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“Io, padre bistrattato: non posso vedere mio figlio…”

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Quante volte abbiamo sentito storie di donne bistrattate, abusate, sconfitte.
Esiste anche una categoria di uomini vituperati. Uomini ricattati nell’amore. E non per amore ma nell’amore. Quello che un uomo può provare per il proprio figlio.

Oggi vi racconteremo una storia di questo tipo ma riferita ad un uomo. Strano a dirsi perché le cronache se ne occupano poco, ma che ci è stata svelata dallo stesso protagonista che, non sapendo a quale santo votarsi, vuole mettere la sua vita in piazza dopo averla vista disintegrare nell’immagine, nell’economia e nell’amore paterno inappagato.
I Re Magi, ieri non hanno portato al padre ed al figlio un regalo che non si compra: potersi amare senza ostacoli.

“Ho avuto una storia d’amore poco meno di 10 anni fa – ci scrive Vincenzo Giarrizzo, un operaio di 36 anni – ero tanto giovane e inesperto della vita. Dopo qualche tempo è nato un bimbo che ha illuminato le nostre vite, ma il rapporto fra me e la mia, oggi ex compagna, si è logorato ben presto e abbiamo deciso di separarci.

Il bimbo, però, c’era ed io intendevo assumermene tutte le responsabilità. Non eravamo sposati e lasciarsi sembrava facile. Sembrava, perché il bambino esisteva ed io volevo stargli vicino nonostante l’allontanamento dalla madre. Da quel momento è iniziato il calvario che ho dovuto sostenere e che continua fino ad oggi.

Appuntamenti negati, visite che finivano a porte in faccia, accuse e denunce. Sono finito al Sert con l’accusa di dipendenze inesistenti: posseggo i referti dei medici che affermano che la mia situazione clinica e’ ineccepibile. Fino a quando, per regolarizzare la custodia del bambino e la possibilità di poter seguire la sua educazione, è stata decisa dal Giudice del Tribunale di Gela con sentenza.

La sentenza dice a chiare lettere che devo versare un assegno di mantenimento e questo lo faccio con puntualità e che posso vedere mio figlio 4 giorni a settimana. Ma dei 4 giorni non ce n’è neppure uno di incontro. Un giorno il bimbo starebbe male, un altro deve andare a scuola nel pomeriggio, un altro va a calcio, e un altro sta male la madre. Fatto sta che io mio figlio non lo vedo mai. Tutte scuse.

Non so nulla di mio figlio: orari di scuola, lezioni di sport, non posso andare a prenderlo. Non posso fare nulla se non versare l’assegno di mantenimento. Non so quali luoghi frequenta, niente. Sono solo che mi logoro l’anima al pensiero di avere un figlio e non poterlo vedere. Eppure la sentenza parla chiaro: posso vedere mio figlio quando voglio previo appuntamento con la madre, solo in caso di disaccordo per 4 volte a settimana dalle 16.30 alle 19 di cui un giorno del fine settimana. E invece sono qui a pietire nonostante la legge abbia emesso la regola. Lavoro per lui e per pagare gli avvocati che in questi anni si sono succeduti con i risultati che ho spiegato.

Però spero sempre e combatto, per me per un bambino di 7 anni, che non vede suo padre e per tanti altri padri e bambini che vivono una situazione simile alla mia, che non auguro a nessuno”

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Attualità

Protesta Sp 11: esperienza di spiritualità

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Niscemi – Il secondo sit-in dei niscemesi Giuseppe Maida e Rosario Ristagno, di venerdì e sabato scorsi dentro due casse da morto davanti alla sede della Provincia regionale di Caltanissetta per chiedere la messa in sicurezza della Sp 11 Niscemi-Bivio Priolo, si è rivelato un’esperienza dura e nel contempo un’occasione di alta spiritualità.

La singolare protesta era finalizzata a sollecitare l’Amministrazione provinciale, il Comune di Niscemi e la Prefettura a mettere in atto tutte le procedure per evitare la strage di giovani vite, perdute per lo più in incidenti autonomi, lungo la Sp 11 che collega Niscemi alla strada statale 115 Gela-Vittoria.

L’ultima tragedia si è consumata il 28 gennaio scorso nel tratto terminale di questa “strada assassina”, quando una mamma che stava accompagnando i tre figlioletti a scuola, ha perso il controllo dell’autovettura che si è schiantata contro un muro di cinta. Nell’urto, perdeva la vita la piccola figlia Aurora, 9 anni, mentre la madre e altri due figli, di 7 e 4 anni, riportavano gravi traumi e ferite e venivano ricoverati in ospedale.

Ma i morti sulla Sp 11 non sono solo questi. È una lunga scia di sangue che si perde nel tempo. Negli ultimi 4 anni, 7 giovani niscemesi hanno perso la vita nel tratto terminale di questa strada, quasi alle porte di Niscemi. Il sit-in del fine settimana scorso, è stato svolto dentro le bare collocate in un furgone davanti alla sede della Provincia. «Il tempo è stato inclemente – riferisce Maida – con pioggia battente e basse temperature.

Però molti nisseni si sono fermati davanti alla nostra “camera ardente” per informarsi sui motivi della protesta e per fare qualche selfie. Il sit-in ci ha riservato anche una piacevolissima sorpresa. Il vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, venuto a conoscenza della nostra insolita manifestazione, ha voluto conoscerci, invitandoci tramite gli agenti della Digos a raggiungerlo nella vicina sede vescovile. Monsignor Russotto si è rivelato una persona meravigliosa, sensibile e affettuosa».

Dopo aver spiegato i motivi della loro protesta, Maida e Ristagno hanno chiesto al pastore nisseno di poter pregare per le ultime sette giovanissime vittime della “strada killer”. Nella piccola e accogliente cappella della sede vescovile, sul cui altare erano state sistemate le foto delle povere vittime, i due niscemesi, monsignor Russotto e gli agenti della Digos hanno rivolto anche una fervida preghiera perché «il Signore consoli i familiari che stanno vivendo in silenzio nel dolore e nello sconforto».

Al termine dell’incontro, il vescovo Russotto ha promesso “una sua amichevole intercessione presso il Prefetto Chiara Armenia, affinché possa definitivamente contribuire alla messa in sicurezza della Sp 11”.

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Albert Engineering& project assume 10 tecnici progettisti

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Albert Engineering & Project è alla ricerca di tecnici e progettisti che abbiano maturato almeno cinque anni di esperienza nel ruolo e siano in grado di gestire un progetto in collaborazione con i team preposti e la direzione aziendale.

I diversi profili ricercati dovranno svolgere le seguenti attività, di gestione, monitoraggio e coordinamento dei processi e dei progetti, attività di progettazione o modellazione architettonica e strutturale, rilievi architettonici ed energetici.

“Siamo sempre alla ricerca di talenti con spiccate doti relazionali, analitici e orientati all’obiettivo di inserire nel nostro team di ingegneri”- si legge in una nota dell’azienda.
Questa la lista delle figure professionali in ricerca:
1 progettista CAD senior (geometra- architetto – ingegnere)
1 progettista elettrico (ingegnere)
2 tecnici per rilievi con esperienza (geometra)
1 progettista calcolista – Strutturista senior (ingegnere)
3 progettisti energetico o meccanico (ingegnere)
2 Computista senior (geometra o architetto o ingegnere)

Tipologia del Contratto: CCNL al Commercio, livello e inquadramento verranno valutati in sede di colloquio in base all’esperienza maturata;
Tipologia Contratto: da valutare di seguito al colloquio;
Settore: Progettazione;
Sede di lavoro: Sicilia, Gela – Via Venezia,313 (CL)

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Il gelese Serafino Lo Piano, AD del Gruppo Busitalia (Ferrovie dello Stato Italiane)

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Il gelese Serafino Lo Piano è stato nominato Amministratore Delegato di Busitalia Sita Nord srl, la società che si occupa di trasporto su gomma all’interno del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Serafino Lo Piano, nipote dell’omonimo poeta gelese, da oltre trent’anni lavora nell’ambito dei trasporti e del turismo. Economista di formazione, ma anche giornalista e carabiniere, ha lavorato presso compagnie aeree, ferroviarie e metro. Fino alla recente nomina, è stato Direttore Vendite Nazionali e Internazionali per l’Alta Velocità di Trenitalia, dove ha guadagnato una lunga ed approfondita esperienza di respiro globale; Lo Piano è inoltre Amministratore Delegato di Metro 5 Milano. Da quando è arrivato alla guida dell’azienda, ha contribuito ad incrementare notevolmente i ricavi e gli utili, fino a farle guadagnare il Premio Industria Felix per le aziende con miglior performance gestionale e affidabilità finanziaria.

Non solo un manager, ma anche un innovatore, ha conciliato business e valore sociale con numerosi progetti nelle stazioni metro, come l’apertura di alcuni ambulatori per bambini e mamme in attesa, in collaborazione con l’ospedale Buzzi di Milano. Grande appassionato di sport (ha attraversato ben sei volte a nuoto lo stretto di Messina negli ultimi anni), ha inoltre collaborato con le più importanti manifestazioni sportive mondiali, raggiungibili in metro, così da far guadagnare alla Lilla l’appellativo di “metropolitana dello sport”.

Un manager dalla visione globale, ma con un forte legame con la sua terra d’origine, Serafino Lo Piano ha sempre mantenuto salde le radici siciliane (è tra l’altro Presidente dell’Associazione Culturale dei Siciliani nel Lazio). Oggi, Lo Piano rappresenta un esempio di eccellenza per la sua città. Con il suo spirito visionario e la sua dedizione al lavoro, è un orgoglio per la nostra comunità, un esempio di come la passione, la formazione e l’impegno possano davvero fare la differenza nel mondo del lavoro e non solo.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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