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La Lega ritira le sue due firme e decreta la fine della mozione di sfiducia al sindaco

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Clamoroso! I consiglieri della Lega Giuseppe Spata ed Emanuele  Alabiso hanno deciso di ritirare la loro firma dalla mozione di sfiducia e lo hanno comunicato ai partiti del centrodestra perché facciano le loro valutazioni.

Giuseppe Spata spiega così la sua decisione: <Non possiamo condividere il percorso della sfiducia con chi ci ha strumentalizzati. Dopo quello che è successo in aula consiliare ritiriamo le nostre due firme >.

Chiaro il riferimento alla Dc. Il partito di Cuffaro il 5 aprile appose la decima firma che mancava per portare in aula la mozione.

< La Dc diceva che doveva unire il centrodestra e ha fatto il contrario – sottolinea Spata – ed è bene che faccia chiarezza al suo interno se vuole condividere un cammino con il centrodestra. Dopo quello che è successo però la Lega non ci sta ed è chiaro che nel centrodestra va rivisto il percorso. Noi alla sfiducia politica ci credevamo ed abbiamo fatto la nostra parte con serietà e lealtà verso la coalizione ed i nostri elettori. Sempre fermi nelle nostre posizioni. Non possiamo farci strumentalizzare da chi ha   altri obiettivi che non ci appartengono. La decisione di rinvio della sfiducia ed il voto in aula hanno fatto emergere che il centrosinistra dà ossigeno a Greco e che nel centrodestra c’è qualcosa da rivedere>.  

Qualunque cosa decida la coalizione, Spata ed Alabiso ritireranno lo stesso la loro firma. Così la mozione di sfiducia andrà ko. Tutto da rifare se qualcuno ha ancora intenzione di sfiduciare il sindaco. Ma non più con quella mozione “inquinata” da posizioni non chiare.

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Trufolo difende la scelta del sindaco all’Oiv e accusa la maggioranza di pensare alle poltrone

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Sul caso dell’incarico all’Oiv nessuno degi alleati ha preso la parola per difendere l’operato del sindaco. Una lancia la spezza invece Grazio Trufolo. L’esponente liberale candidato alle Amministrative a sostegno di Totò Scerra definisce stupide ed inutili le polemiche per la nomina dell’avvocato Anna Comandatore a componente dell’OIV,organismo di valutazione indipendente.

“Avere scelto una professionista per la sua competenza e capacità- dice Trufolo- è stata cosa buona e giusta ,scelta condivisibile oltre che lungimirante. Mi permetto di suggerire alle forze politiche che sostengono questa Amministrazione di smetterla con queste polemiche e di occuparsi di più dei tanti problemi della città,a partire dalla mancanza d’acqua per usi civili ed agricoli invece di preoccuparsi a spartisi incarichi di sottogoverno ed incarichi assessoriali”

“Un problema molto serio è la carenza di organico per consentire alla macchina amministrativa di ripartire e portare a termine progetti in corso ed eventuali nuovi progetti per migliore la qualità della vita dei cittadini e progetti di crescita economica e di sviluppo”- conclude.

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Incarico Oiv: il sindaco la scarica sul Ministero ma la sua versione non fila liscia.

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“Se errore c’è stato lo ha fatto il Ministero a cui è stato chiesto l’elenco delle professioniste da poter nominare per l’Oiv.Solo donne perché per la parità di genere potevo nominare solo una donna. Domani si faranno le verifiche e se errore c’è stato si revoca l’incarico, altrimenti resta”: questa la dichiarazione di oggi del sindaco sul caso della nomina dell’avv.Anna Comandatore ex candidata di Forza Italia, come componente all’Oiv.

Il sindaco ha ricevuto centinaia di telefonate di alleati e non che gli sottineavano che quella nomina non la poteva fare. E non per motivi politici (per tanti è un regalo all’on. Marco Falcone a cui l’avvocatessa fa riferimento ) ma perchè nell’atto di incarico da lui stesso firmato viene citato il DPR del Presidente della Repubblica del 2016 in cui si fa espresso riferimento al requisito di 6 mesi di iscrizione all’albo per essere nominati

Basta poi una semplice consultazione on line dell’albo nazionale degli iscritti all’Oiv per dedurre che quel requisito per l’avv.Comandatore non c’è. L’iscrizione della Comandatore risale al 15 luglio scorso

Nella fretta di affidare l’incarico nella determina del sindaco non é stato inoltre indicato il nome esatto dell’incaricata che è Domenica Anna Maria e non Anna Maria. L’atto dovrà comunque essere corretto, se il sindaco dovesse decidere di non revocare l’incarico. Deduciamo anche dalle parole del sindaco che non è stata fatta una verifica preventiva sul requisito dei 6 mesi di iscrizione attingendo all’albo nazionale facilmente consultabile on line. Tutto fatto in fretta, chissà perché. E le verifiche si faranno domani dopo che è scoppiato il caso per motivi politici. Motivi che Di Stefano respinge sostenendo che si tratta di una scelta tecnica. Ma viene difficile credergli. Tanti elementi sommati portano verso altra direzione compreso il fatto che l’incaricata non ha fatto mai mistero su quale dei due sindaci ha sostenuto al ballottaggio e i contatti documentati in campagna elettorale tra il sindaco e l’on.Falcone.

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Lorefice (M5s) contesta la politica su acqua e rifiuti del duo Meloni-Schifani

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Ormai rimango basito davanti al menefreghismo e alle prese in giro smaccate di questo Governo che ha attribuito, nel delirante DL omnibus, superpoteri al governatore Schifani nella gestione dei rifiuti. L’emergenza in Sicilia, e non è un segreto ormai anche a livello internazionale, non è certo quella rifiuti, ma è quella idrica. 

Cercherò di farmi capire meglio da Meloni e compagnia: 2 milioni di siciliani aprono il rubinetto e non c’è acqua. Cosa devono fare i siciliani per avere il minimo sindacale per poter vivere? Chiedere il risarcimento danni a Schifani? Alla Meloni?  

Servono investimenti statali e strutturali,  e 15 miliardi devono andare dritti dritti si in Sicilia, ma non per il Ponte sullo Stretto bensì per la conclamata emergenza idrica. 

Caro asse Meloni-Schifani, vogliamo chiedere direttamente ai siciliani, rispettando davvero la democrazia, come vogliono che questi 15 miliardi vengano spesi: se in un Ponte sull’acqua o nel ritorno dell’acqua nelle proprie case?.” 

Lo ha affermato in una nota il Senatore e Segretario di Presidenza e capogruppo M5S in commissione Politiche UE di Palazzo Madama Pietro Lorefice.

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