I medici del territorio si incontrano a San Cataldo per un corso di aggiornamento in oncologia
“Parliamo del tumore del colon retto, facciamo un incontro interdisciplinare al fine di migliorare le strategie diagnostiche e terapeutiche di questa patologia che rappresenta oggi in Italia la seconda neoplasia per frequenza. Ha una rilevanza sanitaria non indifferente con i suoi 50.000 nuovi casi ogni anno, pertanto ecco che allora è fondamentale migliorare, attraverso un confronto interdisciplinare, l’approccio a questa patologia”, è così che Rossella Sollami, Dirigente Medico del reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, descrive l’incontro del 20 gennaio organizzato dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Caltanissetta.
La formazione per i medici del territorio prosegue anche nel 2024 con un corso di aggiornamento multidisciplinare in Oncologia dal titolo “Interdisciplinarità: Strumento vincente contro il tumore del colon retto”, svoltosi presso la sala convegni “G. Saporito” della BCC Toniolo e S.Michele a San Cataldo.
Un evento che ha messo a confronto i diversi professionisti coinvolti nel processo di diagnosi e cura della patologia, chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, gastroenterologi, psicologi, patologi, infermieri e che ha permesso dunque di analizzare la tematica parlando di terapie ma anche di prevenzione.
“I pazienti nella fascia di età a rischio, quindi dai 50 ai 69 anni fanno un test di screening, che è il test del sangue occulto nelle feci ogni due anni e poi i pazienti che hanno un test positivo vengono invitati a fare una colonscopia come esame di approfondimento- spiega Marcello Maida, responsabile dell’U.O.S. di screening del Sant’Elia di Caltanissetta- In questo caso la colonscopia è gratuita, viene programmata direttamente dall’Asp, non necessita di una richiesta da parte del medico di medicina generale, quindi viene fatta entro 30 giorni senza nessun onere a carico del paziente”.
Nonostante i dati di adesione non siano molto elevati, “lo screening – sottolinea ancora il gastroenterologo Maida- ha un ruolo fondamentale nella prevenzione dei tumori del colon perché permette un’anticipazione della diagnosi, quindi ci permette di fare una diagnosi precoce, di offrire al paziente delle cure più efficaci e quindi in ultimo di migliorare la sopravvivenza dei pazienti”. E ancora conclude: “è fondamentale che i pazienti aderiscano alle nostre campagne di screening, purtroppo i risultati dello screening nel sud Italia non sono eccezionali però una serie di iniziative di tutte le istituzioni stanno cercando di alzare, di risollevare i dati di adesione dello screening”.
Negli anni l’approccio terapeutico è cambiato.
“Le terapie sono migliorate nel tempo, basti pensare che fino ad una decina di anni fa la sopravvivenza media era di circa sei mesi per una persona con tumore del colon retto metastatico, adesso abbiamo superato i tre anni e grazie alle innovazioni- evidenzia Stefano Vitello Direttore del reparto di Oncologia del presidio ospedaliero nisseno- sempre più evidenti abbiamo la possibilità anche di ulteriormente ampliare questo dato. Quindi questo notevole dato sta a significare l’impegno che la comunità scientifica sta mettendo nei confronti non solo del tumore del colon, ma in genere della problematica oncologica. Per affrontare però in maniera saggia, in maniera vittoriosa, in maniera come dire vincente questa battaglia occorre una multidisciplinarietà ove i singoli specialisti, mettendosi assieme, collaborando, colloquiando, mettendo in essere il proprio conosciuto cercano di fare un percorso unitario il più efficace possibile. L’Unità Operativa di Caltanissetta ha elaborato un protocollo, collaborando con diversi centri d’Italia. Un protocollo che si chiama triplete- prosegue- questo protocollo comprende l’impiego di diversi farmaci chemioterapici e terapia biologica ed è un protocollo che è stato accolto dalla comunità scientifica e adesso è diventato un protocollo internazionale, per cui diciamo anche nella nostra piccola provincia ci sono come dire elementi tali da poter ben sperare anche in un’attività di ricerca”.
Un incontro che ha quindi una rilevanza dal punto di vista professionale e non solo. “E’ importante perché sia tra noi addetti ai lavori, sia per i cittadini, venga veicolato un importante discorso che vada dalla prevenzione alla cura dei malati oncologici- afferma il Presidente dell’OMCeO della provincia di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito – Consideriamo che i tumori del colon rappresentano in tutta Italia ogni anno 50.000 nuovi casi e naturalmente prevenire significa poter agire in tempo utile per portare alla guarigione i pazienti – e ancora sottolinea- tutto ciò passa attraverso due importanti strade: quella della multidisciplinarietà e della multiprofessionalità. Multidisciplinarità perché ciascuno di noi, per le proprie specifiche competenze specialistiche, si interfaccia con altri colleghi e l’interprofessionalità perché tante altre figure, così come oggi nel convegno evidenziato- conclude- intervengono nella terapia del tumore del colon
“La sicurezza nelle scuole, l’abitudine delle buone pratiche in situazioni di emergenza”. Questo il tema affrontato questa mattina al teatro Eschilo in occasione della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, un’iniziativa che ha visto la presenza di numerosi organizzatori e partner: istituti scolastici, ordini professionali, enti pubblici e privati, associazioni.
Numerose le relazioni da parte degli addetti ai lavori, come si evince dalla locandina riportata a margine dell’articolo, per fare formazione verso le nuove generazioni: erano presenti in sala gli studenti delle scuole superiori, rappresentanze di Gela e di Caltanissetta.
Hanno moderato Pietro Giannone, Rspp dell’Itt “Morselli” di Gela, e Giuseppe Schillaci, Rspp dell’Iiss “Mottura” di Caltanissetta. L’evento si è svolto con l’alto patrocinio della Prefettura di Caltanissetta.
Le buone pratiche nascono con il coinvolgimento dei più piccoli.
Su questa linea prosegue l’ attività di creazione di “rete” e collaborazione tra le realtà del territorio gelese. Impianti S.R.R. ATO 4 Caltanissetta Provincia Sud s.r.l e Generazione Gela annunciano la creazione del progetto ‘Ispettore Rifiutoni’.
Il Progetto di educazione ambientale prevede il coinvolgimento delle classi di quarta e quinta elementare del territorio gelese con attività formative e ludico-ricreative e vuole sensibilizzare la cittadinanza sulle corrette pratiche sulla raccolta differenziata e, contestualmente, insegnare ai più piccoli a prendersi cura degli spazi in cui vivono.
L’obiettivo è quello di innescare, attraverso lo spirito di collaborazione e partecipazione, un sistema virtuoso ed incentivante che generi un forte legame con il territorio e un nuovo e sano senso di appartenenza. Infatti, educare i più piccoli genera un effetto moltiplicatore, in particolare nelle famiglie, e permette di ottenere risultati più efficaci attraverso un approccio di tipo bottom-up.
Le attività inizieranno martedì, 26 novembre, presso l’Istituto Comprensivo San Francesco di Gela e comprenderanno:
Un laboratorio di giochi a squadre, alternati a momenti di riflessione e confronto, nel quale gli studenti saranno chiamati ad individuare i rifiuti non conformi e a differenziali correttamente;
Un virtual tour, composto da immagine a 360°, che attraverso un visore 3D permetterà agli alunni di visitare gli impianti di riciclo, in particolar modo quello del vetro, da vicino.
Vincenzo Casciana, capo Dipartimento Mare e Politiche della Navigazione, fa queste considerazioni dopo aver partecipato stamattina all’incontro sul porto
“Negli ultimi decenni, il porto di Gela avrebbe dovuto rappresentare un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della città, del territorio e dell’intera isola. Grazie alla sua posizione geografica strategica nel cuore del Mediterraneo, il porto avrebbe potuto diventare un nodo vitale per il traffico marittimo di merci e un punto di riferimento per il turismo nautico. Tuttavia, questo potenziale è stato spesso sottovalutato, ostacolato da una gestione inadeguata e da una mancanza di visione complessiva. Gela, città di mare, ha faticato a emergere nel panorama marittimo, privandosi così della dignità che le spetterebbe come porta naturale di accesso al Mediterraneo”.
“Nonostante le difficoltà, la dedizione e la spinta da parte della capitaneria di Porto , dei vari rappresentanti dei servizi tecnico-nautici, dei pescatori, delle associazioni di diportisti , dei comitati nati negli ultimi anni e delle amministrazioni comunali che si sono succedute , hanno permesso di superare molte barriere burocratiche. Grazie a questi sforzi, oggi ci troviamo di fronte a un progetto valido, che l’ Autorità di Sistema Portuale ha illustrato ai rappresentanti dell’ amministrazione di Gela , su cui si continua a lavorare con impegno e determinazione”
Il progetto presentato dall’Autorità di Sistema Portuale per il porto di Gela prevede interventi significativi, tra cui l’escavo totale e l’allungamento del molo di ponente, insieme alla realizzazione di una darsena commerciale, destinata a diventare un polo strategico per il traffico di merci. Questa infrastruttura, che oltre ad avere un impatto positivo sull’economia, rafforza la connotazione marittima di Gela, sarà fondamentale per valorizzare il porto e restituirgli la sua vocazione naturale . Un ringraziamento particolare va all’Autorità di Sistema Portuale, che non ha mai smesso di lavorare per il rilancio dei porti siciliani. I risultati ottenuti in altri porti dell’isola, grazie alla visione e alla leadership del presidente Pasqualino Monti, ci fanno ben sperare anche per Gela. L’impegno di Monti, che ha dimostrato di saper guidare investimenti importanti, è la prova che anche Gela avrà la sua opportunità di rinascita.
Un altro attore fondamentale in questo processo è il governo regionale, che ha sempre sostenuto il progetto con impegno costante. In particolare, il deputato del territorio Salvatore Scuvera contribuisce con determinazione a portare avanti le istanze del porto di Gela. Non possiamo, poi, dimenticare il lavoro silenzioso ma altrettanto cruciale di chi, dietro le quinte, supporta il progetto a livello nazionale. La deputata Carolina Varchi ha infatti dimostra passione nel sostenere le necessità di Gela e del suo porto.
Oggi, Gela è più vicina che mai a realizzare un un porto moderno, funzionale, che possa diventare il “salotto del Mediterraneo”, simbolo di rinascita e di sviluppo per una città martoriata da anni di difficoltà. Questo progetto non rappresenta solo un’opportunità economica, ma è anche il modo per restituire a Gela la dignità che merita come città di mare. Tassello dopo tassello, con impegno e visione, la comunità gelese potrà finalmente vedere il suo porto trasformato in un fiore all’occhiello dell’isola e Gela potrà tornare ad occupare il posto che le spetta nella storia del mare.