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La brutta disavventura tra gli scogli di Giacomo Giurato e il suo encomio alla “sanità umana”

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Giacomo Giurato, presidente dell’Adoces, è rimasto ferito in un brutto incidente occorso il 10 agosto scorso mentre era in vacanza nella scogliera del Plemmirio.

Nei giorni scorsi ha inviato una lettera di encomio alla direzione generale dell’ospedale Umberto I di Siracusa per i soccorsi ricevuti. Una lettera da cui si evince la gravità dell’incidente occorso a Giurato che è rimasto intrappolato negli scogli e la presenza di una sanità professionale ed umana in Sicilia.

Questo il testo della lettera: “In un periodo in cui ci si lamenta troppo spesso di ritardi e disservizi, ho deciso di condividere la straordinaria esperienza che ho avuto modo di sperimentare ed elogiare la professionalità di Medici, paramedici, OSS, OSA i volontari e tutto il personale che gravita nell’unità operativa complessa del Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I.

Ognuno di loro, indistintamente, merita la mia stima e la mia gratitudine durante la mia permanenza in ospedale dove sono stato sottoposto alle cure a seguito di un bruttissimo incidente occorso sugli scogli al Plemmirio domenica 10 agosto.

Tra l’altro sono anche un paziente oncologico e sono profondamente innamorato della vita cercando di cogliere nei piccoli dettagli gli spunti e le motivazioni per apprezzarne ancora di più il vero senso. Non ci saranno parole in grado di manifestare la mia riconoscenza per tutto quello che ho ricevuto durante la degenza ospedaliera. Professionalità, competenze, rispetto, sensibilità, empatia, ti fanno quasi dimenticare i motivi per cui ti trovi lì. È meraviglioso per un paziente constatare con grande attenzione come il fattore umano oltre a quello medico e specialistico, sono gesti ed atteggiamenti che danno valore alla prestazione specialistica e alla risposta assistenziale.

Ho avuto modo di apprezzare il livello altissimo delle competenze specialistiche dei soccorritori del 118 per primi giunti sul luogo dell’incidente, una zona impervia, poco accessibile che ha reso ancora più difficile le operazioni di soccorso. Mi riferisco al dottor Gaetano Giudice, che ha prontamente condotto le operazioni di primo soccorso reso ancora più difficile per le condizioni non agevoli della location.

Il mio grazie va ai ragazzi della Guardia costiera che hanno cercato in tutti i modi di tirarmi fuori dalla scogliera perorganizzare il mio trasferimento in ospedale.Grazie ai ragazzi del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Siracusa che hanno eseguito un intervento di elevata difficoltà che forse, per la sua rarità, in pochi riescono ad eseguire. Grazie a tutti i bagnanti presenti che si sono adoperati per assicurarmi i primi soccorsi sanitari, in particolare Luigi, un bagnante-infermiere del quale non conosco il nome ma che è stato determinante nella gestione del primo soccorso in attesa del 118. Grazie a Morena Maurici e al marito esperto bagnino, tempestivi a darmi assistenza.

Questa è la Sanità che mi piace, quella che riesce in modo naturale a prendersi cura del paziente, dettaglio che non è sempre scontato.

Al mio arrivo in ospedale sono stato accolto con una disponibilità imbarazzante, nonostante le condizioni di superlavoro alle quali sono sottoposti i medici, gli operatori sanitari, i volontari e anche i caregivers. Ovviamente i complimenti vanno estesi al Direttore Generale dell’ASP di Siracusa Ing. Caltagirone e alla Direzione Sanitaria, Dott. Salvatore Madonia che hanno coordinato le attività e a tutto il personale del Pronto soccorso che si è occupato della mia permanenza, al dott. Marco Caso, simpaticissimo medico che ha fatto ricorso alla sua ironia partenopea per entrare in empatia con me. Al dott. Donato Chiaja che non mi ha mollato un attimo. Il personale infermieristico è stato straordinario, mi corre l’obbligo di ringraziare Cristina Corpaci un concentrato di gentilezza, competenza e sorrisi, ingredienti ideali per accogliere il paziente in ospedale e spesso terapia più efficace di quella farmacologica perché più immediata.

L’infermiera Margaret al Triage, grazie anche a lei per avermi medicato la mattina seguente.

Tutti quanti siete la prova tangibile che anche al Sud può esistere la buona sanità e che ognuno di noi, lasciandosi dietro pregiudizi costruiti da altri, dovrebbe cominciare ad avere fiducia ed evitare i viaggi della speranza.Speriamo non in una gerontocrazia nelle posizioni apicali ma sempre in una meritocrazia che venga valutata nei fatti e mi auguro che possiate continuare a distribuire i vostri i modi gentili e le carezze dell’anima perché risultano validi alleati nel rendere più efficaci le terapie.

Siate orgogliosi di tutto quello che fate e soprattutto dell’amore che riuscite a dare.La vita è bella quando sei felice, ma è ancora più bella quando gli altri sono felici per merito tuo.

Con questo umile ma importante ringraziamento, perché dettato dal cuore, vorrei davvero esprimere gratitudine per l’ennesima pagina di vita che mi è stata donata

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Il 25 aprile a Gela

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Il Comune di Gela ha celebrato la Libertà, la Democrazia, il coraggio di donne e uomini che hanno lottato per consegnarci un’Italia libera dall’oppressione e dalla dittatura con un raduno di associazioni e rappresentanze istituzionali per la classica deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti .

Gela ha ricordato ed onorato la memoria di caduti della Resistenza e di tutti coloro che, con il sacrificio e l’impegno civile, hanno reso possibile la nascita della nostra Repubblica.

” L’Amministrazione Comunale – ha sottolineato il sindaco Di Stefano- ribadisce con forza il valore dell’antifascismo e della partecipazione democratica come fondamenti imprescindibili della nostra comunità.

Il 25 Aprile non sia solo una data da ricordare, ma un impegno da rinnovare ogni giorno, per costruire una città più giusta, libera e solidale”.

Peccato che questa testimonianza è stato ascoltato da uno sparuto numero di cittadini adulti! Messaggi di questo tipo dovrebbero essere destinati alle giovani generazioni.

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25 aprile, Festa della Liberazione

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Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.

La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.
La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.

Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti

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Interruzione della condotta Ancipa – Blufi

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Caltanissetta- Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato nella tarda serata di ieri che, a causa di un guasto riscontrato lungo la condotta Ancipa – Blufi, ha dovuto interrompere la fornitura destinata ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco.

Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha consequenzialmente rimodulato la programmata distribuzione come di seguito indicato in dettaglio:

Caltanissetta: restando operativa solo la fornitura dall’acquedotto Madonie per circa 75 l/s, non sarà possibile garantire l’erogazione H24 ad eccezione delle utenze Ospedale e Carcere che saranno regolarmente servite. Distribuzione garantita altresì nel centro storico Sant’Anna e Centro Balate.

San Cataldo: distribuzione sospesa.

Serradifalco: distribuzione sospesa

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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