Nel dibattito locale sulla Finanziaria appena approvata dalla Regione che contiene anche la norma sblocca royalties si infittisce la schiera di chi pensa che quella norma sia a rischio di impegnativa da parte del Consiglio dei ministri. Tra chi ha espresso pubblicamente dei dubbi sulla legittimità di quella norma sblocca royalties, attraverso un post sui social, vi è l’avv.Emanuele Maganuco che la definisce “un mezzo pastrocchio giuridico”
” Ho letto – esordisce- la norma varata dal ns parlamento regionale, che prevede la possibilità di utilizzare il gettito delle royalties petrolifere anche per l’attività di risanamento dei comuni in dissesto ed in piano di riequilibrio.Credo prima facie che siano più di una le criticità giuridiche ed i profili di incostituzionalità (certamente, ma non solo, art. 3 e 117 Cost.) di questa norma, figlia evidentemente della fretta e della bramosia di tutti i nostri parlamentari regionali di accattivarsi le primogeniture di una disposizione che difficilmente resisterebbe ai filtri della Corte Costituzionale, se dovesse mai approdarvi”.
“Sul punto, evitando noiose digressioni tecnico- giuridiche sui social – aggiunge- sarei disponibile ad un confronto con gli amici parlamentari regionali. Magari mi sfuggono taluni aspetti tecnico giuridici che potrebbero convincermi dell’esatto contrario di quella che è invece oggi la mia percezione.Alla stato penso che i nostri rappresentanti, per assecondare una finalità apprezzabile (aiutare il nostro Comune ad uscire dal dissesto), temo abbiano invece contribuito a partorire un mezzo pastrocchio giuridico.Il rischio oggi è che la pezza normativa sia peggio del buco e che pertanto venga messa in atto una proposta di bilancio riequilibrato anche sulla scorta di questa norma regionale, sulla cui legittimità ho più di qualche perplessità. L’auspicio ovviamente è che da cittadino di questa comunità, sia io invece ad aver preso un abbaglio”
Emozionante inizio di anno per il diacono buterese Giuseppe Felici, docente di Storia e Filosofia al Liceo Classico “Eschilo” di Gela. Stamattina a Roma ha avuto la gioia di essere presente e concelebrare la Messa di Capodanno di Papà Francesco insieme ad altri sacerdoti e diaconi.
La Messa alla Basilica di San Pietro, trasmessa su Rai Uno, ha avuto inizio alle 10 ed é stata dedicata a Maria Madre di Dio e alla pace.
“Ho provato una grande gioia giá nel momento dei preparativi della Messa alle 9.00 insieme agli altri concelebranti- racconta il prof.Felici- e poi un’emozione grandissima durante la Messa. Sono stato chiamato già dall’offertorio e ho dato la Comunione ai sacerdoti. Questo momento con Papa Francesco non lo dimenticherò mai”.
Dopo la Messa ha seguito l’Angelus da una piazza San Pietro strapiena di fedeli giunti da varie parti del mondo.
In un angolo della stanza, c’erano i primi vinili accatastati con il relativo numero identificativo scritto rigorosamente a caratteri cubitali per individuarli nell’immediato; dall’altro lato campeggiavano le bobine Pioneer in alluminio da 7 pollici e poco più distanti una colonna impressionante di audio cassette cromate Tdk Sf 60. Al mixer analogico stereo erano collegati un microfono Oktava Mke-15 e i giradischi Technics a cinghia lineare. Erano gli anni in cui, in scaletta, trovavano spazio Madonna con il suo Into the groove, i Duran Duran con The wild Boys, i Simple Minds con Don’t you (forget about me), Eros Ramazzotti con Una storia importante e i Righeira con l’Estate sta finendo…Era il 1985, l’anno in cui c’erano le feste in casa dove ad un certo tempo si abbassavano le luci, e dai pezzi rock si passava alle ballate romantiche. I famosi lenti da ballare abbracciati o avvinghiati più che mai, occasione per iniziare un amore, scatenare gelosie (volute), dichiararsi a qualcuno. E il primo gennaio di quell’anno, irradiava il suo segnale sui 100.300 Mhz, Radio Gela Express. Da allora sono passati 40 anni. In quel piccolo locale di via Polizelo, prima sede storica dell’emittente, le pareti erano colme di quelle che sono tuttora considerate il simbolo concreto delle radio: i cartoni delle uova. Un buon potenziale di assorbimento del rumore a basso costo rispetto a materiali più efficaci e “tecnici”. Promotori della nascita della nuova radio in città (già ne erano presenti altre), furono cinque giovani, uniti dalla passione per la musica e amici d’infanzia: Gaetano Casciana, Gaetano Bizzini, Antonio Pappalardo, Enzo di Giacomo e Crocifisso Cilia.
Insieme hanno stravolto il modo di fare radio. Oltre alle dediche e alle richieste degli affezionati ascoltatori, hanno aggiunto semplici ma determinati evoluzioni nel palinsesto quotidiano, arricchendolo con la promozione delle ultime uscite discografiche e – soprattutto – non spegnendo mai le trasmissioni al calare della notte, tutt’altro…Si sa, la notte non è meno meravigliosa del giorno, non è meno divina; di notte risplendono luminose le stelle, e si hanno rivelazioni che il giorno ignora. Dalla vecchia sede, la radio ha trovato spazio in un nuovo stabile, in via Zinchí per poi stabilirsi definitivamente in via Senatore Damaggio, a pochi passi da Piazza Umberto I.
La prima sede della radio in via Polizelo
Le “trasferte” sui monti iblei, per ovviare ad un problema tecnico sul caro e vecchio traliccio, rappresentano la storia. E se c’era da partire, nessuna condizione meteorologica avversa, poteva impedirlo. La radio non poteva e doveva rimanere spenta. Sarebbe stato un colpo al cuore. Non solo per i sempre più affezionati ascoltatori ma anche per quei numerosi commercianti che avevano sposato la pubblicizzazione del loro marchio negli spot (i primi in città con le voci realizzate da studi professionali). Col passare degli anni, alcuni dei fondatori di Radio Gela Express, hanno lasciato per esigenze lavorative e familiari ma il sano principio di vera amicizia è rimasto intatto. L’identico sentimento che accomuna gli attuali editori. A Gaetano Casciana, da quasi cinque lustri, si è affiancato Francesco Mangione. Entrambi non si sono mai fermati, arricchendolo il proprio bagaglio culturale sempre alla ricerca della novità del momento al passo coi tempi. Quasi anticipandola, in alcuni casi.
Gli editori Francesco Mangione e Gaetano Casciana
Ricordo come fosse oggi, il primo radiogiornale che ho avuto la responsabilità di condurre. Si chiamava “Express Informazione”. La sigla era “Birdland” dei Weather Report, musica di altissima qualità, con una perfetta commistione tra parti improvvisate e sezioni composte, un brano che esaltava le qualità dei singoli. Un vero e proprio capolavoro. A distanza di anni, posso dire che migliore scelta non poteva essere fatta per attirare l’attenzione di chi ci ascoltava…Cosi come la scelta di “Rumble”, sigla del trittico delle fortunate trasmissioni “Stadio Express”, in onda il sabato, la domenica e, ancora oggi, il lunedì. Un preludio molto soft e molto d’atmosfera che sfocia nel virtuosismo eclettico in uno dei pezzi fusion più belli in assoluto, firmato da Chick Corea con l’Elektric Band.Il radiogiornale, successivamente, ha cambiato denominazione in Gr Express, facendo fede al nome della testata giornalistica che ho il piacere di dirigere. Radio Gela Express, attualmente presente in diverse piattaforme digitali, negli ultimi anni, ha promosso tante iniziative dedicate ai giovani e nel periodo estivo ha realizzato il Ferragosto d’Italia e il Disco Village. Il palinsesto si è sempre arricchito con nuove trasmissioni e con nuovi conduttori. Tutti hanno contribuito alla crescita dell’emittente nella realizzazione di programmi, informazione, dibattiti politici, radiocronache, intrattenimenti leggeri, podcast. Ognuno ha avuto una parte. E continuerà ad averla. Perché sono ancora un uomo o una donna e un microfono con la riproduzione di musica, la condivisione di storie, a parlare di diverse questioni, a comunicare con il pubblico.
La regia della radio
La radio è la compagnia nelle notti insonni, le informazioni in tempo reale. Le voci che entrano in casa a dare presenza e conforto. I suoni che rallegrano i lunghi viaggi solitari. La radio accompagna la nostra vita, ascolta le nostre parole, zittisce la solitudine, racconta mille storie, c’è sempre. Come non esserle grati. Tutto questo è la radio. Tutto questo è Radio Gela Express. Auguri a noi!
Un disoccupato nisseno di 26 anni, pregiudicato, è stato arrestato dalla Polizia nella flagranza di reato di lesioni ad un operatore socio sanitario in servizio al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. L’equipaggio di una volante, che si trovava nei locali del presidio ospedaliero, ha udito delle urla provenire dall’attigua camera di osservazione breve intensiva, dove ha notato un uomo in escandescenza dinanzi la porta del bagno che spintonava un operatore socio sanitario tentando di colpirlo al volto con dei pugni. Una volta bloccato, l’aggressore è stato identificato e sottoposto a perquisizione personale. Lo stesso proco prima aveva fatto accesso al Pronto Soccorso per sospetta tossicosi alcolica. La vittima fortunatamente ha riportato solo lievi ferite alla mano destra. Riportata la situazione alla calma, l’arrestato è stato condotto in Questura.