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La Nave della speranza: ai giornalisti la responsabilità di comunicare la storia

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La Nave Greca incarna la speranza di un popolo che dopo anni di ‘schiavitù’, riemerge. Quella stessa Nave che è stata ritrovata a pochi passi dall’area industriale che ha fatto scempio di Gela. Il miraggio dell’industria durato 60 anni e poi estirpato lasciando speranze tradite ed economia depauperata. E poi arriva la Nave che riaccende la fiammella in fondo al tunnel dell’aridità. La Nave che giaceva nel fondale di Bulala da 2500 anni e nel 1988 si è fatta trovare. Quella come le altre due. Esempio unico al mondo.

La storia e la comunicazione viaggiano di pari passo ed n questo preciso momento storico che attraversa la città la comunicazione sul fatto storico appare fondamentale per contribuire a dare un’immagine positiva della città. Ed è ai giornalisti che l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ( presente Salvo Di Salvo) e organizzati dall’Ucsi Sicilia con don Paolo Buttiglieri, con la collaborazione della Regione Sicilia, della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, della Direzione del Parco Archeologico di Gela e del Comune di Gela hanno voluto consegnare il peso della storia e della sua comunicazione per restituire a Gela la consapevolezza delle sue prestigiose origini. Oggi al Museo della Nave i protagonisti della storia del recupero hanno raccontato tutto quanto è accaduto dal 1988 ad oggi, da quando i sub Gino Morteo e Gianni Occhipinti l’hanno individuata, sepolta dal fango e sabbia ma integra. Sono stati una passeggiata nella storia antica  i due seminari incentrati sulla mostra di Ulisse e la nave di Gela che hanno trascinato giornalisti e studiosi in un mondo lontano ma anche fra le spire di una burocrazia che ha rubato altri 34 anni a quella nave travolta da un maremoto conservata dal mare. L’archeologa Rosalba Panvini ha spiegato con dovizia di particolari tutte le fasi del recupero, coadiuvata da diapositive che hanno testimoniato il recupero della chiglia e del corredo che l’imbarcazione portava con sé. Anfore, statuette fittili, crateri, calici alcun dei quali sono in mostra.

E poi i lunghi, interminabili convegni scientifici per discutere su come recuperarla: Anni e anni di discussioni mentre l’acqua continuava a cullarla. Fino al recupero totale che ha segnato una nuova èra. La soprintendente Daniela Vullo ha descritto le fasi seguite al recupero con il restauro e il trasferimento dei pezzi di cui era composta la Nave nella struttura inglese: altri anni di studi e di burocrazia. L’accelerazione al progetto è arrivata negli ultimi anni e poi la prima uscita a Forlì con una folla che gridava allo scandalo mentre la Nave si faceva conoscere per poi approdare ‘a casa’, qui a Gela, per farsi vedere dai suoi 20.000 visitatori.

Il sindaco di Gela Greco ha auspicato  una prosecuzione dell’evento e ci sono buone prospettive per poter arrivare fino a fine mese. Ma anche successivamente, quando la mostra chiuderà i battenti, non sarà la fine ma l’inizio di un nuovo percorso. Il relitto della nave ormai è tornato a casa, rimarrà a Gela, avrà una collocazione definitiva e sarà di certo uno dei perni attorno al quale ruoterà il grande lavoro che, come amministrazione, stiamo portando avanti per creare un bacino turistico in città. Il regista Gianni Virgadaula ha lanciato un’idea: portare a Gela un Festival del Cinema. Gli ha fatto eco il direttore del Parco Archeologico che ha spiegato che l’obiettivo dell’istituzione è quello di promuovere il turismo stanziale con le strutture ricettive che si sono sviluppate negli ultimi anni.

La seconda sessione sul tema “La nave di Gela”, nuove prospettive di futuro per la città” si è svolta nella sala conferenze dell’azienda vitivinicola “Casa di Grazia”. E qui un’altra scoperta: l’eredità di Salvatore Aldisio esaltata e resa produttiva oltreché bella ed elegante. Al tavolo della presidenza si sono alternati i docenti Giuseppe Adernò, Fiorella Falci, Giulia Carciotta del Fai che hanno parlato di futuro; ovvero cosa programmare affinchè, dopo il disastro petrolio, si possa rinascere.

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Attualità

‘Ispettore Rifiutoni’: nuovo progetto di Impianti Srr Ato 4

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Le buone pratiche nascono con il coinvolgimento dei più piccoli.

Su questa linea prosegue l’ attività di creazione di “rete” e collaborazione tra le realtà del territorio gelese.
Impianti S.R.R. ATO 4 Caltanissetta Provincia Sud s.r.l e Generazione Gela annunciano la creazione del progetto ‘Ispettore Rifiutoni’.

Il Progetto di educazione ambientale prevede il coinvolgimento delle classi di quarta e
quinta elementare del territorio gelese con attività formative e ludico-ricreative e vuole sensibilizzare la cittadinanza sulle corrette pratiche sulla raccolta differenziata e, contestualmente, insegnare ai più piccoli a prendersi cura degli spazi in cui vivono.

L’obiettivo è quello di innescare, attraverso lo spirito di collaborazione e partecipazione, un sistema virtuoso ed incentivante che
generi un forte legame con il territorio e un nuovo e sano senso di appartenenza.
Infatti, educare i più piccoli genera un effetto moltiplicatore, in particolare nelle famiglie, e permette di ottenere risultati più efficaci attraverso un approccio di tipo bottom-up.


Le attività inizieranno martedì, 26 novembre, presso l’Istituto Comprensivo San Francesco di Gela e comprenderanno:

Un laboratorio di giochi a squadre, alternati a momenti di riflessione e confronto, nel quale gli studenti saranno chiamati ad individuare i rifiuti non conformi e a differenziali correttamente;

Un virtual tour, composto da immagine a 360°, che attraverso un visore 3D permetterà agli alunni di visitare gli impianti di riciclo, in particolar modo quello del vetro, da vicino.

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Casciana sul porto:”un progetto valido che va avanti”

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Vincenzo Casciana, capo Dipartimento Mare e Politiche della Navigazione, fa queste considerazioni dopo aver partecipato stamattina all’incontro sul porto

“Negli ultimi decenni, il porto di Gela avrebbe dovuto rappresentare un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della città, del territorio e dell’intera isola. Grazie alla sua posizione geografica strategica nel cuore del Mediterraneo, il porto avrebbe potuto diventare un nodo vitale per il traffico marittimo di merci e un punto di riferimento per il turismo nautico. Tuttavia, questo potenziale è stato spesso sottovalutato, ostacolato da una gestione inadeguata e da una mancanza di visione complessiva. Gela, città di mare, ha faticato a emergere nel panorama marittimo, privandosi così della dignità che le spetterebbe come porta naturale di accesso al Mediterraneo”.


“Nonostante le difficoltà, la dedizione e la spinta da parte della capitaneria di Porto , dei vari rappresentanti dei servizi tecnico-nautici, dei pescatori, delle associazioni di diportisti , dei comitati nati negli ultimi anni e delle amministrazioni comunali che si sono succedute , hanno permesso di superare molte barriere burocratiche. Grazie a questi sforzi, oggi ci troviamo di fronte a un progetto valido, che l’ Autorità di Sistema Portuale ha illustrato ai rappresentanti dell’ amministrazione di Gela , su cui si continua a lavorare con impegno e determinazione”


Il progetto presentato dall’Autorità di Sistema Portuale per il porto di Gela prevede interventi significativi, tra cui l’escavo totale e l’allungamento del molo di ponente, insieme alla realizzazione di una darsena commerciale, destinata a diventare un polo strategico per il traffico di merci. Questa infrastruttura, che oltre ad avere un impatto positivo sull’economia, rafforza la connotazione marittima di Gela, sarà fondamentale per valorizzare il porto e restituirgli la sua vocazione naturale .
Un ringraziamento particolare va all’Autorità di Sistema Portuale, che non ha mai smesso di lavorare per il rilancio dei porti siciliani. I risultati ottenuti in altri porti dell’isola, grazie alla visione e alla leadership del presidente Pasqualino Monti, ci fanno ben sperare anche per Gela. L’impegno di Monti, che ha dimostrato di saper guidare investimenti importanti, è la prova che anche Gela avrà la sua opportunità di rinascita.


Un altro attore fondamentale in questo processo è il governo regionale, che ha sempre sostenuto il progetto con impegno costante. In particolare, il deputato del territorio Salvatore Scuvera contribuisce con determinazione a portare avanti le istanze del porto di Gela. Non possiamo, poi, dimenticare il lavoro silenzioso ma altrettanto cruciale di chi, dietro le quinte, supporta il progetto a livello nazionale. La deputata Carolina Varchi ha infatti dimostra passione nel sostenere le necessità di Gela e del suo porto.


Oggi, Gela è più vicina che mai a realizzare un un porto moderno, funzionale, che possa diventare il “salotto del Mediterraneo”, simbolo di rinascita e di sviluppo per una città martoriata da anni di difficoltà. Questo progetto non rappresenta solo un’opportunità economica, ma è anche il modo per restituire a Gela la dignità che merita come città di mare. Tassello dopo tassello, con impegno e visione, la comunità gelese potrà finalmente vedere il suo porto trasformato in un fiore all’occhiello dell’isola e Gela potrà tornare ad occupare il posto che le spetta nella storia del mare.

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Aumenta il contributo a fondo perduto per gli investimenti delle imprese artigiane

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Palermo – Implementato il contributo a fondo perduto per gli investimenti delle imprese artigiane.

Sbloccate le pratiche scorte rimaste al palo con “Più Artigianato”Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai hanno incontrato l’assessore TamajoSbloccate le pratiche scorte di Più Artigianato e innalzato il contributo a fondo perduto per gli investimenti delle imprese artigiane, dal 20 al 35%.

È stato un incontro produttivo quello di questa mattina tra le quattro sigle dell’artigianato, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai con l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo. Un appuntamento voluto dalle organizzazioni degli artigiani che hanno chiesto un incontro urgente a Tamajo per dare una boccata di ossigeno a un settore indispensabile per l’economia siciliana.

“L’assessore Tamajo – hanno commentato Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai – ha subito centrato il problema ed è andato incontro a tutte le necessità che gli abbiamo rappresentato. Sono state così sbloccate le pratiche scorte di Più Artigianato, che erano rimaste al palo per problematiche sulle finalità del finanziamento”.Di rilievo, l’innalzamento del contributo a fondo perduto dal 20% al 35% per gli investimenti delle imprese artigiane. “Tamajo ha riconosciuto le esigenze del mondo dell’artigianato e non possiamo che essere soddisfatti – hanno concluso le organizzazioni –.

È necessario che la politica e le associazioni di categoria dialoghino insieme e portino a casa i risultati a vantaggio del tessuto dei piccoli imprenditori”.

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