Le liberalizzazioni, secondo la Filcams CGIL,“sono sbagliate” in quanto non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco conciliabili con il riposo. Senza contare che molte sentenze hanno sancito che “il lavoro nelle festività civili e religiose non è un obbligo” per il dipendente”
Dunque, non resta che lo sciopero, all’insegna dello slogan “A Ferragosto carrello mio non ti conosco”.
“Bisogna necessariamente pensare a un consumo più sostenibile e responsabile, per il bene di tutti- dice il segretario della Filcams Cgil Nuccio Corallo- ci sono poche regole ferree da seguire a Ferragosto, e sono tutte piacevoli e salutari: rilassarsi, divertirsi e stare alla larga da qualsiasi forma di shopping.Permettiamo a tutte le lavoratrici e i lavoratori di mollare gli ormeggi il 15 agosto, di passare una giornata con la famiglia e con gli amici e, se è quello che desiderano, di non fare proprio niente.Lasciamo la libertà di scegliere, regolamentiamo le aperture festive e domenicali”
“Per questi motivi – continua Corallo- è stato proclamato lo sciopero Regionale giorno 15 Agosto 2023Viste le norme contrattuali vigenti in materia, le quali esplicitamente demandano al libero arbitrio ad ogni lavoratrice e ad ogni lavoratore del settore Commercio la volontà di prestare la propria opera lavorativa nelle giornate festive;Viste le molteplici sentenze della Cassazione, nelle quali viene rafforzato il principio di libertà di adesione alla richiesta di prestazioni lavorative nelle giornate festive. Fermamente convinti che la liberalizzazione, introdotta nel 2012, non ha prodotto un incisivo aumento dei consumi, ma in realtà ha solo distribuito i fatturati su sette giorni anziché su sei, contribuendo in tal modo a peggiorare le condizioni lavorative degli addetti del settore ed incrementando unicamente
instabilità e precarietà nel settore dell’occupazione; ciò al fine di garantire a tutte le lavoratrici e lavoratori del settore il diritto alriposo festivo nel rispetto di un giusto significato e valore delle festività del nostro Paese”