Sembra oramai consolidata, in provincia di Caltanissetta, la tendenza della criminalità organizzata a prediligere una silente infiltrazione del tessuto socio-economico in luogo dei più tradizionali metodi violenti. L’articolazione di Cosa Nostra nissena sarebbe rimasta invariata: nella parte settentrionale della provincia i mandamenti di Mussomeli e di Vallelunga Pratameno, sotto l’influenza dei Madonia e sul versante meridionale i mandamenti di Riesi e di Gela. Nell’ambito di quest’ultimo mandamento, oltre alla famiglia di Niscemi, operano le famiglie mafiose degli Emmanuello e dei Rinzivillo. La Stidda invece continua a conservare la sua influenza nei territori di Gela e Niscemi. La conferma giunge dalla Dia (Direzione Investigativa Antimafia) nella relazione semestrale presentata alla Camera dei Deputati.
Nel territorio provinciale coesistono Cosa nostra e Stidda i cui rapporti si mantengono tendenzialmente pacifici in ragione di reciproci accordi per la spartizione remunerativa degli affari criminali. È quanto emerge dal quadro informativo costruito in base all’analisi delle attività di contrasto concluse dalle Forze di Polizia e dalla magistratura nel territorio nisseno. Oltre alle variegate modalità d’infiltrazione nell’ambito dell’economia legale, le principali attività illecite registrate nel semestre rimangono quelle legate al traffico di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, ai danneggiamenti e alle intimidazioni, tutti reati che consentono ai gruppi criminali di garantirsi un efficace controllo del territorio, così come ampiamente dimostrato dalle indagini.
A Caltanissetta, il 9 febbraio 2022, la Polizia di Stato, in esecuzione di un ordine di carcerazione ha tratto in arresto un sodale della famiglia mafiosa di Gela, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza, poiché condannato per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere e di detenzione di armi clandestine, reati commessi avvalendosi del tipico “fare mafioso”.
L’11 febbraio 2022, i Carabinieri di Caltanissetta, in ottemperanza ad un ordine di carcerazione hanno tratto in arresto 15 soggetti ritenuti appartenenti alla famiglia mafiosa di Riesi responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso. Il provvedimento è scaturito dagli sviluppi dell’operazione “De Reditu” che, nel luglio 2018, documentò come il sodalizio, anche in altre Regioni italiane ed avvalendosi della forza derivante dal vincolo associativo, mirasse ad “…acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche e a realizzare ingiusti vantaggi di vario genere…”.Altre evidenze investigative hanno documentato l’operatività di altri sodalizi criminali non direttamente collegati alle famiglie di mafia, verosimilmente con il placet di Cosa Nostra e Stidda per operare negli stessi contesti territoriali.Confermata la supremazia della famiglia Rinzivillo in ragione del ridimensionamento degli Emmanuello colpiti negli anni dalla detenzione dei vertici e di numerosi affiliati. La Stidda invece risulta composta dal clan Cavallo e Fiorisi di Gela e dal clan Sanfilippo di Mazzarino.
Assunto confermato dagli esiti dell’operazione “Chimera” (2021) che ha portato all’arresto di 55 soggetti, a vario titolo, indagati anche per associazione mafiosa e che ha consentito di ricostruire un quadro criminale riconducibile alla mafia agricola, da cui è emersa sia l’illecita acquisizione di contributi pubblici per l’agricoltura a seguito di false dichiarazioni, sia la capillare pressione estorsiva ai danni di commercianti ed imprenditori attuata non solo con il versamento sistematico di somme di denaro ma anche con richieste di servizi gratuiti e in alcuni casi, con assunzioni spesso fittizie di soggetti “vicini” all’associazione.
Altre inchieste, hanno portato i Carabinieri di Gela e Caltanissetta, il 27 aprile 2022, a concludere l’operazione “Ultima fermata” documentando l’operatività di un’associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e rapina a mano armata.Il successivo 16 giugno 2022, personale della Polizia di Caltanissetta ha dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di due soggetti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ancora, il 27 giugno 2022 i Carabinieri di Caltanissetta hanno dato esecuzione a un provvedimento restrittivo nei confronti dei componenti di un’associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione ed al traffico di sostanze stupefacenti. L’indagine, che ha colpito soggetti di Palermo e di Caltanissetta, ha consentito di rinvenire in un fondo agricolo di Riesi un’estesa coltivazione con circa 20 mila piante di marijuana occultate tra i filari di vite.Al pari del traffico di sostanze stupefacenti, l’attività estorsiva permane la fattispecie criminale più ricorrente e la fonte principale per il sostentamento economico delle famiglie mafiose e dei familiari dei detenuti che vede, a fianco della classica richiesta del “pizzo”, anche un alternativo modus operandi costituito dalla imposizione di forniture di beni, servizi e manodopera.
Nel 1° semestre 2022 numerosi sono stati i danneggiamenti e le intimidazioni registrati nella provincia nissena in danno di attività economiche e di professionisti. Al riguardo, rilevano gli esiti di un’attività d’indagine conclusa dai Carabinieri di Caltanissetta il 21 gennaio 2022 con l’esecuzione di un’ordinanza custodiale emessa nei confronti di due affiliati alla famiglia mafiosa di Serradifalco e ritenuti responsabili di attentati incendiari, atti intimidatori, associazione per delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione, minaccia in concorso aggravata, violazione di domicilio in concorso e porto di arma da fuoco. L’inchiesta, avviata dopo la denuncia presentata da un avvocato di Caltanissetta vittima di plurimi atti intimidatori, ha messo in luce come uno degli indagati agisse nei confronti del legale in relazione proprio all’attività professionale, spinto da un “…odio instillato dalla convinzione … di essere stato tradito dal legale, reo di aver disatteso le sue direttive in relazione al procedimento teso alla declaratoria di fallimento della società…”.
Il 1′ dicembre 2021, la Polizia di Caltanissetta ha disarticolato la famiglia mafiosa dei Rinzivillo che operava taglieggiamenti ai danni di commercianti gelesi e concluso l’operazione “La bella vita” (2021) con cui è stato documentato l’utilizzo dei proventi delle estorsioni per il mantenimento degli uomini d’onore e degli affiliati al clan detenuti.Nel semestre in esame, si contano nella provincia nissena 413 episodi di danneggiamento, di cui 105 tramite incendio. Il primato è detenuto dalla città di Gela con 135 danneggiamenti di cui 79 con incendio.
E’ stato appurato, inoltre, che il 10 marzo 2022, a Gela, una giornalista ha ricevuto una telefonata intimidatoria per un articolo di stampa e il 15 febbraio dello stesso anno, il segretario generale del Comune di Gela ha ricevuto una lettera dal contenuto minatorio. Ulteriori dinamiche che confermano la forza intimidatrice delle cosche mafiose sono state comprovate l’8 febbraio 2022 quando la Polizia, a Gela, ha tratto in arresto un soggetto ritenuto responsabile di danneggiamento seguito da incendio e di estorsione aggravata in ordine a due episodi incendiari, entrambi commessi in orario notturno, ai danni di un esercizio commerciale. Quello del ciclo dei rifiuti sembra rimanere un settore particolarmente vulnerabile all’interferenza di interessi privati nella gestione del servizio che spesso culmina con gravi ingerenze di Cosa Nostra nei preliminari processi decisionali della Pubblica Amministrazione. Il 28 giugno 2022, la Polizia di Gela ha eseguito 8 misure cautelari nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di combustione e sversamento illecito di rifiuti, ricettazione e violazione di sigilli, tutti in concorso tra loro, con l’aggravante della continuazione. L’indagine ha consentito di eseguire la misura cautelare della sospensione delle autorizzazioni, licenze e concessioni nei confronti di una società operante nel trasporto e nel trattamento di rifiuti e il sequestro preventivo di sette automezzi pesanti impiegati per la consumazione dei reati.
Sempre nel primo semestre 2022, è stato registrato un grave episodio riconducibile al più ampio e diffuso fenomeno della corruzione sebbene stavolta non abbia evidenziato il coinvolgimento di consorterie mafiose. È quanto emerge dall’operazione “Avaritia” conclusa dai Carabinieri di Gela il 24 maggio 2022, che ha consentito di documentare come il legale rappresentante di una casa di riposo con la complicità, tra gli altri, di funzionari pubblici infedeli avesse agevolato, in cambio di denaro, la cessione dell’attività della struttura ad un’azienda privata, eludendo la normativa in materia di appalti e ad un canone molto inferiore a quello di mercato. Gli indagati sono stati ritenuti responsabili di associazione per delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici, truffa, appropriazione indebita e riciclaggio.
Nell’ambito delle strategie finalizzate a prevenire i tentativi di infiltrazione criminale nel settore, nonché a tutelare il libero mercato e le imprese sane impegnate nel processo di ripresa economica, il 10 marzo 2022 il Prefetto di Caltanissetta ha siglato l’atto di adesione dell’A.N.C.E. nissena al “Protocollo per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile” già stipulato a livello nazionale.Nel semestre in esame il contrasto alle organizzazioni criminali si è concretizzato con l’emissione da parte della locale Prefettura di provvedimenti interdittivi a carico di alcune società che presentavano elementi sintomatici d’infiltrazione o condizionamento mafioso. Sul versante del contrasto ai patrimoni illeciti nella disponibilità delle organizzazioni mafiose, anche nel primo semestre 2022, la Dia ha sviluppato significative attività che l’11 aprile 2022 a Caltanissetta hanno portato al sequestro di due immobili, quattro veicoli, quote di società operanti nel settore delle scommesse, numerosi rapporti finanziari, due centri estetici e una società di commercio di autoveicoli, per un valore complessivo di un milione di euro, a carico di due fratelli pregiudicati e ritenuti “vicini” alla famiglia mafiosa di Caltanissetta.
Il provvedimento è scaturito dalla proposta di applicazione di misura di prevenzione formulata dal Direttore della Dia il 20 aprile 2021.Ancora il 28 giugno 2022, la Dia ha sequestrato a Gela disponibilità finanziarie, due veicoli e due aziende operanti nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, per un valore complessivo di due milioni di euro riconducibili a un pregiudicato dall’elevato spessore criminale ritenuto organico alla famiglia mafiosa gelese.
Il provvedimento è scaturito dalla proposta di applicazione di misura di prevenzione formulata dal Direttore della Dia, in forma congiunta con la Procura di Gela, il 27 aprile 2022.Nel primo semestre 2022, si conferma la presenza di cittadini stranieri, perlopiù di nazionalità nigeriana, tunisina e gambiana, attivi prevalentemente nello spaccio al minuto di stupefacenti sebbene non siano state registrate rilevanti operazioni di polizia nei confronti di organizzazioni criminali straniere, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno.
Ha sollevato un vespaio di polemiche l’amaro sfogo di un gruppo di cittadini che si sono visti sottrarre le panchine della legalità.
Reazioni al di sopra di ogni aspettativa rispetto ad una lettera aperta che sembrava una delle tante.
Indagini interne, accuse contro un consigliere comunale che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Complice una domenica di dolce far niente, Facebook ha raccolto una quantità di commenti e i giornali hanno fatto notizia.
Qualcheduno più esperto ha fatto di più ed ha cercato i documenti. Quelli che tagliano la testa al toro.
Le panche ‘indiziate’ erano state autorizzate al trasferimento nella piazzetta dell’amicizia, checché ne dicano taluni. E questa è la prova
Il documento risale al 2021 quando era presidente Francesco Trainito. Per i residenti di Borgo Valentina lo scippo è servito e adesso la palla passa al sindaco che ha seguito la vicenda ( impossibile non farlo oggi…!), e c’era nel 2021 come vicesindaco della giunta Greco.
Torneranno le panche della legalità autorizzate nel 2021 , al loro posto? Al sindaco ‘l’ardua sentenza’ come disse il poeta.
Viene dal mondo dello sport ed è militante da molto tempo nel movimento Cinquestelle: stamattina al termine delle elezioni svoltesi nella sede di via Niscemi Filippo Rapicavoli ( nella foto con il capogruppo in consiglio Francesco Castellana) è stato eletto coordinatore del gruppo territoriale del M5s.
Una cinquantina gli aventi diritto al voto, Rapicavoli ha ottenuto 16 preferenze spuntandola su altri 4 aspiranti cioè Simona Culora, Gaetano Sansone, Lorenzo Raniolo e Nicola Nuzzi.Subentra a Simone Mor gana. Il neo coordinatore si insedia alla vigilia della nomina dell’assessore Morselli collegata al consigliere cinquestelle Vincenzo Tomasi
Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.
L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico