperi, ed è a questi valori che dobbiamo ispirarci. Dobbiamo far rivivere i principi cattolici, popolari e liberali grazie all’impegno in prima linea di uomini, giovani e donne che, guardando al passato – conclude Cuffaro -, possono progettare un futuro migliore per Niscemi e per la Sicilia”.

“La Democrazia Cristiana Nuova riparte dai giovani e dalle idee –ha detto Franco Bartoluccio – e l’evento di oggi, molto partecipato, vede crescere, giorno dopo giorno, questa realtà in modo costante e con infinita passione”. “La sede sarà un’opportunità per chiunque voglia avvicinarsi alla Dc Nuova – dichiara Francesco Trainito -. Il nostro impegno sarà coinvolgere quanti più giovani e donne nel progetto”.

“Oggi è una data importante per la Dc Nuova a Niscemi – aggiunge Luigi Gualato -. Vogliamo coinvolgere quante più persone nel progetto e soprattutto far riavvicinare alla politica chi negli ultimi anni si è disinteressato”.

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Donegani:”Pd e M5s in stato confusionale con un progetto ambiguo e incoerente”

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Modello Provincia? Modello Regione? No Modello Confusione: la pensa così il segretario regionale di PeR Miguel Donegani commentando la riunione voluta dai vertici regionali di PD e M5S di sindaci ed amministratori alternativi a Schifani.

“Parlare di un’alternativa al governo Schifani avendo in giunta due forze politiche organiche al governo Schifani- dice Donegani- è la dimostrazione, ove ce ne fosse ancora bisogno, di un evidente stato confusionale. Come PeR siamo reduci da una manifestazione regionale di grande successo, che sta mettendo in campo un nuovo modello, realmente progressista e riformista, serio e coerente, fatto da forze politiche e movimenti che sono alternativi, nei fatti e non a parole, al centro-destra a Palermo, ma anche nelle città”.

” Una competizione elettorale, quale quella provinciale, che non vede la partecipazione diretta dei cittadini, già non ha credibilità, riconoscibilità e investitura popolare. Di sicuro questi atteggiamenti ambigui e poco chiari di talune forse politiche allontanano ancora di più i futuri elettori, rafforzando il partito degli astensionisti, ovvero di nostri concittadini che preferiranno stare a casa, pur di non votare questi metodi e queste incoerenze”- aggiunge

“PeR continua il suo progetto alternativo al centrodestra in Sicilia – sottolinea- con la consapevolezza di misurarsi in competizioni elettorali nelle quali saranno i cittadini a scegliere i loro rappresentanti, proponendo una proposta seria, credibile e coerente senza ambiguità e schizofrenie politiche, progetto che a Gela alla prima uscita elettorale come PeR ci ha consentito di superare agevolmente lo sbarramento del 5% e superando abbondantemente il 6% diventando la seconda forza del campo progressista, superando i 5 stelle, progetto altresì che ci ha dato stima e radicamento in provincia ed in Sicilia grazie alla coerenza e alle proposte che abbiamo anteposto all’appartenenza (quell’apparenza becera che ti chiede a chi appartieni e non cosa sai fare) preferendo invece il merito, la libertà, l’autonomia che invece dovrebbe sempre anteporre i cittadini alle alchimie ed ai giochini politici che sono ormai stantii e che parlano in linguaggio arcaico ed obsoleto”

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Dalla convention Gela parte l’alternativa al governo Schifani costruendo il “campo Sicilia”

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Un’altra Sicilia è possibile: è il tema scelto per partire da Gela a costruire il progetto politico. I lavori al teatro Eschilo sono stati aperti dall’on Nuccio Di Paola coordinatore del M5S. ” È stato difficile vincere a Gela partivamo da perdenti e noi siamo oggi perdenti su ogni libero consorzio e città metropolitana perché domina il centrodestra con il governo regionale. Con tutte le difficoltà del caso stiano cercando di lanciare un segnale: noi le decisioni le vogliamo prendere in modo.partecipato per scardinare chi i candidati li impone dall’alto. Da noi sindaci e consiglieri sceglieranno insieme.Dobbiamo costruire il campo largo? Il centrosinistra? Lo chiamerei campo Sicilia dove chi vuole aggregarsi per l’ alternativa è benvenuto.

AbthonyvBarbagallo aegretario regionale del Pd ha detto : “Aspettiamo elezioni provinciali da 12 anni e da ieri.C’è stata una melina insopportabile del centrodestra per non votare .Noi oggi dobbiamo dare voce di un mondo degli Enti locali che ha tante fragilità”.

La parola è passata al sindaco Terenziano Di Stefano

” È giusto ripartire con l’ascolto degli amministratori sono lasciati soli al loro destino. Il centrodestra da un lato illude con decreti di finanziamento dall’altro non dà nessun supporto. Dobbiamo essere più maturi e accoglienti e mettere da parte frizioni se no la partita non si può giocare. Ci sono tanti civici, tanti partiti contro governo regionale e non dialogano con noi e non possiamo non accoglierli. Npi abbiamo costruito il progetto Gela domani deve essere il progetto Sicilia.

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Assessori regionali operativi subito dopo la nomina:al via iter ddl

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Gli assessori regionali non dovranno più attendere il giuramento dinanzi al presidente della Regione e al cospetto dell’Assemblea regionale siciliana per assumere le loro funzioni, ma saranno operativi, per gli atti di ordinaria amministrazione, sin dal loro insediamento. È una delle principali novità previste dal ddl di modifica della legge regionale 28 ottobre 2020, n. 26, approvato dal governo Schifani nella seduta di giunta di ieri. Il ddl dovrà adesso iniziare l’iter parlamentare attraverso la cosiddetta “proceduta rafforzata”, cioè l’approvazione con maggioranza assoluta dell’Ars e l’eventuale referendum.

«Questo disegno di legge – commenta il presidente Renato Schifani – consentirà al prossimo governo di poter lavorare sin dal suo insediamento nella sua completezza, diversamente da quanto accaduto a me che ho dovuto attendere oltre un mese per avere una giunta nel pieno delle sue funzioni. L’obiettivo è fare funzionare meglio la Regione, a partire dagli organi di vertice, eliminando criticità che possano rallentarne l’azione».

La modifica della legge si è resa necessaria perché nella sua prima applicazione, avvenuta con l’attuale governo, sono emerse criticità. La norma prevede, infatti, che gli assessori assumano le proprie funzioni solo dopo il giuramento all’Ars che può avvenire, ovviamente, solo dopo l’insediamento dell’Assemblea stessa, con tempi dilatati per l’attesa della proclamazione degli eletti e dei termini previsti dalle norme per la convocazione della prima seduta. Così, il presidente Renato Schifani, che si è insediato il 13 ottobre 2022, ha dovuto attendere il giuramento degli assessori avvenuto il 16 novembre successivo.

Il secondo articolo del ddl, invece, integra l’introduzione del silenzio-assenso, dopo 45 giorni, per quanto riguarda i pareri dell’Ars sulle norme di attuazione dello Statuto da trasmettere alla Commissione paritetica. La norma attuale prevede un termine di 30 giorni per esprimere questo parere ma non regolamenta l’eventuale silenzio. Lo strumento del silenzio-assenso è previsto già in altre norme, per esempio, in quella per la nomina di amministratori e rappresentanti della Regione negli organi di amministrazione attiva e di controllo di enti di diritto pubblico, in organi di controllo o giurisdizionali.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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