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La Chinnici va avanti: “non volto le spalle ai miei elettori”

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Ringrazio il Partito Democratico per la nuova proposta di candidatura e per le manifestazioni di sostegno e fiducia che mi sono state rivolte sia dalla Direzione regionale che dai vertici nazionali. L’uscita del MoVimento 5 Stelle dal Campo progressista ha stravolto lo scenario, azzerando di fatto lo schema delineato con le primarie di coalizione, ma questo non preclude l’apertura di un nuovo corso. Non volterò le spalle agli elettori, quelli che hanno votato alle primarie e anche i tantissimi altri che sono pronti a sostenermi riponendo, di questo sono certa, precise aspettative nella mia storia, dandomi una consegna di responsabilità della quale, nel mio ruolo guida, intendo essere garante”. 

A dirlo è Caterina Chinnici accogliendo la nuova proposta avanzata dai vertici del PD per la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana.

“Metto nuovamente a disposizione il mio amore per la Sicilia, il mio impegno – aggiunge Caterina Chinnici – nella consapevolezza che il percorso prospettato è ora più difficile. A maggior ragione, per questo, mi aspetto che con la giusta unità di intenti si creino in tutti i sensi, anche sul piano delle alleanze, i presupposti i per lavorare in totale armonia al progetto di rinnovamento che abbiamo in mente per la Sicilia”.

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Seduta infuocata con l’assessore Donzella che lascia FdI e l’ostruzionismo agli atti del bilancio degli oppositori di Zuccalà

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Butera. Seduta consiliare infuocata sia sotto il profilo politico che amministrativo. Nel primo caso l’assessore Giovanna Donzella ha dichiarato la sua indipendenza ufficializzando così la sua uscita dal partito di Fratelli d’Italia. Una scelta dettata dal rapporto deteriorato con il deputato di FdI Totò Scuvera che, in occasione della recente crisi politica nel governo Zuccalà, non l’ha riconosciuta come espressione del partito, dopo che se ne era servito per il voto in occasione del congresso provinciale.


Difficile la situazione venutasi a creare in aula durante la trattazione degli atti propedeutici e del bilancio del Comune. La Regione ha già inviato il preavviso di nomina del commissario ad acta dato che si è già fuori termine.L’amministrazione Zuccalà , che come è noto, da qualche mese non ha più maggioranza, ha portato in aula tutti gli atti sperando nella celere approvazione. Ma non è stato così.

Al momento di trattare il piano di alienazione e valorizzazione dei beni comunali, gli oppositori del governo Zuccalà, hanno detto che era necessario chiedere alla Regione un parere sulla disponibilità o meno degli immobili nella lista delle alienazioni.Questo, nonostante i tecnici abbiano dichiarato in aula che non ci sono capitoli di bilancio in cui sono impegnati i soldi di eventuali alienazioni.


L’opposizione insomma ha fatto pesare la superiorità numerica per dare filo da torcere al primo cittadino e così ha deciso di non trattare quegli atti. Seduta finita in un nulla di fatto con un rinvio non calendarizzato.
Per il sindaco e stato utilizzato un pretesto strumentale che fa danno a Butera e ai buteresi perché la mancata approvazione del bilancio comporta ritardi nei trasferimenti delle somme dello Stato e difficoltà nell’affrontare anche spese minime.
Zuccalà si è molto meravigliato della posizione assunta dagli oppositori considerato che “quel piano è lo stesso che il suo predecessore ed ora consigliere Filippo Balbo ha mantenuto per 3 anni e che la consigliera Chimera ha votato due volte”.

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“Ecce homo” del maestro Iudice alla collettiva di Parma “Se questo è un uomo”

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L’opera “Ecce homo” di Giovanni Iudice (olio su tela, 176 x 180 cm, 2008) sarà esposta a Parma dal 12 Aprile al 25 Maggio 2025: nell’ambito dell’ottantesimo anniversario delle Celebrazioni per la Liberazione, al Palazzo del Governatore di Parma si terrà infatti la grande mostra collettiva “Se questo è un uomo. L’Arte ricorda. L’Umanità resiste. Opere 1945-2025”, a cura di Chiara Canali e ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi.

La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio. L’esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla strenua lotta delle resistenze.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’ “umanità dolente”. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Nella sezione del contemporaneo, cui è inserito il pittore gelese, sono presenti le opere degli artisti della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, dallo stile post-espressionista oppure iper-realista, dalla linea dolce oppure più graffiante, dal tono pittorico evocativo e simbolico oppure marcatamente crudo.

Qui la figura umana sembra vivere in una prigionia di terrore, solitudine e sofferenza interiore, come se fosse in un pre-Inferno terreno, dove l’uomo perde il suo nome, il suo volto, la dignità e la speranza. Per il maestro Iudice, l’ennesimo riconoscimento della sua arte in un contesto di notevole spessore. 

(L’opera “Ecce homo” di Iudice)

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Bloccato dalla burocrazia regionale il progetto della rete fognaria a Manfria

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“L’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Caltanissetta, a seguito della mia richiesta di accesso agli atti sul progetto di completamento della rete fognaria nella zona di Manfria , è stata chiara: nonostante il progetto sia stato approvato e finanziato per 3,3 milioni di euro, la Regione ha bloccato l’avvio dei lavori per delle ‘verifiche’, impedendo di fatto il completamento dell’assetto idrico-fognario dell’area.La denuncia viene dal senatore Pietro Lorefice.


“Un film già visto: il Governo dei ‘pronti’ che non è pronto.L’ennesimo caso – dice- di intoppi burocratici figli di una politica disiniteressata alla Sicilia, se non a favore di selfie. Mi rendo conto che l’argomento ‘fogne’ non sia così di moda come un mastodontico Ponte sullo Stretto o una borsa ‘fake in Italy’. Ma la Regione Sicilia,a braccetto con ilGoverno centrale, ha l’obbligo morale ancor prima che politico di occuparsi anche di zone di cui non sa probabilmente neanche l’esistenza. Che la Regione sblocchi tempestivamente l’iter e autorizzi i lavori per un’ infrastruttura necessaria per raccogliere e smaltire le acque reflue e migliorare le condizioni igienico-sanitarie di quella zona. Al contrario, Manfria resterà senza un sistema fognario adeguato, con il rischio, anzi la certezza, di inquinamento, disagi per i cittadini e uno spreco di fondi pubblici.
Infine, ricordo sommessamente che il progetto, al di là delle volontà dei patrioti, deve essere attuato poiché riguarda un’area coinvolta nella procedura di infrazione avviata dall’UE per il mancato rispetto della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il suo adeguamento è dunque indispensabile per garantire la conformità alle normative ambientali europee.”

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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