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Cronaca

Intimidazione all’on. La Vardera

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«La Vardera sei uno sbirro e un carabiniere»: così due uomini, non ancora identificati, a bordo di una Toyota, la notte scorsa, si sono messi a urlare sotto casa del neo deputato regionale Ismaele La Vardera.

“Condanniamo fermamente il grave episodio intimidatorio ai danni del deputato e presidente nazionale di Sud chiama nord Ismaele La Vardera.”

Lo affermano in una nota congiunta il leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca e il coordinatore di “Sicilia Vera” Danilo Lo Giudice.

“Quanto accaduto a Ismaele La Vardera, proseguono De Luca e Lo Giudice, è un grave atto che insieme ai deputati dei nostri gruppi parlamentari condanniamo fortemente. Ismaele La Vardera si è distinto in questi anni per la lotta alla criminalità organizzata attraverso la sua attività giornalistica. Oggi da deputato regionale è pronto a proseguire le sue battaglie senza se e senza ma. Preoccupa certamente questo clima intimidatorio ma confidiamo nell’attività investigativa delle forze dell’ordine che faranno presto piena luce su questo episodio. Siamo al fianco di Ismaele La Vardera che saprà reagire con ancora più determinazione e coraggio”.

“A Ismaele La Vardera, oggetto di frasi intimidatorie, pronunciate da ignoti sotto l’abitazione del neo deputato, la nostra massima solidarietà e vicinanza. Ci auguriamo che sull’episodio venga fatta piena luce e che gli autori del vile gesto vengano al più presto identificati”.

 Lo afferma Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5S.

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Cronaca

Le panche erano autorizzate: ecco la prova!

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Ha sollevato un vespaio di polemiche l’amaro sfogo di un gruppo di cittadini che si sono visti sottrarre le panchine della legalità.

Reazioni al di sopra di ogni aspettativa rispetto ad una lettera aperta che sembrava una delle tante.

Indagini interne, accuse contro un consigliere comunale che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Complice una domenica di dolce far niente, Facebook ha raccolto una quantità di commenti e i giornali hanno fatto notizia.

Qualcheduno più esperto ha fatto di più ed ha cercato i documenti. Quelli che tagliano la testa al toro.

Le panche ‘indiziate’ erano state autorizzate al trasferimento nella piazzetta dell’amicizia, checché ne dicano taluni. E questa è la prova

Il documento risale al 2021 quando era presidente Francesco Trainito. Per i residenti di Borgo Valentina lo scippo è servito e adesso la palla passa al sindaco che ha seguito la vicenda ( impossibile non farlo oggi…!). Torneranno le panche della legalità autorizzate nel 2021 , al loro posto? Al sindaco ‘l’ardua sentenza’ come disse il poeta.

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Cronaca

Rapicavoli coordinatore del gruppo gelese del M5s

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Viene dal mondo dello sport ed è militante da molto tempo nel movimento Cinquestelle: stamattina al termine delle elezioni svoltesi nella sede di via Niscemi Filippo Rapicavoli ( nella foto con il capogruppo in consiglio Francesco Castellana) è stato eletto coordinatore del gruppo territoriale del M5s.

Una cinquantina gli aventi diritto al voto, Rapicavoli ha ottenuto 16 preferenze spuntandola su altri 4 aspiranti cioè Simona Culora, Gaetano Sansone, Lorenzo Raniolo e Nicola Nuzzi.Subentra a Simone Mor gana. Il neo coordinatore si insedia alla vigilia della nomina dell’assessore Morselli collegata al consigliere cinquestelle Vincenzo Tomasi

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Cronaca

Fucile e munizioni fuorilegge, un arresto a Butera

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Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.

L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

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