In occasione della visita della Madonna di Tindari a Gela dal 28 aprile al 3 maggio, Don Rosario Sciacca, parroco della chiesa di Santa Maria di Betlemme e rettore del santuario di Maria Santissima d’Alemanna di Gela ha reso noto il programma degli eventi liturgici.
La Madonna, rappresentata seduta mentre regge in grembo il Figlio divino, che tiene la destra sollevata come a benedire, porta sul capo una specie di turbante, anch’esso in legno di cedro, decorato con leggeri arabeschi dorati. Si narra che la statua, approdata nella baia a causa di una violenta tempesta notturna, ai tempi dell’iconoclastia tra l’VIII e il IX secolo, nascosta nella stiva di una nave proveniente da oriente, elesse la spiaggia di Marinello a sua dimora. La mattina seguente avvenne qualcosa di inspiegabile e cioè che la nave, nonostante i numerosi tentativi dei marinai di disincagliarla da quel tratto di mare, non riuscisse a muoversi, come se una forza misteriosa glielo impedisse; la stessa forza che, lasciata la Madonna sulla spiaggia, la aiutò vigorosamente a riprendere il largo. Sulla Vergine Nera, trovata in questa piccola rada da alcuni pescatori, fiorirono da allora tantissime leggende che richiamarono un numero sempre maggiore di devoti.
Ed è qui che si innesta la seconda storia in cui compare la strana figura di una donna che, recatasi col figlioletto al Santuario, edificato su una rupe che domina la spiaggia del suo ritrovamento, al cospetto di quella Madonna dall’incarnato ambrato e non niveo, con una reazione alquanto sfrontata, disse: “Haju vinutu di luntana ppi vidiri a una cchiù brutta di mia“. Contemporaneamente alle sue parole si accorse, però, che il piccolo, rotolato dall’alto della rupe, annaspava tra le onde. Terrorizzata, rivolgendo una preghiera alla Vergine Nera, che aveva deriso, e lanciandosi in una corsa disperata verso quel mare rabbioso, fu testimone di un prodigio: le onde si ritiravano al suo passaggio, lasciando al loro posto banchi sabbiosi che le permisero di portare in salvo, sulla terraferma, il bimbo. Grata alla Madonna del Tindari, che si era dimostrata tenera e magnanima, le chiese perdono per averla apostrofata in tal modo, promettendole di non dimenticarla mai nelle sue preghiere.
Ogni giorno è un bollettino di guerra. Le norme di abbandoni di animali o di randagi catturati e portati ai canili si rincorrono.
E così i cani adottabili ospitato nel canile convenzionaro Ri.Ca.Ra di Caltanissetta, hanno superato il numero di 400.
Proliferano gli appelli per incentivare le adozioni che però non bastano mai per sfoltire le fila di animaletti in cerca di una famiglia.
Adesso scende in campo anche il Comune di Gela, dopo la richiesta di aiuto delle associazioni animaliste che operano da anni in città.
Insieme hanno pensato di realizzare una nuova iniziativa: “Adotta un cane dal canile”. Sabato 18 gennaio a partire dalle 9.30 fino alle 13, volontari, rappresentanti del Comune personale del canile porteranno in Piazza Umberto I, qualche cane di media e grossa taglia per favorire le adozioni dei cani curati dal veterinario Salvatore Romano.
L’iniziativa è destinata ad essere ripetuta se la popolazione si mostra interessata e se le adozioni saranno numerose come i promotori si augurano.
Vertice operativo questa mattina presso la stanza del Sindaco Terenziano di Stefano per affrontare l’apertura del terzo hub alimentare siciliano a Gela. Presenti all’incontro, oltre che lo stesso Sindaco, gli assessori Valeria Caci e Filippo Franzone e il Presidente del Consiglio Paola Giudice, il presidente della Bioraffineria Walter Rizzi e il direttore del Banco Alimentare della Sicilia, Domenico Messina.
Il Comune, nell’ambito delle compensazioni Eni, aveva individuato l’ex sede del Mattatoio comunale come ipotesi dell’hub. Durante però i diversi sopralluoghi dei tecnici incaricati dall’Eni, che deve riqualificare l’area, sono emerse delle criticità strutturali che hanno amplificato i costi di ristrutturazione. Ecco perché è stata avanzata l’ipotesi di individuare un nuovo locale, di ampiezza minima di 500 metri.
“In premessa va sottolineato – dice il Sindaco – che Eni continuerà a garantire per tutto il 2025 il trasporto delle derrate alimentari destinate alle associazioni del territorio, così come ha fatto negli ultimi anni. Capiamo bene che si tratta di una soluzione ponte ma abbiamo già individuato una sede alternativa di oltre 600 metri, non escludendo anche un bene confiscato alla mafia acquisito dal nostro Comune. E’ nostra intenzione non perdere tempo ed abbiamo già chiesto agli uffici tecnici di verificare le condizioni del bene immobile individuato”.
La Ghelas Multiservizi S.p.A., ha provveduto alla pubblicazione sul suo sito istituzionale (www.ghelasmultiservizi.it / Società trasparente /bandi di gara e contratti /avvisi) l’”Avviso di manifestazione d’interesse per la selezione di Agenzie Interinali interessate all’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per le esigenze societarie.
L’Avviso esplorativo ha lo scopo di individuare e selezionare la Società che si occupano di somministrazione di lavoro temporaneo (interinale) al fine di rafforzare il Servizio di manutenzione del verde Pubblico della Ghelas, in tempi stretti, con la richiesta di due operai con capacità professionale di giardiniere e n.4 operai aiuto giardiniere per un periodi di 4 mesi.