La New Life srl potrà ancora continuare a detenere legittimamente l’immobile comunale di contrada Sgricciolo/ Spinello sede della Comunità terapeutica assistita in virtù del contratto di concessione stipulato con il Comune di Butera.Questo per effetto della dichiarazione di incompetenza in materia da parte del Tribunale di Gela. La vicenda comincia nel novembre 2004 quando tra il Comune di Butera e la società Sentiero per la vita srl, a cui è subentrata nel 2016 la società New Life srl, veniva stipulato un contratto a titolo oneroso avente ad oggetto la concessione in uso dell’immobile comunale sito in Contrada Sgricciolo/Spinello perl’erogazione di servizi socio/assistenziali e sanitari in favore di disabili e anziani in regime di Comunità Terapeutica Assistita (C.T.A.). Tuttavia, l’immobile comunale necessitava di alcuni lavori di manutenzione straordinaria e pertanto le parti stabilivano che il contratto in questione della durata di sei anni tacitamente rinnovabili avrebbe avuto inizio solo a seguito del ricovero del primo paziente presso la struttura avvenuto soltanto il 1 luglio 2013.Attualmente, l’iniziativa gestita in via esclusiva dalla società New Life srl presso l’immobile comunale è parte della rete di servizi erogata dall’Asp di Caltanissetta in favore di disabili psichici in fase post acuta. Nel 2019, il Comune di Butera in persona del sindaco pro tempore Dott. Balbo Filippo – ritenendo il contratto in questione scaduto nel 2016 a distanza di soli tre anni dal ricovero del primo paziente – con il patrocinio degli Avv.ti Vitale Antonio Francesco e Vitale Giuseppe conveniva in giudizio avanti il Tribunale di Gela la società New Life srl per ottenere il rilascio dell’immobile di contrada Sgricciolo/Spinello in relazione al quale la società affidataria corrisponde all’ente comunale un canone di Euro 40.000 annui circa. La società New Life srl, con il patrocino degli Avv.ti Girolamo Rubino ed Alessio Costa si costituiva in giudizio, eccependo, tra l’altro, in via preliminare, il difetto di competenza del Tribunale di Gela in favore del collegio arbitrale. In particolare, gli Avv.ti Girolamo Rubino ed Alessio Costa evidenziavano che l’art. 8 del contratto stipulato nel 2004 prevedeva che “ogni controversia che potesse insorgere tra l’Amministrazione Comunale e la Societàrelativamenteall’interpretazione e/o esecuzione e/o risoluzione della presente convenzione, sarà decisa da un Collegio di tre arbitri” e che quindi la competenza a decidere la controversia fosse in capo al nominando collegio di arbitri. Nel merito, inoltre, gli Avv.ti Girolamo Rubino ed Alessio Costa rilevavano la validità del contratto stipulato con il Comune di Butera, la cui efficacia e validità è iniziata a decorrere soltanto dall’1 luglio 2013 (giorno del primo ricovero del paziente) protraendosi per i successivi 6 anni fino all’1 luglio 2019, cui è seguito il primo rinnovo tacito per il successivo periodo dall’1 luglio 2019 all’1 luglio 2025.Con sentenza 9 dicembre 2021, il Tribunale di Gela, accogliendo l’eccezione formulata in rito dagli Avv.ti Girolamo Rubino ed Alessio Costa, ha dichiarato la propria incompetenza per essere la controversia compromessa in arbitri in ragione della convenzione di arbitrato in essere tra il Comune di Butera e la New Life srl (subentrata a Sentiero per la Vita srl) e ha condannato il Comune di Butera al pagamento delle spese di lite liquidate in complessivi 4.015,00 euro
Catia Proietti a Gela, nell’aula magna dell’ istituto Quasimodo presieduto dal dirigente professor Tedesco, si è tenuto un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione.
La scrittrice Catia Proietti, autrice del romanzo Sulla strada di Iqbal, ha affrontato il delicato tema dello sfruttamento minorile e dei diritti negati, in un parallelismo tra passato e presente.
L’evento si è aperto con un momento particolarmente toccante: gli alunni della quarta elementare del plesso Salonicco hanno eseguito un canto in lingua ebraica, un omaggio alla memoria della Shoah e un ponte simbolico tra le ingiustizie del passato e quelle attuali.Durante il suo intervento, la Proietti ha parlato di Maya, protagonista del suo romanzo, e di Iqbal Masih, il bambino pakistano ucciso per essersi ribellato allo sfruttamento lavorativo.
Due storie apparentemente lontane, ma unite dalla stessa matrice: la negazione dei diritti fondamentali. L’autrice ha spiegato di aver voluto “restituire Iqbal alla società attuale” attraverso la letteratura, per mantenerne viva la memoria e rendere la sua lotta ancora attuale.La sua narrazione non si è fermata alla denuncia dello sfruttamento, ma ha voluto sottolineare un messaggio di speranza: è possibile costruire un futuro diverso, più giusto, a patto di conoscere e proteggere i diritti.
“Il cambiamento inizia da noi”, ha ribadito, sottolineando come ogni individuo possa fare qualcosa per migliorare il mondo, per sé e per gli altri.Catia Proietti ha raccontato anche il suo legame con il quartiere San Basilio, un luogo difficile e spesso ostile, ma anche ricco di storie da raccontare. È da qui che trae ispirazione per i suoi personaggi, costruiti sulla base della realtà. Maya e Irene, le protagoniste di Sulla strada di Iqbal, portano nomi di persone reali, amiche dell’autrice.
Irene, ad esempio, è ispirata a una sua conoscente che crea a mano e cuce utilizzando materiali riciclati.L’incontro si è concluso con un’anticipazione esclusiva: il lancio del nuovo romanzo di Catia Proietti, Gayambrita Indaco, appena dato alla stampa. Un’opera che, a giudicare dalle parole dell’autrice, si preannuncia carica di significato e con la stessa intensità emotiva dei suoi lavori precedenti.
L’evento ha lasciato un segno profondo nel pubblico presente, offrendo spunti di riflessione sulla responsabilità individuale, sul valore della memoria storica e sulla necessità di continuare a raccontare storie di diritti negati e di speranza. Una giornata di grande valore culturale e sociale, che ha reso la letteratura uno strumento di consapevolezza e cambiamento.
In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, che celebra la firma della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale, avvenuta il 2 febbraio 1971, Legambiente Sicilia organizza numerose iniziative per far conoscere lo straordinario valore scientifico, naturalistico e ambientale di queste aree e per chiedere che siano adeguatamente tutelate.
Gli ecosistemi acquatici sono ambienti di straordinaria importanza: custodiscono una ricca diversità floristica e faunistica, garantiscono risorse fondamentali per la vita dell’uomo e svolgono una strategica funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici perché immagazzinano grandi quantità di carbonio e assorbono le piogge in eccesso, arginando il rischio di inondazioni, rallentando l’insorgere della siccità e riducendo la penuria d’acqua.
Tuttavia molte zone umide sono in declino a causa di numerose pressioni antropiche, oltre che per il cambiamento climatico, e spesso anche quelle ricadenti in aree naturali protette non ricevono tutela e attenzione adeguate.
Dall’1 al 9 febbraio sono state organizzate dai circoli territoriali numerose iniziative alla scoperta delle nostre zone umide, dalla Valle dell’Oreto e dal gorgo di Santa Rosalia (Palermo) al fiume Jato (Partinico), dal lago Trinità (Castelvetrano) al fiume Sosio, dal lago di Pergusa (Enna) ai Pantani Cuba e Longarini (Ispica), dal Lago Sfondato (Caltanissetta) ai mulini ad acqua dell’Ancipa (Troina), dal fiume Salito (Caltanissetta) al Pantano di Castiglione di Sicilia, per accendere i riflettori su queste aree, per ma anche per raccogliere dati aggiornati e puntuali.
Un incontro importante su un tema molto delicato: domani, giovedì 30 gennaio, alle 17 in aula consiliare si parlerà di “Endometriosi: conoscerla per combatterla”. È previsto infatti un incontro con Tea Ranno, autrice del libro “Avevo un fuoco dentro”.
Interverranno esponenti del mondo politico, medici, esperti del settore e donne impegnate nell’associazionismo. L’iniziativa è promossa dall’associazione “Diritto e donna” in collaborazione con la Libreria Orlando ed il patrocinio del Comune di Gela.