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L’ arte nel ragusano

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Uno spazio interamente dedicato all’arte che si apre tra i filari dei vigneti di Contrada Bastonaca, tra Vittoria e Pedalino.

In un territorio tradizionalmente vocato alla coltivazione dei vigneti e alla produzione dell’ottimo Cerasuolo di Vittoria, sorge uno spazio interamente dedicato all’arte. 

In delle antiche carretterie, nei luoghi di un ex palmento sorge la “Corte del Vespro”, uno spazio espositivo destinato a diventare un vero “cenacolo” della vita artistica e culturale della Sicilia. Toni Campo e Francesco Palazzolo hanno restaurato gli spazi di una vecchia corte in un’accademia dell’arte: il palmento, la carretteria, la grande cisterna d’acqua sotterranea in pietra e con intonaco in coccio pesto sono state innovate attraverso le antiche tecniche di costruzione. Lì il celebre fotografo di Vogue e il coreografo internazionale hanno realizzato il loro laboratorio.

Lo studio e il “cortile arabo” (la carretteria e il palmento riadattati), saranno gli spazi espositivi di tre mostre di successo che i due artisti hanno portato in varie zone d’Italia: Milano, Comiso, Ragusa Ibla, Parma (2020-2021) che vedevano la cittadina capitale italiana della cultura): “My Heads, My Souls”; “Sacred Photography”; “The Passion” (appena rientrata dopo un lungo periodo espositivo nella città emiliana). A Parma, “The Passion” era inserita in un percorso artistico e culturale che legava l’arte antica e contemporanea, con il capolavoro di Benedetto Antelami (1178) “Deposizione dalla Croce” (Cattedrale) e la Via Crucis di Lucio Fontana, del 1947 (14 ceramiche dai colori cangianti), all’Ape Parma. L’ultima tappa del percorso era la visita alla mostra “The Passion”, di Toni Campo, nei matronei della Chiesa di San Rocco.

Francesco Palazzolo è il set designer degli spazi ricavati dalle antiche corti rurali: un progetto che mira a saldare le antiche culture e le tradizioni del sud est siciliano riportando qui le emozioni suscitate dalle opere d’arte di Toni Campo nel corso delle varie mostre. La Corte del Vespro sarà un site-specific, ma anche una fucina d’arte dove ospitare giovani talenti.

“La Corte del Vespro” accoglierà artisti e appassionati il 5, 6 e 7 agosto, il 19, 20 e 21 agosto, il 2, 3 e 4 settembre, dalle 18 alle 24.

«Non abbiamo voluto nessuna inaugurazione – spiega Toni Campo – apriremo i nostri spazi in tre diversi momenti per accogliere chi ama l’arte e vuole trascorrere del tempo insieme a noi. Lavoreremo qui e qui nasceranno i nostri progetti futuri».

Francesco Palazzolo afferma: “Abbiamo voluto rispettare interamente l’architettura originaria e la vocazione rurale di questi spazi pensati per essere funzionali all’economia agricola del tempo. La nostra carretteria è datata 1892 e accanto a queste costruzioni c’era il casale del Barone Paternò di Pozzo Bollente, che abitava in questo luogo incontaminato per il periodo della vendemmia. Abbiamo recuperato vecchi mobili rispettando la loro storia e, allo stesso tempo, attualizzandoli in chiave moderna. Questi spazi racconteranno la storia del passato e continueranno a convivere insieme alla nostra arte».

Il nuovo progetto culturale dei due artisti con le tre mostre fotografiche, è stato realizzato con la collaborazione di alcune aziende locali: Sergio Tumino, MBM Tailor Design, Grani Antichi Damigella, Di Benedetto spettacolo di luce, Vittoria Tomatoes, Reale Mutua, di Cappello e Battaglia

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Attualità

Ecco i turni di distribuzione dell’acqua

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L’acqua ancora non è sufficiente per il fabbisogno dei quartieri ed in considezione dei quantitativi di acqua, ancora ridotti, che Siciliacque sta fornendo ai serbatoi Caposoprano e Montelungo, Siciliacque ha comunjcato la programmazione della distribuzione con i turni:

25/01 Marchitello, Manfria

26/01 baracche, Caposoprano basso, Fondo Iozza27/01 Caposoprano alto, San Giacomo alto, San Giacomo basso, Scavone

28/01 Marchitello

Rimane invariata la distribuzione nelle zone servite dal serbatoio Spinasanta

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Attualità

Inaugurazione anno giudiziario, il procuratore generale: “Troppe armi a Gela”

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“C’è una elevatissima propensione alla violenza e alla disponibilità di ingenti quantitativi di armi nel mandamento di Gela. In relazione al numero di residenti è forse la più ‘armata’ d’Italia ed ha disponibilità di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com’è noto, non sono mai stati utilizzati da ‘Cosa Nostra’ in Sicilia per colpire obiettivi ‘ordinari’”. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D’Anna nella sua relazione presentata oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Il mandamento di Gela ha un modus operandi apertamente ‘corleonese’ con una chiara propensione al ricorso alla violenza più efferata”.

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Lavori nel Castello di Butera

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Butera – A Butera se cade qualche calcinaccio da una parete umida, non si chiude una struttura, come è accaduto a Gela con la scuola Solito. Si trova una soluzione e si ripristina, come avviene in tutte la abitazioni private se si s rosta un muro interno.

Ed è così che sono iniziati i lavori di ripristino sugli interni del Castello medievale di Buemtera. L’amministrazione comunale ha acceso un mutuo a tasso zero con l’Istituto di credito sportivo per la somma di 430 mila euro ed ha affidato i lavori ad una ditta nissena, previa supervisione della Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta che ha già inviato un professionista per la custodia dell’Antiquarium che il Castello custodisce al suo interno.

 Il Caterina di Butera costituiva il nucleo centrale di una roccaforte la cui difesa era affidata, oltre che alla poderosa cinta muraria, alle scoscese pareti della collina sulla quale si erge, a quota 400 metri s.l.m., il centro storico di Butera.

Per la sua posizione strategica fu ambita preda di tutti i conquistatori della Sicilia. In origine il castello era costituito da un sistema di torri collegate tra loro da cortine murarie, delle quali restano oggi parti inglobate in edifici di epoca successiva.

L’ampia corte, racchiusa tra le mura del castello, è oggi adibita a pubblica piazza. Recenti scavi ivi effettuati hanno consentito l’individuazione di tre ampie cisterne interrate all’interno delle quali sono stati recuperati frammenti ceramici di età medievale.

La struttura attualmente esistente è soltanto una delle torri dell’antico complesso. Sul fronte prospicente la piazza Vittoria è visibile l’unica bifora originaria. Con i restauri degli ultimi anni è stata recuperata interamente la scala esterna d’accesso al secondo livello della torre, sono state consolidate le murature e ricostituiti gli ambienti superstiti nei volumi originari.

Sul lato nord della torre, a quota del terzo livello, è stato ricostruito il volume mancante con una struttura in ferro e vetro. Il terzo livello è coperto da una splendida volta a crociera costolonata con stemma gentilizio. La proprietà attuale è pubblica e ciò che rimane del castello è adibito a spazio espositivo

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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