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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Interporto: “per uscire dall’impasse, c’è la speranza…”

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Dall’Associazione Interporto rappresentata dal dott. Marco Fasulo, riceviamo e pubblichiamo

“La provincia di Caltanissetta, ultima in Italia per reddito pro capite lordo, rappresenta una ferita aperta nel cuore della nostra nazione, un paradosso inaccettabile per un territorio così ricco di risorse naturali, di manodopera altamente specializzata e di posizioni strategiche nel crocevia delle comunicazioni globali.

Questa povertà non è figlia del destino, ma dell’incapacità cronica delle classi dirigenti di valorizzare un patrimonio unico nel suo genere. Eppure, una speranza concreta emerge come una luce in fondo al tunnel: la futura realizzazione di Interporto Gela, una struttura di importanza epocale che promette di trasformare non solo Gela e la Sicilia, ma anche l’Italia intera, proiettandola al centro della comunità economica europea e mondiale.

Grazie alla sua posizione privilegiata, punto di congiunzione naturale tra il Canale di Suez e il Mediterraneo, Interporto Gela rappresenterà la chiave di volta per una rinascita economica, abilitando la realizzazione di infrastrutture portuali avanguardistiche e di un Hub Containers nel Golfo di Gela. Queste opere saranno in grado di attrarre investimenti internazionali, creare migliaia di posti di lavoro e rendere il sistema logistico siciliano e italiano il più potente e competitivo del pianeta.

Con il futuro Ponte sullo Stretto di Messina, opera senza pari al mondo, l’Italia diventerà la piattaforma logistica più ambita del globo, una porta d’accesso privilegiata tra l’Europa, l’Africa e l’Asia, un esempio di innovazione e lungimiranza per le generazioni a venire.Questa visione non è solo un sogno, ma una promessa concreta di cambiamento, un impegno per riscrivere il destino di una provincia e di un popolo, restituendo dignità e prosperità a un territorio troppo a lungo dimenticato. Gela sarà il simbolo della rinascita, la Sicilia il cuore pulsante del Mediterraneo, e l’Italia il faro di sviluppo e modernità per il mondo intero”.

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Campetto Comunale di Manfria all’abbandono

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato di Manfria a firma del presidente Maurizio Cirignotta

Che Manfria sia completamente posta all’abbandono questo è sotto gli occhi di tutti. Ma che le infrastrutture già esistenti vengano volutamente distrutte è solo uno scempio amministrativo che colpisce la Frazione di Manfria e tutti i suoi abitanti abituali, tra cui giovani ed altro.

La frazione, come si evince dagli atti amministrativi del Comune di Gela, non è stata considerata rispetto ad altri quartieri e non si è mai trovata una vera soluzione al processo di urbanizzazione e valorizzazione di questo territorio.

Ci troviamo di fronte ad un caso palese di gestione discutibile del bene pubblico che va denunciato in tutte le sue sfaccettature. Il campetto in questione, infatti, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione collegato ai fondi della Democrazia Partecipata erogati dalla Regione Sicilia per il 2023.

La somma dedicata al progetto era di 59.800,00 euro collegata al recupero e riqualificazione del campo di calcetto sito nella frazione di Manfria come da protocollo generale del 13/10/2023 n.97286 ed utile alla realizzazione di un centro sportivo ricreativo polivalente di aggregazione giovanile e inclusione sociale, oltre che di svago per bambini, eventi sportivi e per la comunità di manfria. Il grave sospetto è che nella programmazione di bilancio della Regione Siciliana questi fondi non spesi siano stati incamerati nelle casse regionali come già fatto per altri comuni siciliani.

Tutto il direttivo rimane esterrefatto dalla valenza di una questa azione demolitiva voluta e perpetrata negli anni.

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Il peso del dissesto del Comune sulle famiglie: la testimonianza di un cittadino

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Da Marco Di Dio,riceviamo e pubblichiamo:


In un periodo di forte incertezza economica, al fronte di tanti problemi quotidiani e di poche risorse per la città, oggi mi è arrivata come sorpresa la stangata della Tari, con la cifra di 107 euro ( da pagare entro il 16 dicembre) che, se per questa amministrazione comunale è niente, per la mia famiglia ( e sicuramente tante altre) si tratta dell’ennesimo “mattone” che si aggiunge alle già numerose utenze da saldare.
Onestamente, penso che sia inopportuno al momento sovraccaricare di tasse le persone. Molti si sentono sfiduciati, alcuni vivono la difficoltà oggettiva di arrivare a fine mese e spesso ci si ritrova a dover far quadrare i conti con rinunce e restrizioni.


Il territorio, oltre alle belle inaugurazioni e ai momenti di ritrovo con tanto di “foto di gruppo”, credo abbia bisogno di risposte concrete e serie in termini di occupazione, contrasto alle nuove povertà e risoluzione dei vari disagi dei cittadini.
Questa amministrazione ha a cuore i bisogni dei cittadini?
Ed è forse questo il bene comune che si cerca di offrire alla comunità gelese?
È necessaria un’acuta riflessione su tali questioni che, in un modo o nell’altro, finiscono per deludere la gente , creando indifferenza e una maggiore distanza con l’apparato politico.

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Conflavoro fuori dal coro:si alla tassa di soggiorno

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Dall’avv.Eugenio Catania riceviamo e pubblichiamo”

In merito alla polemica sulla tassa di soggiorno che ha recentemente suscitato dibattito, la Conflavoro PMI Gela e CL Sud si dissocia dalle altre associazioni datoriali gelesi e, per voce del direttivo cittadino, sostiene l’amministrazione comunale nel procedere con l’introduzione di questa misura.

In primo luogo, come Conflavoro PMI Gela e CL Sud, riteniamo da tempo che la tassa di soggiorno possa essere utile a migliorare le prestazioni turistiche della città. È importante che i lettori del vostro quotidiano siano informati che la Legge Regionale 24 dicembre 2013, n. 27, insieme al Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23, vincola l’utilizzo della tassa di soggiorno alla promozione e al miglioramento dei servizi turistici, culturali,all’organizzazione di eventi e/o al restauro o alla creazione di opere artistiche.

Inoltre, in Sicilia, per accedere a determinate tipologie di finanziamenti pubblici destinati a progetti nel settore della cultura e del turismo, è spesso richiesto nei bandi che il comune abbia introdotto la tassa di soggiorno. Questa misura è stata stabilita per incentivare le comunità locali a sviluppare strategie di promozione turistica e a garantire risorse aggiuntive per il settore.

In particolare, la tassa di soggiorno è vista come un mezzo per finanziare attività e interventi che migliorano l’offerta turistica, rendendo i comuni più idonei a ricevere fondi regionali per progetti culturali e turistici.

Pertanto, sosteniamo l’introduzione della tassa di soggiorno per i seguenti motivi:

La tassa ha un vincolo di spesa destinato all’indotto turistico.

L’introduzione della misura ci consente di attingere a risorse regionali per il miglioramento della nostra offerta turistica.

Ci fornisce dati più attendibili sui flussi turistici in città, contribuendo così al miglioramento delle prestazioni.

Ovviamente, auspichiamo che la tassa di soggiorno sia mantenuta a un livello minimo, soprattutto parametrata in modo da risultare più economica rispetto ai comuni limitrofi, evitando così di diventare uno svantaggio competitivo. Se normativamente possibile, ci piacerebbe che fosse parametrata in modo da ridurre l’incidenza con l’aumentare del numero di giorni di soggiorno.


Avv. Eugenio Catania

delegato della Conflavoro PMI Sicilia 

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